Mostre di arte moderna e contemporanea
Kandinsky e l'astrattismo in Italia 1930-1950
10 marzo - 24 giugno 2007
Palazzo Reale
Piazzetta Reale 12, Milano
Tel. 02-804062
Orari: lun 14:30-19:30, mar-dom 9:30-19:30, gio 9:30-22:30
Wassily Kandinsky non è mai stato a Milano, ma il suo lavoro ha influenzato moltissimi artisti lombardi. In questa città ha partecipato infatti a due importanti esposizioni, la personale del 1934 alla Galleria del Milione, dove ha presentato, per la prima volta in Italia, acquarelli e disegni realizzati tra il 1924 e il 1933, e la grande rassegna sull'"Arte astratta e concreta" del 1947 a Palazzo Reale, curata da Max Huber, dove le sue opere sono state esposte assieme a quelle di molti maestri europei, come Arp, Bill, Huber, Klee, Lohse, Herbin, Vantongerloo, e di artisti italiani, come Licini, Mazzon, Munari, Rho, Sottsass e Veronesi.
La prima mostra, sollecitata dall'architetto razionalista Alberto Sartoris, era chiaramente in anticipo sui tempi e, infatti, non ha avuto un grande successo se non tra gli artisti, tant'è vero che Kandinsky è riuscito a vendere soltanto un'opera al modico prezzo di 1500 lire. La seconda, invece, proprio per il periodo in cui fu realizzata, è servita a stimolare un intenso dibattito sull'astrattismo, che, in quegli anni, si trovava a fare i conti coi sostenitori del realismo e di un'arte impegnata anche politicamente.
L'interesse fu tale, che si ebbero ripercussioni anche in altre città e, soprattutto, a Roma, dove erano attivi gli artisti che, nel 1947, avrebbero dato vita al Gruppo Forma, ossia Perilli, Dorazio, Accardi, Consagra, Attardi, Sanfilippo, Turcato e Guerrini.
L'ultimo nato, nel periodo considerato, sarebbe stato comunque il MAC (Movimento Arte Concreta) di Dorfles, Munari, Mazzon, Bonfanti e Regina, che prese vita a Milano nel 1948.
Luciano Caramel, che ha curato quest'esposizione in collaborazione con la Fondazione Mazzotta, è partito da queste mostre, e dai dibattiti che ne seguirono, per dimostrare l'importanza che Kandinsky ha avuto per lo sviluppo dell'arte astratta italiana tra il 1930 e il 1950. Di lui vengono proposte quindi soltanto le opere realizzate negli anni dell'insegnamento al Bauhaus (1922-33) e nel successivo periodo parigino, che si concluse, per forza di cose, nel 1944, data di morte dell'artista.
Grande importanza ha anche un altro avvenimento, di poco successivo: la retrospettiva che la Biennale di Venezia decise di dedicare, nel 1950, all'artista.
Fu in quell'occasione infatti che si potè ammirare la splendida collezione di Nina Kandinsky e che venne acquistato il Zig-zag bianchi (1922), oggi esposto a Ca' Pesaro.
Il pezzo forte di questa mostra resta comunque la Composizione VII (1913) della Galleria Statale Tetrjakov di Mosca, un dipinto apparentemente caotico, ma retto da un ferreo equilibrio di forme e colori, in cui si intravedono già gli sviluppi successivi del suo lavoro.
A rimarcarli, sono poi le altre opere esposte, dove l'artista, abbandonati definitivamente paesaggi montani, cavalli e cavalieri, punta dapprima verso un'arte astratta e geometrica abbastanza rigorosa, frutto dei suoi studi al Bauhaus, e, in seguito, la contamina con forme organiche e biomorfiche.
Caratteristiche simili si ritrovano nelle opere degli artisti italiani attivi in quegli anni, che oscillano tra suggestioni liriche e surrealiste e rigore geometrico.
A loro è dedicata la seconda parte della mostra, introdotta da un'opera di Soldati del 1948, che si rifà chiaramente, e non solo nel titolo, a Trenta (1937) di Kandinsky.
I lavori esposti, circa 170, appartengono a 52 artisti diversi e sono suddivisi in due nuclei principali.
La prima sezione è dedicata agli anni '30 e alla prima metà degli anni '40, la seconda prende il via da lì per arrivare all'inizio degli anni '50.
A rappresentare il primo ventennio sono le opere di Cesare Andreoni, Carla Badiali, Ettore Bogliardi, Cordelia Cattaneo, Nicolay Diulgheroff, Lucio Fontana, Aldo Galli, Virginio Ghiringhelli, Osvaldo Licini, Alberto Magnelli, Galliano Mazzon, Fausto Melotti, Bruno Munari, Carla Prina, Mario Radice, Enrico Prampolini, Mauro Reggiani, Manlio Rho, Atanasio Soldati, Luigi Veronesi. Il periodo successivo ruota, invece, attorno alle opere di Carla Accardi, Gianni Bertini, Enrico Bordoni, Ferdinando Chevrier, Nino Di Salvatore, Piero Dorazio, Gillo Dorfles, Augusto Garau, Mino Guerrini, Max Huber, Galliano Mazzon, Gianni Monnet, Bruno Munari, Enrico Prampolini, Mario Nigro, Gastone Novelli, Achille Perilli, Enrico Prampolini, Mauro Reggiani, Regina, Antonio Sanfilippo, Giuseppe Santomaso, Atanasio Soldati, Ettore Sottsass, Luigi Veronesi.
Una sezione apposita della mostra si ricollega al razionalismo in architettura presentando alcuni lavori di Terragni e Cattaneo, due architetti che sono stati molto vicini agli astrattisti comaschi, Radice, Rho, Galli, Badiali e Cordelia Cattaneo, ma anche a Diulgheroff e Carla Prina, moglie di Sartoris.
Volendo fare una generalizzazione, si può notare come gli artisti attivi nel primo periodo siano, salvo eccezioni (Munari, Andreoni, Diulgheroff, Badiali, Mazzon, Prampolini e Radice degli anni '30), quelli concettualmente più lontani da Kandinsky. La maggior parte di loro infatti cerca l'ordine, l'equilibrio, la misurabilità e rimane un po' spiazzata davanti alla spiritualità dell'artista russo. Preferisce guardare a Mondrian, al Neoplasticismo, ad Albers.
Più vicini alla sua impostazione appaiono invece gli artisti di Forma e quelli del MAC. I primi apprezzano la sua idea di "pittura come arte pura", i secondi la sua componente libera e visionaria, priva di riscontri con figure e forme del mondo reale.
La rassegna è accompagnata da un catalogo, edito da Mazzotta, con testi di Luciano Caramel, Christian Derouet e Ada Masoero, attività didattiche e iniziative di vario genere.
Vodafone, che è uno degli sponsor della mostra, ha finanziato la realizzazione di un audioguida MMS con commento di Vittorio Sgarbi, dedicata a Composizione VII, e consente a tutti di trasformarsi in "critici d'arte" inviando via SMS riflessioni su un'opera a scelta.
Le recensioni più interessanti saranno inserite sui siti www.vodafone.it e www.kandinskyeastrattismo.it.
La migliore verrà premiata con un viaggio culturale all'estero per due persone.