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8. Mostra Internazionale di Architettura - Next
8 settembre - 3 novembre 2002
Giardini di Castello e Arsenale di Venezia
Info. 041-2714747
Orari: 10-18 |
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Sotto la guida di Deyan Sudjic, che dal 1996 al 2000 è stato direttore del progetto "Glasgow UK City of Architecture and Design 1999" e attualmente si occupa della rivista "Domus", si apre a Venezia la consueta Mostra Internazionale di Architettura. Un'occasione unica per fare il punto della situazione e vedere cosa ci riserverà il futuro. O meglio "NEXT time", come indica il titolo di questa edizione.
Modelli, disegni e fotografie ci consegnano l'immagine di un mondo nuovo, realizzato con tecniche e materiali inediti. Molte le sperimentazioni, tra cui quelle dell'architetto giapponese Toyo Ito (vincitore del Leone d'oro alla carriera), che ha costruito una casa in alluminio e vetrocemento. Oltre ad architetti già affermati, come Massimiliano Fuksas, Renzo Piano, Tadao Ando, Herzog e de Meuron, Pete Eisenman, Zaha Hadid, Richad Meier, Norman Foster, Jean Nouvel, Alvaro Siza, Arata Isozaki, Frank O. Gehry, sono presenti anche giovani emergenti di talento.
I progetti in mostra sono circa 140, suddivisi in 10 sezioni, secondo le tipologie di costruzione o i temi architettonici: musei, grattacieli, spazi per il lavoro, quartieri e case da abitazione, edifici pubblici e religiosi, trasporti, tempo libero, luoghi per il commercio, spazi dedicati all'istruzione, piani urbanistici. |
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La parte più interessante della Biennale si trova senz'altro all'Arsenale e negli spazi limitrofi.
Nella sezione dedicata ai musei di nuova realizzazione e ai progetti di ampliamento si possono vedere il nuovo Museum of Modern Art di New York (Yoshio Taniguchi), il Museum of Modern Art di Fort Worth, la Fondazione per l'Arte Contemporanea François Pinault di Parigi (Tadao Ando), i piani di espansione del Denver Art Museum (Daniel Libeskind). Di notevole impatto, anche se non riguardano strettamente l'arte moderna o contemporanea, i progetti del nuovo Museo del Mondo Ellenico ad Atene (Anamorphosis Architects) e il Centro per i visitatori di Stonehenge (Denton Corker Marshall). Vincitore del Leone d'oro per il miglior progetto è comunque Alvaro Siza Vieira, che ha firmato i disegni della Fondazione Iberê Camargo di Porto Alegre.
Alcuni architetti sono stati invitati a realizzare delle torri per gli spazi delle Corderie, un omaggio all'attentato newyorchese dell'11 settembre 2001 e la conferma che i grattacieli sono ancora attuali. Come, tra l'altro, dimostrano i recenti progetti di Piano (sede del New York Times a New York), Foster (Swiss Re Tower a Londra) e Nouvel (Torre Agbar a Barcellona).
Nella sezione dedicata al tempo libero spicca per originalità il progetto che riguarda il Parco per il relax di Torrevieja (Toyo Ito), più simile a un raffinato manicaretto che a un solido edificio architettonico.
Lasciato l'Arsenale, la mostra prosegue ai Giardini di Castello, all'interno dei Padiglioni nazionali e anche in esterno. Uno dei progetti più ragguardevoli è infatti "Lonely Living. L'architettura dello spazio primario", un agglomerato di 19 architetture minimali in scala 1:1, create per rispondere alle esigenze delle categorie sociali più deboli o particolari (homeless, portatori di handicap, suore, artisti ecc). Un'iniziativa che vuole porre l'accento sui possibili disagi dell'abitare contemporaneo e sui delicati problemi della convivenza.
Interessanti anche le iniziative del Padiglione Italia, dove sono esposti alcuni progetti architettonici che riguardano le principali città italiane. Tra questi, la contestatissima uscita degli Uffizi di Firenze (Arata Isozaki), la biblioteca di Torino (Mario Bellini Associati) e i piani delle nuove stazioni della Metropolitana del Comune di Napoli (Gae Aulenti, Atelier Mendini), che rappresentano un felice connubio tra arte e architettura. Più di 40 gli artisti che hanno già aderito all'iniziativa partenopea, tra cui Paladino, Pistoletto, Cucchi, De Maria e Kounellis. Molti altri dovranno essere selezionati per "allestire" le restanti 8 stazioni del percorso.
Totalmente incentrato sul disastro delle Twin Towers il Padiglione americano, che vuole ricordare al mondo la perdita di due edifici simbolo e di innumerevoli vite umane. Ma la ricorrenza dell'11 settembre non si limita a questo. Molte sono le proposte per una ricostruzione di "Ground Zero" sia qui, che all'Arsenale, dove si è svolto un incontro di discussione sul futuro degli spazi del World Trade Center e si possono vedere i progetti ideati a tale proposito da alcuni grandi architetti internazionali.
Sempre ai Giardini, accanto allo spazio informativo dedicato alle attività della Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanee (DARC), è aperta la mostra "I disegni di Carlo Scarpa per la Biennale di Venezia. Architetture e progetti (1948-1968)". Altre manifestazioni si svolgono in giro per la città.
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito Internet di Next. |
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Links ad altre pagine di Artdreamguide correlate |
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- Biennale di Venezia
- Pianta di Venezia: pianta generale di Venezia.
- Pianta di Venezia con gli spazi della Biennale |
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