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Gli appassionati d'arte contemporanea non possono perdere l'occasione di rivivere il clima che si respirava a Venezia in occasione delle Esposizioni Internazionali, eventi culturali e mondani, in cui arte, storia e costume intrecciavano i loro percorsi arricchendosi vicendevolmente.
Questa opportunità, davvero unica, si deve a un'altra felice collaborazione tra la Collezione Peggy Guggenheim e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Alla base di questa rassegna si trova, infatti, un nuovo progetto dell'istituzione emiliana, che ha deciso di raccogliere nell'Archivioarte Fondazione materiali inediti, carteggi, fotografie, archivi di personaggi illustri e di artisti per dar vita a un centro di ricerca e consultazione.
Uno dei fondi più importanti di questa collezione è costituito dagli oltre 12.000 negativi dell'agenzia fotografica Cameraphoto di Venezia, da cui provengono le 150 immagini selezionate per questa mostra.
Il periodo preso in considerazione va dal 1948 al 1986. I riflettori sono puntati sulla scena dell'arte, ma attraverso questi scatti sorprendenti passa buona parte della storia d'Italia. Non si deve dimenticare, infatti, che il dopoguerra è stato un momento di rapidi cambiamenti, che ha portato il nostro Paese dalla disfatta al boom economico e che, in questi anni, si sono verificati fatti importanti come la contestazione del 1968. Un evento epocale, che ha inciso profondamente sulla cultura e i costumi di molte nazioni, tra cui l'Italia.
Le fotografie, molte delle quali furono realizzate per riviste importanti come "Time", "Life", "Epoca", ci trasmettono il ricordo di molti protagonisti della Biennale, italiani e non. Di qui sono passati, infatti, quasi tutti i più grandi artisti del '900: Picasso, Braque, Matisse, Chagall, Dalí, Moore, Léger, Ernst, Arp, Zadkine, Dufy, Mathieu, Rauschenberg, Oldenburg, Lichtenstein, Kusama, Beuys, LeWitt, Giacometti, Fontana, Vedova, De Dominicis, Kounellis, Viani, Marini, Birolli, Guttuso, Moreni, Tancredi, Consagra, Capogrossi, Baj, Castellani, Scheggi, Accardi, Mari, Pascali e i rappresentanti dei gruppi dell'arte cinetico-programmata.
Tra gli eventi che molti ricordano per sentito dire e che ora possono vedere coi loro occhi, documentati da foto straordinarie, ci sono la performance realizzata da Georges Mathieu alla Galleria del Cavallino nel 1959, quando diede vita, con vigorose stoccate di colore, alle tele del ciclo della "Battaglia di Lepanto"; la famosa Biennale del 1964, che segnò il successo di Robert Rauschenberg e della pittura americana, rappresentata a Venezia, nelle sale nell'ex consolato statunitense, da Jim Dine, Claes Oldenburg, Jasper Johns e John Chamberlain; l'edizione del 1968, quella della contestazione, che portò a una frattura ideologica tra gli artisti e all'occupazione di alcune sale espositive.
Molti sono anche i servizi fotografici sul teatro, che, negli anni '70, grazie a Jerzy Grotowsky, Julian Beck, Luca Ronconi e Meredith Monk si aprì a nuove, interessanti, sperimentazioni.
La mostra, che si rivela uno strumento di grande importanza anche per gli studiosi e gli storici dell'arte, è curata da Luca Massimo Barbero.
Il catalogo, che raccoglie circa 900 immagini, permette di approfondire gli argomenti trattati in questa rassegna, che è ben strutturata e decisamente intrigante. Molte foto, infatti, si segnalano per la loro ironia, soprattutto quelle scattate nei giorni di inaugurazione, eventi mondani cui partecipavano anche personaggi del mondo della politica, dello spettacolo e del cinema. |