Mostre. Mostre di arte moderna e contemporanea, in Italia e nel mondo

Il ritratto interiore. Da Lotto a Pirandello

1 giugno - 2 ottobre 2005

Museo Archeologico Regionale
Piazza Roncas 1, Aosta
Tel. 0165-31572
Orari: 9-19

Questa esposizione di circa 130 opere, ideata e curata da Vittorio Sgarbi, con il coordinamento di Gilberto Algranti, è organizzata dall'Associazione Culturale Tekne e promossa dalla Regione Valle d'Aosta.
Una mostra che abbraccia quattro secoli di storia dell'arte, attraversando il tempo con un filo conduttore ben preciso: il ritratto, anzi il ritratto interiore, precisazione di una ben definita linea interpretativa del volto umano, della sua psicologia e della sua fisionomica. Dal Rinascimento al Barocco, dal Neoclassicismo al Divisionismo, per giungere fino al Novecento e addirittura, con gli autori più giovani, al nostro Duemila.

Considerato per molto tempo un genere minore, il ritratto – fonte remunerativa per molti illustri artisti del passato e non – riscontra dal cinquecento in poi ampio successo. Sovrani, papi, nobili, mercanti, ma anche noti artisti e poi via via – in tempi a noi più vicini (a cominciare dagli esempi settecenteschi di Frà Galgario e del Pitocchetto) - uomini e donne comuni vengono immortalati sulle tele dei grandi interpreti della “cronaca” del tempo. Uno scorrere di volti, di espressioni - statiche o mutevoli, esplicite o allusive, realistiche o sottilmente simboliche secondo lo stile dell'artista o l'atteggiamento del personaggio in posa. Sguardi, più o meno lontani nel tempo, ci raccontano vite ed esistenze, o meglio la vita che passa e fluisce. Una lunga sequenza di immagini dipinte e anche scolpite (con Bistolfi, Wildt e altri maestri) - dove possiamo in qualche modo rispecchiarci. L'arte - e in questa mostra ce ne accorgiamo osservando le opere migliori – ha la capacità di annullare il tempo. Guardiamo un ritratto di Lotto, Tiziano o Guercino e il volto ritratto ci parla, comunica con noi attraverso la sua immagine, così carica e generosa di intensa emotività. L'umanità altera di un prelato, la bonarietà di un personaggio amico, la malinconia che traspare da uno sguardo pensoso, l'introspezione negli occhi che indagano profondità interiori, un sorriso che ci consola sulla bocca di un antico mecenate.

Sfuggente o analitico, evocativo o realista, il ritratto moderno e contemporaneo si adatta alle varie tendenze: impressionismo, scapigliatura, espressionismo, realismo, simbolismo... Quanti modi per tradurre il volto umano.

L'esposizione si spinge agli autori moderni e contemporanei, mostrando in maniera significativa come è cambiato il linguaggio della ritrattistica. Ligabue ci offre un autoritratto di taglio espressionista, con pennellate che ricordano l'ultimo Van Gogh, Carlo Levi raffigura l'amico Edoardo Persico con tonalità calde e avvolgenti, Giovanni Boldini autore di elegantissima pittura, l'analitico e intimista Gianfranco Ferroni, per arrivare fino agli attuali Andrea Martinelli e Alessandro Papetti.


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