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Egon Schiele

17 marzo - 29 giugno 2003

Museo d'Arte Moderna
Villa Malpensata
Riva Caccia 5, Lugano
Orari: mar-dom 9-19, lunedì chiuso

Il Museo d'Arte Moderna di Lugano ricorda, con una grande mostra, il pittore austriaco Egon Schiele (1890-1918), che fu uno degli artisti più originali dei primi decenni del '900. Un periodo storico di grande importanza per l'Impero, ma soprattutto per Vienna, che era allora culturalmente molto vivace, ma prossima alla decadenza.

La rassegna, che si propone come una delle più esaustive su questo artista, morto a soli 28 anni, cerca di fornire una panoramica completa della produzione di Schiele attraverso una quarantina di oli e altrettanti disegni, acquerelli e "gouaches". Nel caso di Schiele, infatti, i lavori su carta non sono opere secondarie, ma autentici capolavori. Soprattutto i nudi, in cui si avverte il suo straordinario talento grafico. Un segno graffiante, di grande espressività, ma, al tempo stesso, elegantissimo.

Il percorso espositivo segue un andamento cronologico, ma lascia spazio anche per aree tematiche: autoritratti, nudi, paesaggi, vedute urbane, composizioni allegoriche.

La mostra si apre con gli anni di formazione all'Accademia di Belle Arti di Vienna sotto la guida di Christian Griepenkerl, un pittore romantico e conservatore. Le opere che Schiele realizza in questo periodo (1906-1909), per lo più paesaggi, sono ancora fortemente legate all'Impressionismo e allo Jugendstil, ma presto si fa sentire l'influenza di Gustav Klimt, che apprezza le sue opere e lo introduce nell'ambiente culturale viennese.

Gli stimoli che gli arrivano dalle nuove frequentazioni, gli rendono sempre più difficile l'accettazione degli insegnamenti accademici e, nel 1909, Schiele decide di abbandonare gli studi. Con alcuni amici fonda il "Neukunstgruppe", col quale espone al Kunstsalon Pisko. In occasione di questa mostra, conosce i collezionisti Carl Reininghaus e Oskar Reichel, l'editore Eduard Kosmack e il critico Arthur Roessler, che avranno un'importanza fondamentale per la sua carriera.

Nel 1910, Schiele prende le distanze dallo stile di Klimt e raggiunge una nuova libertà espressiva (Ritratto di Arthur Roessler, 1910). Porta avanti un'analisi essenziale e quasi spietata della realtà umana, di cui mette in risalto la fragilità e il dramma (Nudo maschile seduto - Autoritratto, 1910). Il suo segno è tagliente, la linea nervosa, i colori sono acidi e stridenti. Tra i suoi sostenitori ci sono ora l'architetto Otto Wagner e l'industriale Heinrich Benesch, che diventerà uno dei suoi più importanti collezionisti.

Tra il 1911 e il 1912, Schiele abita, prima, a Krumau e, poi, a Neulengbach. I suoi lavori subiscono una svolta in senso espressionista. Realizza dipinti e disegni erotici (Cardinale e monaca - La carezza, 1912), ma anche paesaggi. Produce molto ed espone a Vienna, Monaco e Budapest.
Comincia ad essere conosciuto, ma la sua vita e la sua condotta spregiudicata fanno scandalo. Nel 1912 viene accusato, a torto, di aver rapito e sedotto una minorenne. Poco dopo, viene processato per aver mostrato disegni erotici a dei ragazzi. Molte sue opere vengono confiscate e, durante il processo, una di esse viene bruciata. Segnato da questa esperienza, Schiele decide di tornare a Vienna.

Nel 1913, Klimt lo convince a entrare nell'"Associazione degli artisti austriaci", con cui espone a Budapest. In questi anni Schiele partecipa anche a diverse mostre collettive in Germania, Belgio, Italia e Austria.
Il 1914 riveste un'importanza fondamentale nella sua vita anche perché conosce Edith Harms, sua futura moglie. A partire da questa data, anche la sua produzione cambia registro. Crea opere allegoriche di grande formato e ritratti che, col tempo, si fanno più morbidi e distesi. Anche il rapporto tra i sessi sembra meno aggressivo e traumatico.

Nel 1915 Schiele parte per la guerra, ma presto viene richiamato a Vienna. La crudeltà del conflitto lo segna al punto da scrivere "Viviamo nell'epoca più violenta che il mondo abbia mai veduto... Siamo diventati insensibili e senza scrupoli. Ciò che è stato prima del 1914 appartiene ormai a un altro mondo".
Nonostante l'amarezza, nel 1916, partecipa alla mostra "Wiener Kunstschau", organizzata dalla Secessione di Berlino.

Il 1918 si apre per Schiele con una brutta notizia. Gustav Klimt è morto. La vita però continua e sembra riservargli grandi sorprese. La Secessione viennese decide, infatti, di dedicargli la sala principale. L'evento ha grande risonanza e vede concordi critica e pubblico. Sembrerebbe un bel periodo per l'artista. Ma l'epidemia di spagnola che attraversa l'Europa raggiunge prima sua moglie e poi lui.

La mostra è curata da Rudy Chiappini. Le opere, di grande qualità, provengono da importati musei europei e collezioni private di tutto il mondo. Tra loro, il Leopold Museum di Vienna, che conserva una delle raccolte più complete delle opere di Schiele, l'Historisches Museum der Stadt Wien, l'Oberösterreichische Landesmuseum di Linz, la Staatsgalerie di Stoccarda, il Kunsthaus di Zurigo, il Tel Aviv Museum of Art e l'ETH Graphische Sammlung di Zurigo.


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