Mostre di arte moderna e contemporanea

Duane Hanson. More than Reality

29 maggio - 1 settembre 2002

PAC - Padiglione d'arte Contemporanea
Via Palestro 14, Milano
Tel. 02-783330
Orari: 9:30-18:30, gio 9:30-21:30, lunedì chiuso

Dopo i successi di Francoforte e Stoccarda, anche il Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano dedica una grande retrospettiva allo scultore americano Duane Hanson, scomparso nel 1995.
Le opere in mostra, "più vere del vero", risalgono al periodo compreso tra il 1965 e il 1995 e sono rappresentative della sua ricerca, volta a indagare la solitudine e la rassegnazione dei ceti medio-bassi americani, colti nei momenti di disincanto e abbandono.

Nato nel 1925 ad Alexandria, nel Minnesota, Hanson rimase sempre estraneo alle ricerche astratte che andavano per la maggiore negli anni della sua formazione artistica.
Fondamentale fu la scoperta dei lavori in resina, poliestere e fibra di vetro dello scultore tedesco George Grygo, avvenuta nel 1953. L'adozione di questa tecnica e l'accostamento alla Pop Art, gli permisero di realizzare, nel 1965, una delle sue opere più scioccanti: Abortion, la scultura iperrealista di una giovane donna morta in seguito a un aborto clandestino.
Dopo questa prima prova e il successo di Bowery Derelicts (1969) e Seated Artist (1971), Hanson continuò ad analizzare e raccontare il lato nascosto della società americana, fatto di miseria, violenza e tensione razziale. Passando gradatamente da temi di valenza politica (Vietnam, crimine organizzato) all'immagine desolante e quotidiana della gente comune: casalinghe, operai, camerieri ecc. Un mondo privo di speranza che muove a simpatia, suscita emozione e, talvolta identificazione. Quello che in genere capita guardando una telenovela. Solo che qui non c'è il video a segnare la distanza. Le sculture sono vicine, a grandezza naturale, sembrano vere. E, in un certo senso, lo sono.

L'artista realizza i suoi lavori partendo da calchi di persone in carne e ossa, salvo poi intervenire modificando i particolari. Sono le stesse persone che ha colto sul lavoro o in momenti di relax e che ha fotografato e invitato a posare per lui.
Grande attenzione viene posta nella scelta dei dettagli, nel modo di fare o vestire, e perfino nell'incidenza della luce, che può accentuare gesti e sentimenti. Tutto deve sembrare naturale, ma, al tempo stesso, ordinario. L'aria trasognata, che spesso caratterizza i suoi personaggi, fa risaltare la loro malinconia e sottolinea la passività con cui accettano la loro sorte.

Anche se risultano "più vere del vero", le sculture di Hanson non sono semplici copie. L'artista non riproduce la vita, riflette sui casi della vita. Le sue opere sono "una dichiarazione sui valori umani", la palese condanna di un mondo che costringe buona parte della popolazione ai margini privandola della speranza.

La mostra è curata da Thomas Buchsteiner e Otto Letze ed è organizzata dall'Institut für Kulturaustausch di Tübingen. Dopo Milano si trasferirà alla Kunsthalle di Rotterdam, per passare poi a Edimburgo e Zurigo.

Tutti i giovedì d'estate alle 20:30, all'interno del Pac, si terrà TrameJazzGallery, una rassegna di teatro e musica jazz realizzata in collaborazione con Outis-Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea, Musica Oggi Civici corsi di Jazz e Milano Estate.

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