Mostre di arte moderna e contemporanea

L'arte delle Donne dal Rinascimento al Surrealismo

4 dicembre 2007 - 6 aprile 2008

Palazzo Reale
Piazza Duomo 12, Milano
Tel. 02-804062
Orari: lun 14:30-19:30, mar-dom 9:30-19:30, gio 9:30-22:30

Mogli, figlie, sorelle, amanti di artisti. Così vengono solitamente ricordate, almeno fino al 1800, le donne che hanno scelto di dedicarsi al disegno, alla pittura e alla scultura.
Ci sono ovviamente delle eccezioni, ma sono molto rare.
Una di queste è quella di Properzia de' Rossi, una scultrice del Rinascimento, assolutamente autodidatta, che ebbe l'onore di essere inserita nelle "Vite" del Vasari.
La sua esistenza, però, come quella di molti altri personaggi femminili, che hanno scelto il ruolo di artista e hanno ottenuto la fama, è avvolta nel mistero e questo rende la sua vicenda ancora più accattivante.
Altre donne di talento, di cui si ricorda il nome, sono state Sofonisba Anguissola (1535-1625), Artemisia Gentileschi (1593-1654) e Frida Kahlo (1907-1954).
Fatta salva la prima, che è nota per i ritratti di influenti personaggi europei e l'omaggio resole da Anton van Dyck, le altre devono la loro riconoscibilità a fatti drammatici e tragedie personali, che le hanno rese figure simbolo, eroine di romanzi e pellicole cinematografiche.
La prossimità a pittori famosi come Orazio Gentileschi e Diego Rivera, rispettivamente padre e marito di queste artiste, ha fatto il resto decretando il loro successo di pubblico ma mettendo in seconda linea la loro opera. Eppure sono state due interpreti straordinarie e le loro sofferenze hanno acuito la loro sensibilità portandole a realizzare dei veri e propri capolavori.

Parlare di loro è un po' come trarre una goccia dal mare. Non cambia poi molto. Tantissime sono infatti le donne che hanno saputo eccellere in campo artistico, senza per altro veder riconosciuto il loro lavoro.

La mostra allestita al Palazzo Reale di Milano, inaugurata nel 2007, "Anno Europeo delle Pari Opportunità", si propone di pagare un debito storico e mostrare al pubblico quanta raffinatezza e bellezza vi sia nelle opere di queste donne, che, spesso, hanno saputo parlare al cuore meglio degli uomini.
Anche se generalmente si pensa che siano poche, è stato necessario fare delle selezioni perché, a partire dall'800 e ancor più dal '900, mutate, o comunque in evoluzione, le condizioni sociali, il numero delle artiste è cresciuto sempre più rapidamente. Si è deciso quindi di limitare il campo di intervento al periodo compreso tra il Rinascimento e il Surrealismo.
Può essere che manchino figure importanti. Ciò è dovuto al fatto che si è voluta privilegiare la scena italiana, ma soprattutto al fatto che si sono avute difficoltà ad ottenere in prestito alcune opere. E questo è il principale motivo per cui vi sono artiste, come molte russe o l'americana Georgia O'Keeffe, che non sono contemplate e altre invece che sono rappresentate da lavori che non rendono loro giustizia.

La rassegna, davvero ricchissima, presenta più di 200 opere, realizzate da un centinaio di artiste, attive tra il XVI e il XX secolo.
A selezionarle, è stato un comitato scientifico di tutto rispetto, diretto da Hans Albert Peters, e composto da Sergio Benedetti, Beatrice Buscaroli, Francesco Petrucci, Elena Pontiggia, Nicola Spinosa, Edoardo Testori, Marco Vallora e Vittorio Sgarbi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, che non ha mai fatto mistero del suo interesse, personale e culturale, per il mondo femminile.
Fondamentale è stato il contributo di Susan Fischer Sterling e Gutman Ilene del National Museum of Women in the Arts di Washington, un'istituzione attiva dal 1980, che dispone di una collezione straordinaria, nata grazie alla volontà dei coniugi Holladay.
Le opere, davvero notevoli, arrivano da questa raccolta e da quelle dei più prestigiosi musei e collezioni nazionali e internazionali, tra cui si possono ricordare il Prado, il Centre Pompidou, il Reina Sofía, la Galleria degli Uffizi, il Museo Nazionale di Capodimonte.

I nomi più conosciuti, oltre a quelli delle artiste già menzionate, sono quelli di Lavinia Fontana (1522-1614), Marietta Robusti, detta la "Tintoretta" (1550-1590), Elisabetta Sirani (1638-1665), Rosalba Carriera (1675-1757), Angelica Kauffmann (1741-1807), Berthe Morisot (1841-1895), Mary Cassat (1844-1926), Eva Gonzalès (1849-1883), Camille Claudel (1864-1943), Suzanne Valadon (1867-1938), Gabriele Münter (1877-1962), Marianne von Werefkin (1860-1938), Käthe Kollwitz (1867-1945), Paula Modersohn-Becker (1876-1907), Vanessa Bell (1879-1961), Natalia Goncharova (1881-1962), Alexandra Exter (1882-1949), Sonia Delaunay (1885-1979), Sophie Tauber Arp (1889-1943), Elisabeth Chaplin (1890-1982), Dora Carringhton (1893-1932), Regina (1894-1974), Antonietta Raphaël Mafai (1895-1975), Benedetta Cappa Marinetti (1897-1977), Anni Albers (1899-1994), Louise Nevelson (1899-1988), Bice Lazzari (1900-1981), Tamara de Lempicka (1902-1980), Barbara Hepworth (1903-1975), Lalla Romano (1906-2001), Leonor Fini (1907-1996), Carla Badiali (1907-1992), Meret Oppenheim (1913-1985), Dorothea Tanning (1910) e Carol Rama, nate rispettivamente nel 1910 e nel 1918. Molte sono comunque le sorprese e le opere inedite. Quindi vale assolutamente la pena vedere questa rassegna.

La mostra, che è accompagnata da un bel volume, edito da Federico Motta Editore, ha anche uno scopo benefico. Il 5% degli incassi verrà destinato, infatti, alla Fondazione Umberto Veronesi e Abo Project.
Servirà a finanziare il progetto di ricerca "Radioterapia Intraoperatoria e Radioterapia Fast", un nuovo sistema di trattamento del carcinoma della mammella, coordinato e diretto dall'Istituto Europeo di Oncologia di Milano (IEO).

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