Storia dell'arte: arte moderna

La Neue Sachlichkeit, o Nuova Oggettività.
Hartlaub e la grande mostra di Mannheim del 1925

Gustav Friedrich Hartlaub, direttore della Kunsthalle Mannheim dal 1923 al 1933

Gustav Friedrich Hartlaub,
direttore della
Kunsthalle Mannheim
dal 1923 al 1933

Il termine "Neue Sachlichkeit" fu lanciato da Georg Friedrich Hartlaub, geniale direttore della Kunsthalle di Mannheim. Nel 1925, infatti, Hartlaub inaugurò la mostra intitolata, appunto, "Neue Sachlichkeit".
L'evento fu il risultato di un approfondimento che Hartlaub andava maturando da tempo e che trovava concordi anche altri studiosi. Tra essi, in particolare, Hartlaub fece riferimento a Franz Roh e al suo saggio Nach-Expressionismus - Magischer Realismus per la parte relativa all'arte tedesca.

Con la mostra Hartlaub si proponeva di documentare la nuova tendenza pittorica oggettiva in atto in Germania. Una tipo di oggettività volto a raffigurare persone, cose, situazioni, dietro le quali si celavano verità segrete.
All'interno di questa tendenza, secondo Hartlaub erano secondo lui riconoscibili due linee (o "ali", come egli le definiva).:

  • Una linea "di sinistra", derivata da antecedenti dadaisti, critica e ironica nei confronti della società borghese del tempo.
  • Una linea "di destra", caratterizzata dal ritorno alla plasticità della forma dal richiamo alla classicità.

Nel primo gruppo erano comprese le composizioni aspramente satiriche e i ritratti di Georg Grosz, i ritratti di Otto Dix e le spietate rappresentazioni della società di Weimar di Georg Scholz. Nel secondo figuravano, invece, le nature morte e i paesaggi di Alexander Kanoldt (1881-1939), i ritratti di Georg Schrimpf e Carlo Mense e le composizioni di Wilhelm Schnarrenberg (1881-1939).
Nella mostra erano presenti altri autori, non definiti nella loro collocazione precisa: Karl Hubbuch, con i suoi personaggi e i suoi esterni di città, Rudolf Schlichter, Heinrich Maria Davringhausen, con i suoi allucinanti ed inquietanti interni e Grethe Jürgens. Secondo Hartlaub era possibile riunire le due ali in una tendenza, di cui Max Beckmann, molto rappresentato, doveva costituire il momento centrale.

Il successo della mostra di Mannheim fu tale che negli anni successivi varie iniziative analoghe si svolsero in varie città: Berlino, Hannover, Braunschweig, Amsterdam, ecc.. Inoltre, da allora in poi il titolo della mostra rimase a definire la tendenza nel suo complesso.

A parte alcune presenze oggi non del tutto condivise e alcune importanti assenze, la concezione di Hartlaub in una prospettiva storica ha mantenuto la sua sostanziale validità.
Da taluni viene ritenuto eccessivo il rilievo dato a Beckmann e Grosz, personalità alquanto spurie per l'intrecciarsi nel loro lavoro di esperienze diverse tra loro. Nello stesso tempo, alla Nuova Oggettività oggi vengono assegnati anche autori non considerati da Hartlaub. Ad esempio, Christian Schad, Carl Grossberg e Franz Radziwill.

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