Mostre di arte moderna e contemporanea

Botero

6 luglio - 16 settembre 2007

Palazzo Reale
Piazza Duomo 12, Milano
Tel. 02-804062
Orari: lun 14:30-19:30, mar-dom 9:30-19:30, gio 9:30-22:30

Botero divide, e il primo a dirlo è proprio Vittorio Sgarbi, l'Assessore alla Cultura di Milano, che ha voluto questa mostra e considera l'artista colombiano uno dei più interessanti del '900.
I soggetti dei suoi quadri e delle sue sculture mal si conciliano, infatti, con l'esasperata attenzione per il "corpo" e la "linea", che caratterizza la società contemporanea e divide il mondo tra "grassi" e "magri", flemmatici ed efficienti.
Accanto a chi trova brutte e inespressive le sue figure, ci sono però quelli, e sono davvero tanti, che sono affascinati e divertiti dalla loro opulenza e dalla loro ironia, indice di benessere e gioia di vivere. Quella che l'artista chiama "sensualità". Ritiene, infatti, che i suoi personaggi siano espressione di un mondo generoso e che il loro volume trasmetta positività.

La rassegna, che rientra nella "Bella estate dell'Arte 2007", presenta una nutrita selezione di opere di Botero, tra dipinti, disegni e sculture, ed è divisa in tre parti. Accanto a una sezione storica, che documenta diverse fasi della carriera dell'artista dal 1994 a oggi, si trovano, infatti, le aree dedicate al circo e ai drammatici eventi di Abu Ghraib.

Il percorso espositivo inizia con le opere più recenti di Botero, quelle sul circo, un mondo che l'artista ama moltissimo e che ha scoperto in Messico, dove passa i mesi invernali. I quadri, variopinti e senza tempo, raccontano la vita dell'equilibrista, della donna cannone, di Pierrot, Arlecchino e del domatore di tigri. Personaggi divertenti, buffi, esageratamente grassi, che trasmettono al tempo stesso gioia e malinconia.

La stessa abbondanza, lo stesso inconfondibile tratto, si ritrovano anche nella sezione storica, dedicata all'universo poetico di Botero. Cambiano però i soggetti.
Alle tante figure femminili, riprese in diverse pose e atteggiamenti, si affiancano, infatti, i ritratti di coppie più o meno clandestine (Uomo e donna, Amanti, Ballerini) e scene di gruppo, ambientate in casa (Le sorelle), al lavoro (Atelier di sartoria), per le strade, nei parchi (Pic-Nic), nei club ecc.
Raccontano la vita quotidiana di paesi simili a quello della sua infanzia, dove le ore passano lente, segnate, ogni tanto, da eventi belli o drammatici (Suicidio).
Non mancano le nature morte, le corride e i d'apres, dove l'artista si è divertito a replicare le opere dei grandi pittori del passato, come Vélazquez e van Eyck, facendo acquistare un po' di peso ai loro personaggi.

La mostra si conclude con un momento di riflessione. Le ultime sale della rassegna sono dedicate, infatti, ai quadri che Botero ha realizzato tra il 2004 e il 2005, profondamente scosso da quello che era successo nel carcere di Abu Ghraib.
Le tele, crude e drammatiche, raccontano il martirio dei prigionieri iracheni, costretti a subire violenze e sevizie di ogni genere.
Le loro ferite, i loro gridi di dolore, rappresentano una denuncia tangibile contro i soprusi degli americani e di chiunque approfitti della propria forza per seminare orrore e ingiustizia.

L'omaggio a Botero continua in Piazzetta Reale, Piazza Scala, Piazzale Cadorna e Piazza San Carlo, dove sono esposte alcune sculture dell'artista, tra cui Donna in piedi, che il 13 luglio scorso è stata imbrattata da un vandalo e subito restaurata. Nonostante l'apprezzamento di Sgarbi, che trovava geniale la "W" disegnata sul pube della statua, e voleva lasciarla dov'era, l'artista ha dimostrato, infatti, tutto il suo disappunto e preteso la pulitura immediata dell'opera.

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