Mostre di arte moderna e contemporanea

Chagall delle meraviglie

8 marzo - 1 luglio 2007

Complesso del Vittoriano
Via San Pietro in Carcere - Fori Imperiali, Roma
Tel. 06-6780664
Orari: lun-gio 9:30-19:30, ven-sab 9:30-23:30, dom 9:30-20:30

Il Complesso del Vittoriano, che ci sta abituando a nomi di grande prestigio, ha deciso di dedicare una mostra al mondo magico e incantato di Marc Chagall, che è stato uno dei più originali interpreti dell'arte del '900 e anche uno dei più indipendenti.
Nonostante abbia frequentato molti degli artisti d'avanguardia che, all'inizio del XX secolo, vivevano e lavoravano a Parigi, egli riuscì a rimanere, infatti, sempre strettamente legato alle sue origini russe ed ebraiche, a quei motivi e a quei simboli che appartenevano alla sua formazione culturale e religiosa, ma soprattutto alla sua vita.

La rassegna, che offre al pubblico la possibilità di ammirare 180 opere di questo grande artista russo, tra cui molti capolavori provenienti da importanti musei e collezioni private, ripercorre tutto il cammino umano e artistico di Chagall partendo dalle origini, quando ancora abitava a Vitebsk e affrontava i temi tipici della locale pittura di genere: feste di nozze, sagre, funerali, processioni.

A queste prime prove, segnate dall'influenza del simbolismo russo, seguono quelle del periodo parigino che si differenziano dalle prime soprattutto per l'uso del colore, che la scoperta del "fauvisme" rende più acceso e squillante. I temi infatti sono sempre gli stessi, legati al suo singolare universo poetico, visionario e sognante, che molto deve alla tradizione del suo paese, quella sacra delle icone ortodosse e quella profana delle vignette popolari, i cosidetti Lubok, dove è facile trovare animali che parlano, persone che volano, case sottosopra.

La presenza nelle sue opere di figure così "irreali" non ha, comunque, nulla a che vedere con una presunta ingenuità di Chagall o con un atteggiamento di indifferenza nei confronti della realtà. Risponde semplicemente a un'esigenza interiore e creativa. L'artista infatti, come dimostrano molti lavori degli anni '30 e '40, tra cui la serie delle Crocifissioni, ha saputo raccontare con forza e intensità anche gli orrori della guerra e del nazismo. Un dramma vissuto immedesimandosi coi perseguitati e anche sulla propria pelle. Nel 1940, infatti, amareggiato per la confisca delle sue opere e terrorizzato per quanto stava accadendo agli ebrei in tutta Europa, Chagall decise di fuggire in America, dove realizzò immagini ispirate al dolore, ma anche alla speranza. Un sentimento che, nel dopoguerra, tornò a risplendere nei suoi lavori, popolati da personaggi che sembravano aver riscoperto l'amore e la gioia di vivere.

Per consentire un quadro completo della ricca produzione dell'artista, che, nel corso della sua carriera, ha creato anche ceramiche, vetrate, mosaici e incisioni, accanto a dipinti e disegni, sono esposte anche alcune sculture e le splendide immagini della Bibbia, che Chagall ha realizzato nel 1956.

La mostra, che è accompagnata da un video del cantante e attore yiddish Moni Ovadia, è curata da Meret Meyer e Claudia Beltramo Ceppi Zevi. Il catalogo è edito da Skira.

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