Mostre di arte moderna e contemporanea
Tracey Moffatt. Between Dreams and Reality
28 giugno - 1 ottobre 2006
Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto/Piazza Oberdan, Milano
Tel. 02-77406300
Orari: 10-19:30, mar e gio 10-22, lunedì chiuso, 10-18 agosto ingresso libero, 15 agosto chiuso
La Provincia di Milano ha deciso di regalarci per l'estate una bella mostra dedicata a Tracey Moffatt, una delle più note artiste australiane, alla sua prima, grande, personale in Italia.
L'esposizione, realizzata in collaborazione con il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo e curata da Filippo Maggia, illustra l'intero percorso creativo dell'artista, di cui sono presentate oltre 130 opere fotografiche, film e video, realizzati dal 1989 a oggi.
Tracey Moffatt, classe 1960, è di origini aborigene, ma, secondo le consuetudini dell'epoca, è stata cresciuta in una famiglia bianca. Nella sua esperienza e nella sua vita si confondono quindi le due nature.
Le sue opere parlano dei problemi razziali, sociali, sessuali del suo popolo, ma si nutrono anche di quella cultura pop che ha avuto modo di conoscere vivendo coi genitori adottivi. Così facendo riesce a parlare a un vasto pubblico, che non è solo quello della sua terra, ma di tutto il mondo.
Le "tragedie" della vita di tutti i giorni, le amarezze, le sconfitte, le difficoltà, infatti, sono le stesse sotto ogni cielo, anche se si manifestano con modalità diverse secondo la cultura e i costumi della gente.
La tecnica che la Moffat utilizza è principalmente la fotografia. Una scelta che non dipende soltanto dal fatto di essere una "pessima pittrice". Questo le permette, infatti, di allestire dei veri e propri "set", dove mettere in scena racconti immaginari o reali, che pongono in luce i contrasti interni alla società e a ognuno di noi.
Ogni serie che produce ha una motivazione diversa e le consente di spingere sempre un po' più in là i limiti della fotografia.
Anche lo stile non è sempre lo stesso, e l'artista cerca di usare ogni volta la tecnica più congeniale allo spirito dell'opera. Ecco perché usa fotoincisioni di gusto pittorialista per Laudanum (1998), stampe su tela per Fourth (2001), immagini rielaborate a computer per le ultime opere pop.
Il fatto che sappia come fare non è importante dato che lei "non fotografa, ma fabbrica fotografie" e, spesso, non è neppure l'autrice materiale degli scatti.
In questi casi, si comporta come sceneggiatore e regista. Inventa le storie, dirige, ordina. Talvolta è anche interprete, come negli ultimi lavori: Adventure Series (2004), che si rifà a un fumetto comico degli anni '70, e Under the Sign of Scorpio (2005), dove incarna alcune donne famose, come lei nate sotto il segno dello Scorpione.
Le sue opere migliori, tragiche e ironiche al tempo stesso, raccontano la vita così com'è, con le sue amarezze, le sue brutture, le sue frustrazioni. Trattano temi come l'aridità dei rapporti umani, il razzismo, l'emarginazione, la condizione delle donne, il disagio giovanile, la dura lotta per emergere e la sconfitta. Problemi universali che l'artista illustra a partire da piccole storie, piccoli avvenimenti del quotidiano, piccole cattiverie e sopraffazioni che possono distruggere un'intera esistenza (Scarred for Life, 1994; Scarred for Life II, 1999).
La crudeltà degli argomenti è spesso amplificata dall'uso di immagini patinate e ricercate, che non sembrano aver nulla a che fare coi drammi in atto.
Tracey Moffatt si schiera dalla parte dei deboli, degli sconfitti, li rende protagonisti, ma si guarda bene dal condannare o giudicare. Lascia che gli spettatori vedano e interpretino le sue "storie" e decidano da che parte stare, sulla base della propria esperienza e della propria cultura.
Molte fotografie (Up in the Sky, 1997) guardano al cinema, compreso quello italiano di Pasolini o Antonioni, e lei stessa ha girato film e video. Alcuni di questi sono presenti in mostra. Raccontano l'ambiguità dei rapporti umani, dei sentimenti. Amore e odio, eros e thanatos, non sono mai stati così vicini e così lontani.
La mostra è accompagnata da un programma di visite guidate a pagamento, con o senza prenotazione. Il catalogo è stato realizzato da Skira.