Opere di Gustav Klimt

I principali interventi decorativi di Gustav Klimt.
I pannelli decorativi per
l'Aula Magna dell'Università di Vienna

Gustav Klimt, "Igea", 1900-07, (partic.)Nel 1894 Gustav Klimt ottiene l'incarico di realizzare alcuni grandi pannelli decorativi per l'Aula Magna dell'Università di Vienna.

L'incarico viene portato avanti con Franz Matsch. I due artisti lavorano però indipendentemente l'uno dall'altro, suddividendosi i pannelli da dipingere.
A Klimt spettò il compito di rappresentare la filosofia, la medicina e la giurisprudenza.


Storia del progetto

Il progetto di Klimt prevedeva di raffigurare i soggetti attraverso diverse allegorie del tema. Dopo vari progetti e bozzetti, l'artista comincia a dedicarsi ad essi concretamente solo dal 1899.
Il primo pannello, la Filosofia, viene portato a termine tra il 1899 e il 1900. Klimt decide di presentarlo alla VII mostra della Secessione del 1900, dove viene molto criticato. Sempre nel 1900 lo presenta all'esposizione universale di Parigi, e qui paradossalmente ottiene la medaglia d'oro.
Sorte simile tocca al secondo pannello, Medicina. Klimt lo realizza tra il 1900 e l'anno successivo e lo presenta alla X mostra della Secession, nel 1901. Lo scandalo è ancora maggiore di quello precedente. Viene persino presentata un'interpellanza parlamentare al ministro dell'Educazione.
Nel 1903 consegna il terzo pannello della serie, Giurisprudenza. Ma, assieme agli altri due, viene rimosso dalla sua sede e depositato presso la Österreichische Galerie. Klimt protesta, ma invano.
A questo punto, nel 1905, Klimt decide di ritirare i pannelli già consegnati. A indurlo al passo non furono le critiche o l'offesa, ma altre considerazioni, in parte di ordine artistico. Innanzitutto, l'insoddisfazione espressa dal commitente, il Ministero dell'Educazione. In secondo luogo, l'incompatibilità tra le sue opere e quelle adiacenti, compiute da Mautsch. In ultimo, la coscienza della propria evoluzione stilistica, che lo spingeva a rielaborare i pannelli alla luce dei nuovi interessi. Klimt, infatti, era appena entrato nel cosidetto periodo d'oro.
L'industriale August Lederer e Koloman Moser comprarono i dipinti. Durante la seconda guerra mondiale vennero trasferiti nel castello di Immendorf per precauzione. Lì bruciarono nel 1945 a causa dell'incendio appiccato dalle SS nel corso della loro ritirata.

I pannelli di Gustav Klimt in dettaglio

Cosa raffiguravano i tre pannelli? Cosa turbava il sonno degli esimi professori dell'Università di Vienna?
I pannelli erano verticali. Misuravano 430 x 300 cm.

Filosofia (1899-1900):
proponeva un gruppo di corpi femminili avviluppati tra di loro, come in trance. Nelle intenzioni dell'autore dovevano rappresentare la nascita, la fecondità e la morte. Alla loro destra le parvenze di un volto affioravano dal fondale scuro e tenebroso. Volevano rappresentare la sfera terrestre come enigma dell'universo, ma sembravano piuttosto suggerire la presenza del destino a sovrintendere le sorti degli esseri umani.

Medicina (1900):
riproponeva in modo simile al precedente un viluppo verticale di corpi, in massima parte nudi. Tra essi si potevano notare mescolate figure di donne nude incinte, di bambini, di vecchi, e di scheletri. Doveva rappresentare il flusso della vita, in cui erano riunite tutte le fasi principali: nascita, crescita, generazione, morte. Davanti ad esso Igea, dea della salute. Ma, contrariamente alla logica, non trasmetteva la certezza rassicurante della scienza medica. Assomigliava, invece, ad una sorta di maga capace solo di volgere le spalle all'umanità, impotente nei confronti del destino.

Giurisprudenza (1903):
si presentava piuttosto diversa. Sul fondale nero, invece del tumulto di corpi, si stagliavano le raffigurazioni statuarie della Verità della Giustizia e della Legge, sotto forma di sensuali figure femminili, nude e sinuose. Al centro spiccava la figura del condannato, avvolto dai tentacoli di una piovra. Il tutto impreziosito dall'uso dell'oro.
Invece della luce della conoscenza, l'impotenza di fronte alle forza oscure del destino. Invece dei simboli della scienza, corpi di donne nude fatali e simboli inquietanti di morte.
Le nudità femminili davano senz'altro il pretesto a facili accuse di oscenità e pornografia. Ma ciò ad essere mal tollerato dall'opinione pubblica era soprattutto il senso di profonda incertezza e inquietudine che le immagini trasmettevano, quando avrebbero dovuto comunicare fiducia nella scienza e nella conoscenza.

Destinazione:

Dal:

Al:

Adulti:

Bambini: