Mostre di arte moderna e contemporanea
Julian Schnabel. Paintings 1978-2006
27 giugno - 16 settembre 2007
Rotonda della Besana
Via Besana, Milano
Tel. 02-88465677
Orari: 9:30-19:30, gio 9:30-22, lunedì chiuso
Reduce dal successo del lungometraggio Le Scaphandre et le papillon, che ha vinto il Premio per la regia all'ultimo Festival di Cannes, l'artista americano Julian Schnabel, uno dei più quotati a livello internazionale, propone a Milano una selezione delle opere prodotte tra il 1978 e il 2006.
La rassegna, già vista a Roma, a Palazzo Venezia, si inserisce perfettamente nei difficili spazi della Rotonda della Besana. Le opere di Schnabel, infatti, donano nuovo senso a questo luogo e si caricano, a loro volta, di nuovi significati, legati al contesto e allo spirito di questo edificio.
Se questo è successo, lo si deve anche all'artista, che ha all'attivo il restyling di alberghi di lusso come il Gramercy Park Hotel di New York e, da eccellente scenografo qual è, ha preso parte anche all'allestimento di questa mostra.
Tutto ruota attorno a uno spazio centrale, strutturato come una cappella, dove si trovano tre grandi opere che l'artista ha realizzato nel 1990 su teloni impermeabili.
El Espontaneo, Anno Domini, Catherine Marie Ange sono dipinti dai colori tenui, stesi di getto, da cui affiorano macchie, lettere, figure e tratti più densi e corposi.
Il loro significato non è evidente, ma la loro disposizione nello spazio, le dimensioni e la forza che manifestano trasmettono l'idea di qualcosa di sacro e grandioso.
Del resto, a Schnabel non interessa più di tanto essere compreso e, quando inizia a lavorare, è il primo a non sapere dove andrà a parare. Il suo scopo, infatti, non è raffigurare ciò che conosce, ma esprimere quello che ha dentro e capire quello che non sa.
Dipingere, per lui - come dice Voena - è passione totale, abbandono felice, transfert nel mezzo pittorico, esigenza vitale. Se non dipinge, si sente inutile, inquieto, incompleto. Lo stile, invece, non è importante e, infatti, finora, non ne ha mai trovato uno che lo rappresenti ed è per questo che può permettersi la libertà di cambiare continuamente genere e passare senza problemi dal figurativo, all'astratto, dal collage, all'uso della fotografia. Ci sono comunque degli elementi che ricorrono spesso nelle sue opere. Molti lavori, infatti, sono caratterizzati dall'uso di parole e lettere, che Schnabel considera "elementi pittorici, che hanno anche una connotazione sociologica, storica e temporale", dall'inserzione di linee e macchie bianche, che gli servono per sottolineare il confine esistente tra tranquillità e annientamento, dall'inclusione di oggetti di recupero e materiali insoliti, che utilizza per introdurre nella realtà estetica luoghi e tempi reali. Non vanno inoltre dimenticate le misure che adotta per i suoi quadri. Secondo lui, infatti, le dimensioni hanno il potere di influire sul significato e sulla composizione delle opere. E questo vale soprattutto quando sono grandi.
Dietro a questo ciclo centrale, grandioso e potente, si snodano gli altri frutti del suo multiforme ingegno, che, lasciando da parte alcuni bei lavori del 1976, come l'affascinante ed enigmatica Tower of Babel, dedicata ad Antonin Artaud, possono essere facilmente ricondotti a quattro nuclei principali: i Plate Paintings degli anni '80 e di oggi, che riecheggiano i "Broken Plate Portraits" dei suoi primi anni di attività, quando Schnabel era costretto a fare il cuoco per mantenersi; la serie dedicata alla cantante anglo-francese Jane Birkin, che si distingue per eleganza, essenzialità e minimalismo; i raffinati e suggestivi Japanese Paintings, che l'artista ha realizzato nel 2004 e nel 2005 intervenendo con colori a olio su foto digitali; i ritratti e gli autoritratti che Schnabel ha dipinto, a più riprese, dal 1997 in avanti e che costituiscono, secondo noi, la parte più debole della sua produzione. In essi, mancano, infatti, la forza e l'energia che sono presenti in quasi tutti gli altri lavori dell'artista. Un personaggio egocentrico e sicuro di sé, che molti avvicinano, per slancio e carica inventiva, al poeta americano Walt Whitman, e, per pennellata e gestualità, al Goya francese e all'ultimo Tiziano.
Le mostra è curata da Gian Enzo Sperone e Marco Voena e fa parte del progetto "La bella Estate dell'Arte 2007", voluto dal Comune Milano per animare le principali sedi espositive cittadine. Rientra quindi nel biglietto cumulativo di 21 Euro, che permette di visitare, in tempi diversi e a piacere, tutte le rassegne di questa importante manifestazione, che coinvolge, oltre alla Rotonda della Besana, il Palazzo Reale, il PAC, il Castello Sforzesco, il Palazzo della Ragione, il Museo di Storia Contemporanea, la Stazione Centrale e l'Aeroporto di Malpensa.
Il catalogo della mostra, edito da Skira, permette di conoscere oltre 100 opere di Schnabel, molte di più di quelle presenti alla Rotonda della Besana, ed è intitolato Summer perché l'estate è il periodo più produttivo per l'artista. Realizzato in occasione della mostra romana, sembra fatto apposta per la rassegna milanese, di cui ricorda il nome.