Mostre di arte moderna e contemporanea
Henri Cartier-Bresson. Di chi si tratta?
30 novembre 2006 - 25 marzo 2007
Forma - Centro Internazionale di Fotografia
Piazza Tito Lucrezio Caro 1, Milano
Tel. 02-58118067
Orari: 11-21, gio 11-23, lunedì chiuso
Il 2006 è stato generoso con Henri Cartier-Bresson (1908-2004), che è stato ricordato con diverse rassegne in tutto il mondo, Italia compresa. Le sue fotografie, infatti, si sono viste in diverse occasioni, sia a Roma che a Milano.
L'ultima esposizione in ordine di tempo è stata organizzata dal Centro FORMA, che ha deciso di dedicargli la più importante mostra annuale e rispondere così al quesito: Chi era Henri Cartier-Bresson?
La rassegna, davvero esaustiva, prende in considerazione tutto il suo percorso artistico e ci offre il "ritratto di un uomo che è stato testimone privilegiato dei cambiamenti politici, economici e artistici del ventesimo secolo". Basti pensare alle immagini che documentano la guerra civile spagnola, lo sbarco in Normandia, la liberazione di Parigi, il funerale di Gandhi, il nuovo corso della Cina comunista ecc.
Quelli che lo interessano non sono comunque soltanto i grandi eventi, ma anche la vita della gente comune, che il suo occhio riesce a immortalare in immagini straordinarie, in grado di raccontare la storia di un popolo, la sua realtà. Ecco allora gli scatti realizzati per Magnum in India, Cina, Birmania, Indonesia, Giappone, Europa, Usa e Messico. Fotografie in cui Bresson riesce a "dimenticarsi (di sé) per essere presente", e a mettere in pratica quello che è sempre stato il suo scopo: "porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore", per riuscire a cogliere l'unico, irripetibile, istante che rende un'immagine "più vera" di un'altra.
Accanto a tanti sconosciuti, ci sono i ritratti di artisti e personaggi famosi (Truman Capote, Ezra Pound, François Mauriac, Henri Matisse, Pablo Picasso, Alberto Giacometti, Francis Bacon ecc), che Bresson ha avuto la fortuna di conoscere e frequentare.
Alcune foto sono presenti più volte, ma non c'è nessun errore. Si tratta infatti di alcune preziose stampe "vintage".
Il piano superiore di FORMA ricorda il "primo amore" di Bresson, che è stato quello per la pittura. Prima di dedicarsi alla fotografia, l'artista aveva frequentato, infatti, lo studio parigino di André Lhote e aveva mostrato grande interesse per le idee surrealiste di Breton e Aragon.
La passione per questo genere artistico, trascurato in favore della fotografia, ma comunque latente, era divampata nuovamente alla fine degli anni '60, quando aveva ricominciato a disegnare e dipingere.
Tra schizzi e disegni, che testimoniano la sua attenzione per l'equilibrio compositivo, spiccano alcuni ritratti, che, al pari di quelli fotografici, evidenziano un forte spirito di osservazione.
Un altro aspetto che questa mostra mette in risalto è la sua attività in campo editoriale. Si possono vedere infatti numerosi cataloghi e libri di fotografie, alcuni dei quali hanno copertine di artisti famosi, come Miró e Matisse.
La rassegna, curata da Robert Delpire in collaborazione con la Fondation Cartier-Bresson di Parigi, è accompagnata da alcuni incontri di approfondimento sulla fotografia e può vantare ben due cataloghi. Uno di questi è lo Scrapbook, ossia la riproduzione dell'album che l'artista aveva preparato per la mostra del 1946 al Museum of Modern Art di New York.
Durante l'esposizione si potranno vedere anche due filmati, in cui l'artista e chi lo ha conosciuto parlano del suo rapporto con la fotografia. Si tratta di Henri Cartier-Bresson: Point d'interrogation? (1994) di Sarah Moon e Henri Cartier-Bresson. Biographie d'un regard (2003) di Heinz Bütler.
Le proiezioni si terranno in orari prestabiliti, e precisamente alle 11 e alle 17:30.