Storia dell'arte: arte del dopoguerra

L'Informale in Europa: pittura materica

La poetica della "materia" è alla base della pittura materica.
L'artista applica sul quadro strati spessi e rugosi di colore, spento e scialbo. Talora mescola altri materiali, come colla, stoffa, sabbia, sassi. Dimodoché, l'effetto ottenuto può assumere il carattere di una solidità quasi scultorea.
In generale, si tratta di un tipo di pittura dal procedimento più lento rispetto ad altri indirizzi dell'Informale. L'artista, infatti, calcola attentamente l'equilibrio compositivo del quadro, cerca di valorizzarne al massimo le caratteristiche della superficie. Il suo interesse non è rivolto tanto alla forma rappresentata o al gioco delle tinte. Si focalizza piuttosto sulla trama e il colore della materia, cercando nel contempo di salvaguardare l'armonia complessiva dell'immagine.
Attraverso questo procedimento l'artista sonda le potenzialità energetiche ed evocative della materia nuda e cruda, del tutto autonoma, svincolata da un'immagine. Le concrezioni di materia pittorica, che sembrano sospese nel vuoto, diventano quindi metafora di una ricerca esistenziale. Una ricerca volta a scoprire qualcosa di autenticamente genuino, da poter opporre alla desolante mancanza di certezze.

Gli esponenti più importanti a livello internazionale sono:

In questo ambito si possono citare anche i nomi dello spagnolo Manolo Millarès, dei tedeschi Emil Schumacher e Bernhard Schultze, e degli scultori italiani Leoncillo e Umberto Milani.

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