Mostre di arte moderna e contemporanea
Why Africa? La Collezione Pigozzi
6 ottobre 2007 - 3 febbraio 2008
Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
Lingotto
Via Nizza 230, Torino
Tel. 011-0062713
Orari: 10-19, lunedì chiuso
La Pinacoteca Agnelli ha deciso di inaugurare la stagione espositiva con una nuova linea curatoriale, focalizzata sul collezionismo. La prima scelta è caduta su una raccolta molto particolare, quella di Jean Pigozzi, un uomo d'affari di origine italiana, che nel 1989, vedendo la mostra "Les Magiciens de la Terre", che Jean-Hubert Martin aveva curato per il Centre Pompidou di Parigi, si innamorò dell'arte contemporanea africana. Un argomento di cui oggi si parla molto dato il successo riscosso dal Padiglione africano alla 52. Biennale di Venezia e il Leone alla Carriera conferito al fotografo Malick Sidibé, ma di cui allora ben pochi sapevano qualcosa.
Per coronare il suo sogno, Pigozzi decise di rivolgersi ad André Magnin, che aveva cominciato a occuparsi di culture non-occidentali nel 1986 e aveva aiutato Martin a realizzare la mostra del Pompidou visitando l'Australia, la Nuova Guinea, la Papuasia, l'Africa ecc.
Grazie a lui, Pigozzi ha messo insieme una raccolta straordinaria con opere di artisti di diverse generazioni e provenienza. Una collezione di altissima qualità e di livello internazionale, che continua a incrementarsi di anno in anno favorita da un rapporto diretto e personale con gli artisti, tra cui vi sono anche molti autodidatti.
La mostra allestita alla Pinacoteca Agnelli rientra nell'intensa attività di promozione che Pigozzi e Magnin stanno portando avanti dal 1990 per far conoscere in tutto il mondo la ricchezza del panorama artistico africano contemporaneo e propone le opere di alcuni tra gli artisti più rappresentativi della collezione, tra cui si possono ricordare Frédéric Bruly Bouabré, Bodys Isek Kingelez, Chéri Samba, Malick Sidibé, Romuald Hazoumé, Abu Bakarr Mansaray, Georges Lilanga e Seydou Keita.
Le opere esposte sono di diverso genere e spaziano tra disegni, dipinti, sculture, fotografie, installazioni e lavori site specific, come quello dell'artista Esther Mahlangu che ha deciso di ispirarsi alla Fiat 500, ma sono quasi tutte figurative e testimoniano un forte legame col territorio africano, dove questi artisti vivono e lavorano. Siamo comunque lontani da qualsiasi espressione di tipo folkloristico o decorativo. Anche se è "un'arte che viene dal popolo e si rivolge al popolo", molti sono infatti i temi di attualità, e non si riferiscono soltanto alla realtà africana.
La rassegna, curata da André Magnin, che oggi è direttore artistico e conservatore della C.A.A.C., ossia della Contemporary African Art Collection di Pigozzi, è accompagnata da un'interessante programma di eventi collaterali e da una rassegna cinematografica sull'Africa.
La visita è agevolata dalla presenza di una guida, realizzata da Fabrica, il centro di comunicazione del Gruppo Benetton, che racconta la vita degli artisti e spiega il loro modo di lavorare e concepire la creatività.