Mostre di arte moderna e contemporanea
Carla Accardi
19 settembre 2004 - 9 gennaio 2005
MACRO - Museo d'Arte Contemporanea
Via Reggio Emilia 54, Roma
Tel. 06-671070400
Orari: mar-dom 9-19, fest 9-14, lunedì chiuso
Dopo i recenti successi a Rivoli e Parigi, Carla Accardi, una delle più importanti artiste italiane del dopoguerra, ritorna a Roma, dove ha avuto inizio la sua brillante carriera, per una grande mostra, curata da Danilo Eccher.
Nata a Trapani, nel 1924, Carla Accardi studia a Palermo e Firenze, poi si trasferisce a Roma per entrare nel vivo della scena artistica italiana. Nella capitale entra in contatto con Consagra, Perilli, Dorazio, Turcato, Attardi e Sanfilippo, che diventerà suo marito. Nel 1947 firma con loro il manifesto "Forma 1", che sostiene l'arte non figurativa.
In breve tempo diventa una delle principali esponenti dell'arte astratta italiana, nella quale, dopo una prima esperienza postcubista, introduce un segno particolarissimo, lirico e calligrafico al tempo stesso. Una poetica del segno che Michel Tapié avvicina alle ricerche di alcuni protagonisti dell'informale, Tobey e Mathieu.
Negli anni '60 abbandona il bianco e nero e sperimenta nelle sue opere nuovi accostamenti di colore, più accesi e brillanti. Espone questi lavori alla Biennale di Venezia del 1964, dove ha l'onore di una sala personale.
Sul finire del decennio sostituisce alla tela un nuovo materiale industriale, il sicofoil, una plastica trasparente, sulla quale interviene con una fitta trama di segni dai colori fluorescenti ottenendo sorprendenti effetti ottici.
A questa esperienza fa seguito quella dei "Rotoli", pitture-sculture realizzate arrotolondo un foglio di plastica dipinto con segni monocromi. Il passo successivo è quello della costruzione di strutture ambientali. I materiali sono sempre gli stessi, fogli di sicofoil e colore. Nascono così le "Tende", che offrono ai visitatori un'esperienza al tempo stesso tattile e visiva.
I primi anni '70 sono caratterizzati anche dai "Lenzuoli". Eliminato il supporto, la Accardi appende direttamente al muro la tela, su cui campeggiano grandi disegni geometrici. In seguito, eliminata anche la tela, riprende a lavorare con la plastica trasparente, che sovrappone, intreccia e taglia dando vita a inediti effetti luminosi.
Negli ultimi anni è tornata alla pittura realizzando sulla tela grezza lavori di forte impatto emotivo. Ha sviluppato anche un forte interesse per la ceramica.
Oltre che nel 1964, ha esposto a Venezia nel 1976, nel 1978 e nel 1988.
La rassegna aperta a Roma prende in considerazione le opere che la Accardi ha realizzato a partire dagli anni '70 ed è divisa in 4 sezioni, che ripercorrono diversi momenti della sua carriera. Sfilano davanti agli occhi, nelle diverse sale, i lavori in sicofoil degli anni '70, molti dei quali inediti, una casa-labirinto in perspex, una serie di alti coni in ceramica, realizzati a Faenza, e 15 grandi disegni creati appositamente per il MACRO.
La mostra su Carla Accardi è accompagnata da alcune esposizioni collaterali, dedicate a due giovani artisti: lo scultore russo Valery Koshlyakov e la performer bolognese Sissi. Rientra, infatti, nella vocazione del MACRO mettere a confronto artisti consolidati e giovani promesse della scena internazionale.