Mostre di arte moderna e contemporanea
Gianni Berengo Gardin
14 luglio - 18 settembre 2005
Forma - Centro Internazionale di Fotografia
Piazza Tito Lucrezio Caro 1, Milano
Tel. 02-58118067
Orari: 10-20, gio 10-22, lunedì chiuso
Il 14 luglio 2005 ha aperto a Milano un nuovo centro d'arte, dedicato alla fotografia.
Il suo nome è FORMA.
Lo hanno voluto Fondazione Corriere della Sera e Contrasto, che hanno coinvolto nell'iniziativa ATM. La sede di FORMA si trova, infatti, in piazza Tito Lucrezio Caro, nel Quartiere Ticinese, in un vecchio deposito dei tram appositamente ristrutturato.
FORMA ha inaugurato gli spazi espositivi con una grande antologica di Gianni Berengo Gardin, un grande maestro della fotografia italiana d'autore e un milanese d'adozione. Un artista che ha raccontato con sguardo onesto e partecipe la trasformazione del nostro Paese e della società contemporanea.
La rassegna, curata da Alessandra Mauro, è stata realizzata in collaborazione con la Maison Européenne de la Photographie di Parigi. Raccoglie il meglio delle sue fotografie, 150 immagini in bianco e nero scattate dagli anni '50 a oggi.
11 i percorsi tematici: Venezia, Lavoro quotidiano, Donne, Parigi, Empatia, Contro, Paesaggi con figure, Cerimonia, Milano, Sottigliezze, Vita di Provincia.
Berengo Gardin nasce a Santa Margherita Ligure nel 1930, ma le tappe della sua vita e della sua carriera sono legate a Venezia, Parigi e Milano, che dal 1965 diventa la sua città.
Le sue prime fotografie, ambientate a Venezia, dove vive con la famiglia, sono ancora amatoriali e datano intorno al 1950.
Quattro anni più tardi Berengo Gardin parte per un breve e rocambolesco viaggio a Parigi, culla della grande tradizione umanista. Il soggiorno in questa città straordinaria rafforza la sua vocazione e, nel 1954, decide di occuparsi di fotografia in modo professionale.
Il primo a dargli fiducia è Mario Pannunzio, che pubblica le sue foto di reportage su "Il Mondo". Lavorano insieme fino al 1965. L'anno successivo, infatti, Berengo Gardin avvia un'importante collaborazione col Touring Club Italiano. Grazie a questo legame professionale, nascono alcuni volumi sull'Italia e i Paesi Europei che lo impegnano fino al 1983.
Sono momenti di grande attività e Berengo Gardin lavora per le industrie (Fiat, Alfa Romeo, IBM), per Renzo Piano e per mumerose testate italiane e straniere: "Domus", "Epoca", "L'Espresso", "Time", "Stern", "Harper's", "Réalités", "Vogue, "le Figaro".
Dal 1990 Berengo Gardin fa parte della "scuderia" Contrasto, una delle principali agenzie fotografiche italiane, nata nel 1986 come punto di riferimento per la grande fotografia di documentazione.
Prolifico e curioso, Berengo Gardin ha al suo attivo più di 200 volumi fotografici e 70 mostre personali. Molti anche i premi e i riconoscimenti, tra cui ricordiamo il World Press Photo (1963), il Premio Scanno (1981), il Premio Leica-Oskar Barnack (1995), il Premio Goldoni (1998).
Le sue fotografie si trovano nelle collezioni di importanti musei e istituzioni internazionali, come la Calcografia Nazionale di Roma, il Museum of Modern Art di New York, la Bibliothèque Nationale de France e la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, la Collezione FNAC, il Musée de l'Elysée di Losanna.
Sempre pronto a muoversi e conoscere nuovi posti, a misurarsi con nuove storie da raccontare, Berengo Gardin è stato un osservatore attento della vita di città e di provincia. Si è interessato a temi come il lavoro, la quotidianità, le donne, i momenti solenni e di svago. Ha visto e documentato tutto col suo umanesimo velato di ironia e ci ha lasciato immagini mirabili e piene di rispetto.
L'ironia ha lasciato il posto alla pietà, alla simpatia, alla rabbia, nei celebri lavori di denuncia, dedicati alle strutture manicomiali, al 68, agli zingari, dove il fotografo ha mostrato tutta la sua sensibilità per i problemi sociali.
Di grande bellezza sono anche le fotografie di paesaggio, dove non manca mai l'uomo perché Berengo Gardin non riesce ad allontanarsi col cuore e con la mente dal mistero del rapporto delle persone col mondo e tra loro, e perché, in fondo, "una strada è una strada solo per chi si dispone a percorrerla".
Oggi Berengo Gardin ha quasi raggiunto il traguardo dei 75 anni, ma la realtà e le persone non smettono di interessarlo. Continua a scattare fotografie e lo fa quotidianamente. Un piacere e una necessità al tempo stesso perché "La fotografia è la (sua) benzina, è quello che (gli) dà l'energia e la forza di muoversi e vivere ogni giorno."
La mostra è accompagnata da un bel catalogo, pubblicato da Contrasto, che raccoglie 300 fotografie scattate da Berengo Gardin dagli inizi della carriera a oggi. I testi sono di Sandro Fusina, Goffredo Fofi e Frank Horvat.