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La figura e le opere di Giangiacomo Spadari stanno come un ponte tra gli artisti del Realismo Esistenziale e quelli a noi più vicini.
Quello di Spadari fu uno sguardo vigile sulla realtà e la sua fu pittura di storia, attenta a raccontare e a commentare i fatti: le opere qui esposte – Una Rabbia, La Linea, Propaganda, I costruttori, Sulla condizione e Per un potere - sono state tutte realizzate tra il 1968 e il 1971. In quegli anni Spadari contribuì alla definizione di un'iconografia sessantottina e postsessantottina, lavorando sul montaggio di immagini legate ai movimenti rivoluzionari e citando soluzioni formali delle avanguardie, in particolare quelle con maggiori accenti politici e sociali.
Queste narrazioni articolate richiedono la partecipazione e la complicità dello spettatore, chiamato oggi come allora a decodificare e a riconoscere un insieme di eventi, di luoghi, di situazioni. Così l'artista dichiara il suo ruolo e il suo impegno all'interno della società e l'arte si dichiara capace di sollevare questioni, dibattiti, riflessioni.
"Non ho mai pensato di fare un'arte politica di propaganda, non mi sono mai neppure sognato che se gli operai vedevano i miei quadri poi avrebbero preso la linea giusta, però ho voluto assumere un impegno civile da artista, ho creduto alla capacità dell'arte di influire positivamente sulle persone del mondo dell'arte... Non ho mai usato la pittura per dare risposte politiche, ho cercato di porre problemi culturali con le immagini, di dare risposte entro un contesto specifico qual è quello delle arti... Era il mio modo di vivere e manifestare una grande idealità, come per noi è stato il Sessantotto… un momento di presa di coscienza, di partecipazione politica alla vita".
Spadari – Autobiografia, catalogo della mostra allo Studio Spaggiari, Milano, 1996.
Giangiacomo Spadari nasce nella Repubblica di San Marino nel 1938. Negli anni dell'infanzia si trasferisce a Roma e nel 1961 arriva a Milano. Proprio qui, alla Galleria Spotorno, ha inizio la lunga serie delle esposizioni di Spadari, che si susseguono con successo in Italia e all'estero.
Nel 1993 Spadari diventa titolare della cattedra di Anatomia artistica all'Accademia di Belle Arti di Brera.
Muore nell'aprile del 1997. |