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 Quando si parla di opere d'arte nelle piazze e negli spazi pubblici in genere, si fa riferimento a opere di varia natura: grandi sculture, monumenti, rilievi, murali, fontane, allestimenti di giardini, ecc.
In genere hanno lo scopo di contribuire a qualificare un luogo. Talora, però, sortiscono l'effetto opposto: quello di peggiorarlo o renderlo quantomeno sgradevole.
La realizzazione di un'opera d'arte in una piazza (o luogo analogo) è il frutto di una serie di passaggi:
- Nasce l'esigenza di abbellire un luogo, o commemorare un evento.
- Qualcuno (amministratore, ente, o altro) decide di commissionare un'opera d'arte ad un autore.
- Può venire sentito anche il parere di un architetto.
- L'artista prescelto lavora al concepimento dell'opera e alla sua realizzazione.
- Viene stanziata una quota di denaro pubblico per l'intervento.
- Un'area più o meno estesa viene interessata dall'intervento.
Al risultato finale concorrono perciò fattori diversi, in parte indipendenti dall'autore dell'opera vera e propria. Ad es.: aspetti relativi all'arredo urbano, la sovrapposizione di elementi architettonici, varianti successive, ecc.
Ogni volta che viene realizzata un'opera d'arte destinata ad uno spazio pubblico, si solleva (e giustamente) un'ondata di giudizi quanto mai disparati. Ci è sembrato utile, quindi, interpellare gli utenti di Artdreamguide, un pubblico in gran parte interessato alle problematiche dell'arte contemporanea.
Naturalmente, il sondaggio non ha la pretesa di essere esaustivo, né tantomeno risolutivo sull'argomento. |
