Mostre di arte moderna e contemporanea
Where Are We Going?
30 aprile - 1 ottobre 2006
Palazzo Grassi
San Samuele 3231, Venezia
Tel. 041-5231680
Orari: 10-19
Il 30 aprile 2006 è stato riaperto al pubblico Palazzo Grassi, lo spazio espositivo veneziano che il miliardario francese François Pinault, ha acquistato nel 2005.
A inaugurare questo splendido edificio, ristrutturato dall'architetto giapponese Tadao Ando, è la mostra "Where Are We Going?", titolo di un quadro di Paul Gauguin e di una scultura di Damien Hirst.
La rassegna, curata da Alison M. Gingeras, presenta una selezione delle opere raccolte da François Pinault, che è un appassionato collezionista d'arte moderna e contemporanea e uno dei proprietari di Christie's. Oltre a segnalare l'indirizzo programmatico dell'istituzione e i gusti di Pinault, la mostra invita a riflettere sulla condizione umana, sulla cultura contemporanea e sul futuro del mondo in cui viviamo.
Il periodo di riferimento è quello che va dal dopoguerra ai giorni nostri e vengono prese in considerazione diverse correnti artistiche come la Scuola di New York e l'Astrattismo Europeo, l'Arte Povera, il Minimalismo, il Post Minimalismo e la Pop Art. Molti anche i giovani artisti.
Le opere, di grande qualità, sono circa 200 e testimoniano l'interesse di Pinault per i grandi maestri del dopoguerra (Cy Twombly, Mark Rothko, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Donald Judd, Antoni Tàpies, Richard Serra), per le star internazionali e gli artisti provocatori (Andy Warhol, Keith Haring, Jeff Koons, Damien Hirst, Pierre Huyghe, Cindy Shermann, Takashi Murakami e Maurizio Cattelan), per le giovani generazioni (Urs Fischer, Piotr Uklanski e Rudolf Stingel).
Una delle sezioni più belle è quella dedicata all'arte italiana, rappresentata a Venezia da Lucio Fontana, Piero Manzoni, Mario Merz, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Jannis Kounellis, Giuseppe Penone, Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Claudio Parmiggiani, Pier Paolo Calzolari, Francesco Lo Savio e Maurizio Cattelan.
