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Introduzione |
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Negli ultimi anni si parla spesso dell'esigenza di valorizzare l'identità e la cultura nazionale. Peccato che i giovani artisti italiani incontrino grandi difficoltà ad imporsi sulla scena internazionale.
Ciò non dipende certo da una debolezza intrinseca della produzione artistica italiana. La ragione risiede piuttosto nel fatto che gli artisti italiani non hanno alle spalle una struttura forte, che li appoggi e li fa conoscere all'estero.
In Italia le mostre si sprecano. Le gallerie abbondano. Le riviste specializzate non mancano. E allora cosa non va?
Semplice. Per rendere interessante un artista all'estero, occorre che abbia all'attivo mostre importanti a casa propria. In altre parole, perché un artista italiano se lo "filino" in Germania o in America, è necessario che in Italia abbia esposto in qualche spazio che gode di ottima reputazione. Se in Italia esistono pochi spazi con queste credenziali, artisti, critici e gallerie private non possono che avere vita difficile.
Gira e rigira si ritorna alla questione della mancanza, o della scarsa importanza, in Italia, dei musei d'arte contemporanea. Questione che avevamo evidenziato nella Newsletter del 6 Marzo.
Su uno sfondo così desolante fa piacere sapere che a Roma il progetto per la realizzazione del Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo (MAXXI) procede. Per quanto venga da chiedersi se la scadenza del 2005 verrà effettivamente rispettata.
Fa altrettanto piacere sapere che a Milano si è costituita l'Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana (ACACIA). Scopo di ACACIA è la diffusione dell'arte contemporanea italiana. Tra i suoi promotori figurano alcuni noti collezionisti italiani, e questo è una garanzia. Sì, una garanzia! Infatti, se non fosse per i collezionisti privati, tante collezioni museali d'arte moderna sarebbero ben poca cosa.
Non rimane che augurarsi che queste persone riescano a fungere da pungolo nei confronti di tante amministrazioni pubbliche addormentate. Per parte nostra faremo il possibile per appoggiarli in questa improba missione. |
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La notizia: È nata ACACIA |
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Alcuni si domandano come mai l'arte contemporanea italiana viva in una condizione di perenne sudditanza nei confronti dell'arte americana o di quella nordeuropea.
La risposta non è semplice, e rischia di essere opinabile.
Un fatto comunque è certo: qualsiasi iniziativa in suo favore può contribuire a migliorarne la situazione.
Proprio in questi giorni si è costituita l'Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana (ACACIA). Il suo scopo è la diffusione e promozione dell'arte contemporanea italiana. Per raggiungerlo si propone di operare in collaborazione con le istituzioni pubbliche, i musei, le gallerie private e i collezionisti.
ACACIA nasce però da un grande sogno: veder nascere musei d'arte contemporanea in tutte le città italiane. E per partire è stata scelta Milano, il caso senza dubbio più scandaloso.
Per saperne di più, visita la pagina di Artdreamguide
che tratta dell'avvenimento. |
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La mostra:
"Kasimir Malevich. Suprematism", a Berlino |
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Mentre la prima guerra mondiale infiammava l'Europa e la Russia scendeva in campo a fianco di Francia e Inghilterra, un artista russo portava a compimento una delle svolte cruciali dell'arte del primo '900. Era Kasimir Malevich.
Malevich comincia la sua carriera adottando i linguaggi tradizionali della pittura. Poi sperimenta le tendenze d'avanguardia. Finché, nel 1914, taglia risolutamente i ponti con la realtà oggettiva. Singolare il parallelo tra questa sua rottura e quanto stava accadendo nel mondo...
La grande svolta di Malevich si chiama "suprematismo". Per chi non lo sappia, è una delle correnti fondamentali dell'arte astratta, o non-oggettiva che dir si voglia.
Del suprematismo di Kasimir Malevich si occupa in maniera specifica una grande mostra alla Deutsche Guggenheim di Berlino. Oltre a documentare questa tendenza, consente anche di ammirare alcuni capolavori di Malevich recentemente riscoperti.
In Artdreamguide puoi trovare un'ampia descrizione della mostra. |
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L'artista: Kasimir Malevich |
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Kasimir Malevich è una figura singolare nella storia dell'arte, in un certo senso perfino controversa.
Il suo contributo all'arte del primo '900 è stato fondamentale. Basti pensare al "suprematismo", da lui elaborato e teorizzato. O anche alle sue opere in assoluto più estreme: Quadrato nero su fondo bianco e Bianco su bianco.
In virtù di questo Malevich occupa un posto di primo piano nell'ambito dell'arte astratta, al fianco di giganti come Kandinsky e Mondrian.
Se tutte queste cose fanno di Malevich un grande, altre però lasciano un pochino perplessi.
All'inizio della carriera Malevich è un pittore di paesaggi. Passa, poi, alle figure di contadini. Contemporaneamente sperimenta nuovi stili pittorici, come il cubismo. Alla fine del 1914 inventa il suprematismo, che porta avanti fino al 1929 circa.
Con l'avvento della rivoluzione russa, Malevich è assecondato dal regime bolscevico. Insegna. Svolge incarichi di rilievo. Finché nel 1930 subentra il "nuovo corso" del regime e Malevich viene arrestato. Rilasciato, dedica l'ultimo quadriennio di vita ad una stranissima operazione di "revisione" della carriera. Fa piazza pulita del suprematismo. Dipinge quadri nello stile dei primi anni '10. Pasticcia con le date delle opere. Insomma, lo stress da lui sopportato deve essere stato veramente grande...
In Artdreamguide puoi trovare un profilo di Kasimir Malevich, con la vita, l'attività artistica, i musei e le opere. |
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I capolavori di Kasimir Malevich |
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In che cosa consiste il "suprematismo"?
In che cosa si differenzia da altre tendenze astratte, o non-oggettive?
Per Kasimir Malevich l'arte deve svincolarsi dalla realtà oggettiva e basarsi sulla "pura sensibilità". Scopo dell'arte non è imitare la realtà, ma evocare emozioni pure, senza alcun aggancio con la realtà.
Per questo si differenzia in maniera netta da altri grandi dall'astrattismo, come Mondrian e Kandinsky. Per Mondrian, infatti, l'arte ha lo scopo di rappresentare la "pura realtà", cioé la realtà nella sua essenza. Quanto all'astrattismo di Kandinsky, nasce dall'esigenza di rappresentare la "realtà interiore", quella che l'artista chiama "spirituale".
Sul piano pratico, le idee di Malevich si traducono in una serie di tele, caratterizzate da aree colorate regolari, piatte e monocromatiche, isolate o accostate. La loro disposizione e gli effetti cromatici sono tali da suscitare sensazioni particolari: rotazione, attrazione, monumentalità. Ciò, naturalmente, a patto di osservare le opere con attenzione!
I quadri suprematisti di Malevich sono rari, e oltretutto difficili da vedere. Per farsi un'idea meno aleatoria del suprematismo, quindi, non rimane che vedere qualche immagine delle sue opere.
In Artdreamguide puoi trovare un'ampia sezione con le principali opere di Kasimir Malevich, organizzate per periodi, soggetti e musei che le conservano. |
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La mostra: "Amedeo Modigliani", a Milano |
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Nella nostra Newsletter del 5 Dicembre 2002 si parlava molto di Amedeo Modigliani e della grande mostra allestita al Musée du Luxembourg di Parigi.
Con un tempismo che lascia sbalorditi, la mostra è stata portata a Palazzo Reale di Milano, dove è aperta da qualche giorno. Il titolo è la traduzione italiana di quello della mostra parigina: "Un angelo dal volto severo" (Un ange au visage grave). È la frase che compare in una lettera scritta da Amedeo Modigliani all'amico Paul Alexandre nel 1913.
Rispetto alle opere presenti a Parigi, si contano varie defezioni e qualche aggiunta. La mostra comunque merita. E anzi, data la "topicità" dell'evento, suggeriamo di provvedere con urgenza a prenotare la visita.
In Artdreamguide puoi trovare una presentazione della mostra, e il link per effettuare la prenotazione. |
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La mostra: "Doug Aitken. New Ocean", a Torino |
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Quando la vita quotidiana non dà tregua o, peggio ancora, sembra minacciata, viene voglia di perdere il senso della realtà. Per raggiungere lo scopo va benissimo tutto ciò che anestetizza: la televisione "spazzatura", i cosiddetti "paradisi artificiali", ecc.
Comunque esistono anche altri tipi di situazioni, che hanno come effetto quello di far smarrire il senso della realtà. Situazioni che non servono ad addormentare, ma a stimolare, a far pensare.
Ad esempio, immergersi in uno spazio dominato da grandi immagini di acqua in movimento, avvolti dal rumore delle onde e dalla musica elettronica. È quanto succede nella bella installazione New Ocean dell'artista californiano Doug Aitken, allestita alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.
La magia dell'immagine e del suono, per abbandonarsi al sogno e all'immaginazione.
In Artdreamguide puoi trovare i dettagli sulla mostra. |
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Sito Web: "Elephant Art" |
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Poveri cani... Se qualcuno dipinge male, si dice che "dipinge come un cane".
Non sappiamo se i cani dipingano poi così male. Di certo, però, a nessuno passi per la mente di canzonare un altro, dicendogli: "dipingi come un elefante"!
Gli elefanti sono grandi pittori. Chi non ci crede, provi a dare un'occhiata al sito Web realizzato da The Asian Elephant Art & Conservation Project (AEACP).
Di cosa si tratta?
Nel 1995 gli artisti russi Komar & Melamid insegnarono a dipingere ad un elefante. Da allora la schiera degli elefanti pittori si è infoltita. Le loro opere hanno cominciato ad essere vendute. In occasione di un'asta organizzata da Christie's nel 2000, un quadro è stato battuto alla cifra di 2.200 US$!
L'esperimento è stato trapiantato in Asia, dove il numero degli elefanti sta diminuendo in maniera drammatica. Anche qui gli abili nasi degli elefanti hanno cominciato a sfornare quadri.
Nel sito si possono visionare, nonché acquistare, i lavori di eminenti personalità dell'arte elefantesca, come Juthanam, Jintara, Ganeesh, Seng Wong, e dei loro colleghi. I proventi della vendita servono a sovvenzionare il progetto di conservazione della specie.
Insomma, con una cifra che varia tra 300 e 500 US$ è possibile compiere un'azione meritoria e assicurarsi un capolavoro!
Per prendere confidenza con la creatività degli elefanti, visita il sito di Elephant Art. |
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Web-Art: Wake, di Gary Simmons |
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Capita a volte di vedere un dettaglio di una cosa e di credere che si tratti del "tutto". Finché non ci si accorge, può anche andare bene. Quando ci si accorge, però, diventa urgente scoprire anche il resto, in modo da ricostruire il "tutto". Non riuscirci è decisamente irritante.
Questa situazione è il tema toccato da Wake, il progetto di Web-Art realizzato nel 2000 da Gary Simmons.
L'artista ha fotografato vecchie sale da ballo e ce le ripropone nascoste. Per vederle è necessario muovere il puntatore del mouse sullo schermo. Ed ecco l'aspetto frustrante della situazione. Subito scopriamo, infatti, di poter vedere solo un dettaglio alla volta. In pratica, siamo costretti a ricostruire l'insieme mentalmente, o addirittura a cercare di immaginarlo.
Per provare questa sensazione, visita Wake di Gary Simmons. |
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Notizie in breve |
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- La Provincia di Palermo ha firmato un accordo di collaborazione con il Solomon R. Guggenheim Museum di New York. L'intesa prevede l'esposizione a Palermo, in fasi successive, di opere della collezione permanente del museo. La prima mostra si terrà sul finire della primavera a Palazzo Sant'Elia, fresco di restauri. Mancano ancora alcuni servizi accessori (caffetteria, ristorante, bookshop), ma saranno realizzati prima dell'apertura al pubblico.
- Il collezionista inglese Charles Saatchi ha donato 34 sculture all'Arts Council. Le opere saranno esposte a partire dal prossimo giugno nello Yorkshire Sculture Park, nei pressi di Wakefield. Il valore della donazione è stimato attorno alle 250.000 sterline (circa 375.000 Euro). Saatchi è ritenuto il principale artefice del successo degli "Young British Artists". Suo è anche il recente annuncio di aprire un nuovo spazio espositivo con ingresso a pagamento, non lontano dalla Tate Modern.
- Il 20 marzo scorso Giuliano Urbani, Ministro per i beni e le attività culturali, avrebbe dovuto posare la prima pietra del nuovo Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo (MAXXI) di Roma, noto finora come Centro Nazionale per le Arti Contemporanee. La cerimonia è stata però cancellata. Alla base della decisione vi sarebbe il rapporto tra l'inizio della guerra in Iraq e la nazionalità anglo-irachena di Zaha Hadid, progettista dell'edificio. I lavori, in ogni caso, hanno avuto inizio già dal 19 febbraio scorso e dovrebbero concludersi nel 2005. |
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Note |
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Newsletter del 27 Marzo 2003 |
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