Mostre di arte moderna e contemporanea
Garibaldi. Il mito
17 novembre 2007 - 24 marzo 2008
Accademia Ligustica di Belle Arti
Largo Pertini 4, Genova
Tel. 010-581957
Orari: mar-dom 15-19, lunedì chiuso
Museo del Risorgimento
Viale Lomellini 11, Genova
Tel. 010-2465843
Orari: mar-ven 9-19, sab 10-19
Palazzo Ducale
Appartamento del Doge
Piazza Matteotti 5, Genova
Tel. 010-5574004
Orari: mar-dom 9-19, lunedì chiuso
Galleria d'Arte Moderna
Villa Saluzzo Serra
Via Capolungo 3, Genova Nervi
Tel. 010-3726025
Orari: mar-dom 10-19, lunedì chiuso
Wolfsoniana
Museo delle Arti Decorative e di Propaganda
Via Serra Gropallo 4, Genova Nervi
Tel. 010-3231329
Orari: mar-dom 10-19, lunedì chiuso
Nel bicentenario della sua nascita, Genova si prepara a celebrare Garibaldi (1807-1882), l'"Eroe dei due mondi", con una serie di iniziative che coinvolgono i principali musei della città. Molti sono infatti gli argomenti che questo omaggio prende in considerazione: l'arte, la propaganda, le riflessioni e i pensieri politici che sono alla base della sua azione.
La manifestazione, che ha avuto un precedente nel 2005, quando venne ricordato Giuseppe Mazzini, un altro importantissimo protagonista del Risorgimento, di cui Garibaldi subì l'influenza, prende spunto dal fascino e dalla popolarità di questo personaggio per raccontare la storia di un'epoca ricca di ideali, passioni e speranze, che ha affascinato gli artisti del tempo e anche quelli successivi dando vita a una grande pittura di storia e di genere.
Garibaldi, infatti, per la sua vita avventurosa e le sue gesta, è stato uno dei personaggi più amati dalla gente, e, per questo, la sua immagine ha avuto una diffusione davvero impressionante ed è circolata ovunque passando dalla pittura alla fotografia, dalla scultura all'illustrazione per finire, come altri miti rivoluzionari, preda dell'economia di mercato e della produzione di gadget di vario genere.
Genova che è stata la prima città italiana a concedergli la cittadinanza e l'ha ospitato prima della fuga in America Latina (1835) e della partenza per la spedizione dei Mille (1860), ha deciso di ricostruire il mito dell'epopea garibaldina attraverso cinque mostre, ognuna con una sua peculiare caratteristica.
Il viaggio alla scoperta di Garibaldi può cominciare da Palazzo Ducale, dov'è allestita la mostra "Da Lega a Guttuso", curata da Fernando Mazzocca e Anna Villari.
Le gesta di questo personaggio straordinario rivivono nelle opere dei macchiaioli toscani, dei romantici lombardi, dei veristi napoletani e siciliani, dei divisionisti, dei neorealisti. Nelle loro tele si respira infatti quello "spirito garibaldino" che anima la vita della gente del Risorgimento e che, nel dopoguerra, portò Guttuso a fare di Garibaldi l'eroe di alcuni dei suoi quadri più belli, tra cui la famosissima Battaglia di Ponte dell'Ammiraglio.
La rassegna, suddivisa in 11 sezioni, ripercorre i momenti salienti della vita di questo grande condottiero italiano, dagli interventi in difesa della Repubblica romana (George Houseman Thomas, Emilio Morosini, Luciano Manara) e di quella di San Marco (Luigi Querena, Vincenzo Giacomelli, Napoleone Nani) alla morte di Anita nelle valli di Comacchio, dalla spedizione dei Mille (Gerolamo Induno, Giovanni Fattori, Filippo Palizzi, Giacinto Gigante) all'esilio a Caprera (Domenico Induno) e rende conto dell'eccitazione e del pathos di quei giorni memorabili.
La visione epica e celebrativa lascia spazio a una dimensione più intima e sofferta nella sezione dedicata ai retroscena delle spedizioni garibaldine. I dipinti di Gerolamo Induno, Carlo Ademollo, Gioacchino Toma, Giuseppe Sciuti, Mosè Bianchi e Francesco Liardo raccontano infatti i sentimenti dei reduci, di chi è rimasto a casa, di chi si trova sul campo di battaglia.
Una sezione a sé stante riguarda i ritratti di Garibaldi nei quali si sono cimentati pittori (Eleuterio Pagliano, Silvestro Lega), scultori (Ercole Rosa,
Ettore Ximenes, Leonardo Bistolfi) e autori di medaglie celebrative.
La mostra si chiude con una selezione di bozzetti che artisti di varia estrazione, come Ercole Rosa, Ettore Ferrari, Ernesto Bazzaro, Giuseppe Grandi, Alfonso Balzico, Davide Calandra, Rinaldo Carnielo, Leonardo Bistolfi, Arturo Martini, hanno preparato per partecipare ai concorsi banditi per la realizzazione di monumenti celebrativi di questo eroe del Risorgimento.
Lasciato Palazzo Ducale, si può passare all'Accademia Ligustica, che ricorda, attraverso documenti e progetti, la genesi del monumento che, nella seconda metà dell'800, Genova decise di dedicare a Garibaldi.
L'opera, realizzata da Augusto Rivalta (1837-1925), si trova oggi in Piazza De Ferrari, davanti al Teatro Carlo Felice, uno dei luoghi più importanti della città. Un fatto che testimonia l'amore dei genovesi per questo protagonista della Storia d'Italia.
Il bozzetto di Rivalta è affiancato da altre opere analoghe (Davide Calandra, Paolo Troubetzkoy, Eugenio Baroni) che documentano l'evoluzione del monumento equestre tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del Novecento.
Anche la Galleria d'Arte Moderna si occupa di scultura, ma il progetto del monumento che Eugenio Baroni (1880-1935) dedicò a Garibaldi e alla partenza dei Mille dallo scoglio di Quarto offre lo spunto per un'analisi più allargata che, attraverso sculture, dipinti, grafiche, testimonianze fotografiche e documenti legati ad alcuni dei più importanti artisti attivi a cavallo tra '800 e '900 (Auguste Rodin, Emile-Antoine Bourdelle, Franz von Stück, Gaetano Previati, Leonardo Bistolfi, Giulio Aristide Sartorio, Adolfo Wildt, Hendrik Christian Andersen, Ivan Meštrovic, Libero Andreotti ecc.), propone una riflessione sulla cultura simbolista e neomichelangiolesca che si respirava in Europa in quel periodo.
L'inaugurazione della scultura avvenne il 5 maggio 1915 e fu preceduta da un discorso interventista di Gabriele D'Annunzio. Ed è proprio sull'uso ideologico della figura di Garibaldi nello scontro tra fascismo e antifascismo, che si concentra la mostra allestita alla Wolfsoniana. Qui sono esposti, infatti, i manifesti realizzati in occasione di celebrazioni pubbliche e istituzionali dai principali artisti e illustratori del tempo, tra cui spiccano Mario Borgoni, Leonetto Cappiello, Plinio Nomellini. L'eroe del Risorgimento italiano veniva fatto proprio infatti sia dal regime fascista, che si considerava suo erede, sia dalla Resistenza, che vedeva in lui il "primo partigiano d'Italia".
Al Museo del Risorgimento l'arte lascia spazio alla storia. Qui sono ospitati infatti documenti, giornali, cimeli e scritti autografi, che raccontano il ruolo svolto da Genova nello sviluppo del mito di Garibaldi in città e nel mondo.
La manifestazione è arricchita da eventi e spettacoli, che coinvolgono diversi locali del centro e il Teatro della Tosse, ed è accompagnata da un catalogo edito da Giunti Arte mostre musei.
Per rendere più agevoli gli spostamenti dei visitatori tra una sede espositiva e l'altra sono state predisposte delle navette.
Maggiori informazioni sulle mostre e le attività correlate, si possono trovare sul sito dedicato a Garibaldi.