Mostre. Mostre di arte moderna e contemporanea, in Italia e nel mondo

Spazi atti / Fitting spaces

13 novembre 2004 - 20 febbraio 2005

PAC - Padiglione d'arte Contemporanea
Via Palestro 14, Milano
Tel. 02-76009085
Orari: 9:30-19, gio 9:30-17:30, dom 9:30-19:30, lunedì chiuso
Ingresso gratuito in alcune date prestabilite: 21 nov., 12 e 26 dic., 2, 9 e 23 gen., 13 feb.

Dopo una bella serie di mostre dedicate ad artisti internazionali, il PAC di Jean-Hubert Martin torna a parlare italiano. Lo fa in collaborazione con Roberto Pinto, che ha selezionato 7 artisti italiani "alle prese con la trasformazione dei luoghi" e con la percezione dello spazio. Un tema non da poco dato che, come dice Perec, "lo spazio è ciò che arresta lo sguardo, ciò su cui inciampa la vista... se (lo sguardo) non incontra niente, non vede niente".

Gli artisti in mostra - Mario Airò, Massimo Bartolini, Loris Cecchini, Alberto Garutti, Marzia Migliora, Luca Pancrazzi, Patrick Tuttofuoco - appartengono a diverse generazioni e utilizzano materiali diversi, ma lavorano tutti intorno al concetto di spazio sensibile, da vivere e abitare affinando i sensi. Intervengono su spazi reali o ne creano di virtuali. Fanno interagire le loro opere con gli spettatori e con lo spazio del museo, ma possono anche fare a meno del museo e dei visitatori, come dimostrano le installazioni di Alberto Garutti e Patrick Tuttofuoco.
Il primo, ha realizzato un'opera visibile solo di notte, quando il PAC è chiuso al pubblico, il secondo, ha lavorato all'esterno dell'edificio museale, sugli alberi del parco.
A metà strada si pone l'installazione di Luca Pancrazzi, che gioca sul rapporto tra interno ed esterno, vista e sbarramento.
Gli altri artisti ampliano l'esperienza dei visitatori coinvolgendo, oltre alla vista, gli altri sensi. Massimo Bartolini affida il suo intervento all'odorato, Loris Cecchni al tatto, Marzia Migliora all'udito, Mario Airò alla percezione dello spazio.

Il tema della mostra è tutt'altro che casuale. Oltre a essere di grande attualità, ben si innesta in un contesto come quello milanese, che basa sull'attenzione per lo spazio e le forme del quotidiano, sullo stile, su qualità di tipo estetico, gran parte della sua riconoscibilità internazionale. Basti pensare alla moda, al design, alla pubblicità, all'editoria, che trovano proprio qui, nel capoluogo lombardo, un centro di eccellenza.
Parlando di riferimenti e rimandi, non si possono inoltre dimenticare alcuni artisti straordinari, che hanno lavorato a Milano e si sono interessati al problema dello spazio. Pensiamo a Lucio Fontana, Gianni Colombo, Enzo Mari, Bruno Munari, Luciano Fabro ecc.

L'esposizione è arricchita da alcuni progetti degli artisti e da un video di Mario Gorni, che documenta il backstage della manifestazione.

Alla mostra sono abbinate attività didattiche e concerti per avvicinare il pubblico all'arte contemporanea.


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