Mostre di arte moderna e contemporanea
Marcel Duchamp: una collezione italiana
11 maggio - 16 luglio 2006
Villa Croce - Museo d'Arte Contemporanea
Via Jacopo Ruffini 3, Genova
Tel. 010-580069
Orari: mar-ven 9-19, sab-dom 10-19, lunedì chiuso
Marcel Duchamp ha avuto un'importanza fondamentale per la storia dell'arte del '900. Oltre a creare opere, organizzare mostre, consigliare grandi collezionisti come Peggy Guggenheim, ha introdotto, infatti, un nuovo modo di concepire l'arte, più legato all'idea che alla manualità. L'hanno aiutato alcune doti innate, come l'ironia, il gusto per la provocazione e anche l'attitudine per gli scacchi, un gioco che richiede attenzione, ma anche capacità di sorprendere.
Il primo scandalo di Duchamp risale al 1913, quando presentò all'Armory Show di New York Nu descendant un escalier nº2. A turbare le folle non fu tanto il nudo, ma il fatto che non si vedesse il corpo, che non si riuscisse a identificare la figura.
Negli anni seguenti fece molto di più. I suoi "Readymade", dalla Ruota di bicicletta allo Scolabottiglie all'Orinatoio hanno dato il via a una vera e propria rivoluzione artistica sancendo, per la prima volta, il valore artistico degli oggetti d'uso comune, presi così come sono o leggermente modificati. Ci sono ovviamente delle limitazioni. Questa operazione, infatti, per essere efficace, deve essere fatta da un artista riconosciuto o in un luogo tradizionalmente deputato all'arte.
Uno dei primi a credere in Marcel Duchamp e nelle sue sperimentazioni è stato il gallerista milanese Arturo Schwarz, che, negli anni '50, ha curato un'edizione numerata e firmata di alcuni dei suoi "Readymade".
La mostra allestita al Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce con le opere di proprietà della collezionista Luisella Zignone presenta 150 lavori di Marcel Duchamp, tra cui 7 dei 14 "Readymade" realizzati da Schwarz: Fountain, Bottle Dryer, Why not sneeze Rose Sélavy, In Advance of Broken Arm, Fresh Widow, Underwood, 3 Standard Stoppages in the box.
Accanto ad essi si trovano la Boîte verte del 1934, la Boîte alert e la Boîte-en-valise, un'opera che segna l'autocelebrazione dell'artista. Nel 1942, infatti, in procinto di lasciare la Francia e approdare negli Stati Uniti, Duchamp creò delle piccole riproduzioni di quanto aveva fatto dal 1911 fino ad allora e le pose all'interno di una scatola, la boîte appunto.
La rassegna è accompagnata da disegni e incisioni di Duchamp e da numerose fotografie che ritraggono l'artista o le sue opere. Gli scatti sono quelli di Man Ray, grande amico dell'artista e autore di immagini indimenticabili come Rose Sélavy e Tonsure, Ugo Mulas e Nicky Ekstrom.
La mostra è curata da Sergio Casoli, ma il catalogo presenta interventi di altri autori, come Edoardo Sanguineti, Arturo Schwarz e Sandra Solimano. L'allestimento è stato realizzato da Massimiliano Fuksas.