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Newsletter del 24 gennaio 2008
sommario
In questo momento di crisi della politica e delle istituzioni abbiamo cercato esempi di impegno e lungimiranza. Ce ne sarebbero tanti, e ne abbiamo scelti tre. Ad essi va il nostro applauso...
La videoarte e la "Nuova Scrittura" sono tra le espressioni artistiche più d'avanguardia degli ultimi quarant'anni. Pochi sanno, però, che in Italia si sono formate due delle collezioni di questo genere più importanti al mondo. Sono la videoteca di Luciano Giaccari e l'Archivio di Nuova Scrittura di Paolo Della Grazia.
La prima è una grande collezione internazionale di video d'artista, filmati e video documentari, iniziata nel 1968. Oggi è organizzata sotto forma di "Museo elettronico" con sede a Varese e in attesa di una sistemazione definitiva. Quest'anno cade il quarantennale. E quindi ne riparleremo in occasione degli eventi celebrativi.
Il secondo è un grande archivio di libri d'artista, documenti e opere d'arte, incentrato sul rapporto tra testo scritto e pittura. Da alcuni anni è in deposito presso il MUSEION di Bolzano e il MART di Trento e Rovereto.
All'altro capo della penisola sorge Gibellina, devastata dal noto terremoto del 1968 e oggi ricostruita. In ricordo delle vittime e dei sopravvissuti, venne affidato ad Alberto Burri l'incarico di progettare una grande opera d'arte. È nato così il Grande Cretto.
Dopo tanti anni, l'opera necessita di cure. Per fortuna, è di questi giorni l'annuncio che presto verranno avviati i lavori di risanamento.
Negli anni '60, si affermano nel mondo varie operazioni artistiche che combinano arte e scrittura. In alcuni casi consistono in testi redatti in funzione esplicativa, di chiarimento o di documentazione, ma senza particolare valore formale. In altri, la parte scritta non assolve a una precisa funzione esplicativa, ma a esigenze visivo-compositive.
Per designare queste ricerche l'artista Ugo Carrega nel 1967 conia il termine "Nuova Scrittura". Ad esso fa riferimento anche il collezionista d'arte Paolo Della Grazia, che dagli anni '60 comincia a raccogliere testimonianze di questo genere di arte.
In collaborazione con Carrega, tra il 1974 e il 1988, presso il Mercato del Sale di Milano, Della Grazia sviluppa un programma di mostre e iniziative sulla "Nuova Scrittura". Risultato di questo lavoro è l'Archivio di Nuova Scrittura, attivo dal 1989 al 1998. Nel 1998 l'archivio viene concesso in deposito ventennale al museo di Bolzano e al MART di Trento e Rovereto.
Proprio l'Archivio di Nuova Scrittura è una delle fonti su cui si basa la grande mostra "La parola nell'arte" al MART di Rovereto.

Su Artdreamguide puoi trovare i dettagli sulla mostra.
Il MART, Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, è uno dei musei più interessanti in Italia nel campo dell'arte moderna e contemporanea.
È una realtà piuttosto complessa. Infatti riunisce diverse istituzioni sparse tra Trento e Rovereto. La sede centrale è il nuovo edificio, inaugurato nel 2003 a Rovereto. Una sede staccata è Palazzo delle Albere a Trento, specializzato nell'arte dell'800. Altra sede staccata è Casa Museo Depero a Rovereto, attualmente chiusa per restauri.
Il MART vale una visita non solo per il nuovo edificio di Botta e Andreolli, ma anche per la bella collezione permanente. Principali attrazioni sono la sezione del futurismo italiano e il magico insieme di opere di Fortunato Depero. A proposito di queste ultime, chi dubitasse che un artista possa ricreare un mondo a sua misura, dovrà ricredersi al cospetto del multiforme ingegno di Depero, grande esponente del secondo futurismo.

Su Artdreamguide puoi trovare un profilo del MART di Trento e Rovereto.
Peggy Guggenheim non era certo una mentecatta. Ma nell'ambito della famiglia Guggenheim faceva la parte della parente povera e scavezzacollo.
Da giovane si godeva la vita e si dava alla pazza gioia, approfittando dei soldi ereditati. Finché non si accorse che, a furia di spendere, le sue sostanze avrebbero finito per volatilizzarsi. Nella ricerca di qualcosa che le riempisse la vita, decise di venire in Europa. Fu allora che scoprì la sua vocazione per l'arte.
Artista? Gallerista? Meglio gallerista...
Ma quando comprese che anche così avrebbe prosciugato i suoi risparmi, si scoprì "collezionista".
Altri Guggenheim, come Simon e Solomon, erano più ricchi di lei. E sia Solomon che la moglie di Simon erano appassionati d'arte quanto lei. Ma a lasciare un'impronta profonda nella storia dell'arte fu proprio lei: Peggy, la vagabonda scavezzacollo.
Il nome di Peggy è legato a un grande museo come quelli di altri Guggenheim. Ma lei aveva qualcosa in più: la smania sperticata di promuovere gli artisti in cui credeva. Fu grazie a Peggy che i Surrealisti, transfughi dall'Europa occupata dai nazisti, trovarono in America un centro da cui irradiare il loro credo. E fu sempre grazie a lei che una generazione di giovani artisti americani trovò un luogo da cui catapultarsi verso l'affermazione mondiale.
Una mostra al centro Arca di Vercelli documenta il fondamentale rapporto di Peggy Guggenheim con il Surrealismo.

Su Artdreamguide puoi trovare la presentazione della mostra.
Esistono opere d'arte che non si lasciano confinare tra le pareti domestiche o di un museo. Sono opere di grandi dimensioni, pensate per spazi ampi e luoghi densi di storia.
Sono opere complesse: impegnative da progettare, costose da realizzare, difficili da conservare. Opere che, prima di nascere, sembrano "utopie". Una volta posate, conservano ancora qualcosa di utopico, ma di pietra, terra, materia.
Opere di questo genere se ne contano soprattutto in paesi dove spazio e denaro non difettano. È il caso degli USA, ad esempio.
Strano a dirsi, anche in Italia esiste un luogo dove sorge una delle opere d'arte recente più colossali al mondo. È Gibellina, in Sicilia. Qui, i ruderi dell'antico centro, sconvolto dal terremoto, giacciono sepolti sotto la candida coltre di cemento del Grande Cretto di Alberto Burri. Una grande utopia, che è riuscita a vincere le polemiche per fare spazio al ricordo.
Purtroppo, come succede anche in America, il deterioramento dovuto all'esposizione all'ambiente lo minaccia. Il 14 gennaio è stato annunciato che l'opera verrà sottoposta a un attento restauro.

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Nella notte del 14 Gennaio 1968 un violento terremoto colpisce la valle del Belice, in Sicilia. Gibellina viene completamente distrutta. Tra ritardi e polemiche, alla fine si decide di ricostruirla più a valle, in un luogo meno impervio.
Cosa fare dell'antica Gibellina, con i suoi ruderi e i suoi fantasmi?
Si fa strada l'idea di collocare, in quel luogo martoriato, una grande opera d'arte. Il compito viene affidato ad Alberto Burri.
L'artista umbro crea il Grande Cretto di Gibellina. Una gigantesca massa di cemento, crepata come i suoi "Cretti", ricopre i ruderi, ricalcando l'impianto viario dell'antico borgo. Con la sua forma ondulata fa l'effetto di un bianco sudario.
È la più grande opera d'arte in Italia. Ma soprattutto, è un esempio impressionante di come sia possibile evocare un fatto tragico in modo sobrio, senza retorica.

Per conoscerlo più in dettaglio e vedere qualche immagine, visita la pagina di presentazione del Grande Cretto di Gibellina.
Le persone nate dopo il 1985 non possono conoscerla. O non c'era già più o, se c'era ancora, erano troppo piccoli. Gli altri, invece, la conoscono per averla letta o per averla vista leggere dai genitori o dai nonni.
Stiamo parlando della Domenica del Corriere, uno dei più famosi rotocalchi italiani.
La crisi dell'editoria ne ha determinato la chiusura nel 1989. Ma, in qualche misura, La Domenica del Corriere vive ancora oggi.
A darle lustro non sono tanto gli articoli, per quanto vi abbiano collaborato fior di giornalisti, come Luigi Barzini, Dino Buzzati, Indro Montanelli. Sono invece le sue copertine, illustrate da grandi tavole a colori, dedicate ai temi dell'attualità trattati nella rivista. Immagini che sono diventate veri e propri oggetti di culto e di collezionismo, ricercate dagli appassionati. Tra i loro autori, infatti, spiccano alcuni dei più grandi nomi dell'illustrazione italiana: Achille Beltrame, Walter Molino, Giorgio De Gaspari, Mario Uggeri, ecc. In questi giorni è aperta al Palazzo Reale di Milano una mostra che intende ripercorrere la storia della rivista attraverso le mitiche tavole illustrate.

Su Artdreamguide puoi trovare una descrizione della mostra.
Fino agli anni '20 l'illustrazione era un campo ancora immaturo. I libri, le riviste, la cartellonistica venivano prodotti da editori dalle dimensioni artigianali. Capitava, così, che le illustrazioni più geniali e originali fossero opera di artisti, prestatisi alla grafica.
Negli anni '30, avviene la grande trasformazione. In Italia, l'industria culturale si espande. L'illustrazione assume un'autonomia nuova. Appaiono sulla scena autori che si specializzano nell'illustrazione di giornali, riviste, fumetti, libri per ragazzi, manifesti pubblicitari, cataloghi commerciali, ecc. Autori che, magari, non disdegnano la pittura, ma che dedicano le loro energie soprattutto alla creazione di immagini destinate alla produzione editoriale.
Testimone di questa trasformazione è stata anche La Domenica del Corriere, con le sue copertine.
Certo, non vi hanno messo mano mostri sacri, come Marcello Dudovich, Gino Boccasile, Erberto Carboni, Mario Vellani Marchi e altri venuti dopo di loro. Ma vi hanno partecipato personaggi come Achille Beltrame, Walter Molino, Giorgio De Gaspari, Mario Uggeri, Giorgio Tabet, Tullio Pericoli ecc.
"illustrated-history.org" è un sito web dedicato a La Domenica del Corriere. Nel suo archivio di immagini è presente una vasta raccolta di queste tavole, navigabile per soggetti e autori. L'archivio non è ancora completo, ma è già molto ricco.

Per conoscere La Domenica del Corriere, le illustrazioni di copertina e gli autori, puoi visitare illustrated-history.org.
Le fiere d'arte contemporanea rappresentano un appuntamento importante per galleristi e compratori di opere d'arte. E sotto molti aspetti, Arte Fiera di Bologna è la più importante in Italia.
Quest'anno si festeggia l'edizione nº32. Date di apertura: dal 24 al 28 gennaio.
Artisti, galleristi, critici, editori, curatori, collezionisti, semplici appassionati si danno appuntamento nei vasti spazi del Quartiere Fieristico. Scopo principale è, naturalmente, vendere e comprare opere d'arte. Ma comune a tutti è la voglia di farsi un'idea delle nuove tendenze dell'arte.
Tra le oltre 200 gallerie che vi partecipano ce ne sono di tutti i tipi, da quelle che trattano l'arte più storicizzata a quelle che si occupano dell'arte emergente. Visitarla è un po' come visitare tante mostre singole in tante gallerie di varie città del mondo.
Poi ci sono gli stand delle riviste specializzate, degli editori, delle organizzazioni culturali, delle associazioni per la promozione dell'arte. Per non parlare dei premi, dei convegni e dei dibattiti.
Visto il buon esito delle scorse edizioni, viene riproposto lo stand del famoso critico Achille Bonito Oliva, che si chiama "ABO (Art Before Obvious)".

Puoi trovare informazioni più dettagliate su Arte Fiera 2008 nella pagina di presentazione in Artdreamguide.
Mucche in gondola, canali fioriti, volti e maschere improbabili. E' la magica e divertente Venezia di due giovani artisti. Sono Nicolo Paoli e Maurizio Baccanti.
Paoli, figlio ventisettenne del celebre cantautore, è pittore e fotografo. Le mucche colorate e "serenissime", che campeggiano nei suoi quadri, offrono una versione ironica e decisamente non convenzionale di Venezia. Una visione in tono con l'atmosfera leggera, festosa e un po' caotica legata all'arrivo del Carnevale in laguna.
Baccanti, nato nel 1962, è designer, ricicl-artista e pittore. Le sue opere esposte a Venezia si intitolano "Ghigni di Plastica". Sono maschere-sculture ottenute utilizzando rifiuti raccolti sulle spiagge di Venezia e dell'Adriatico e restituiti dal mare levigati. Con il loro aspetto buffo, beffardo, sembrano rimproverarci per il disinteresse e il rapporto distruttivo nei confronti della Natura.
In questi giorni le loro opere sono in mostra presso Giudecca 795, a Venezia.

Per conoscere il loro lavoro guarda la presentazione della mostra.
- A Venezia sta per aprire un museo dedicato alla figura del grande artista Emilio Vedova, recentemente scomparso. Il nuovo museo dovrebbe essere sistemato in diversi spazi della città, ristrutturati in base ai progetti di Renzo Piano: i Saloni del Sale, lo Studio delle Zattere e la casa dell'artista. Se tutto procederà come previsto, il progetto andrà in porto nella primavera del 2009.

- L'artista danese Olafur Eliasson sta lavorando a un grande progetto di arte pubblica per New York. Il progetto si chiama The New York City Waterfalls e consiste in 4 gigantesche cascate che animeranno la baia della Grande Mela, di giorno e di notte. Le cascate saranno posizionate a Brooklyn, Manhattan e Governors Island. L'installazione dovrebbe essere pronta per luglio e resterà visibile fino a ottobre.

- Gli artisti inglesi Jake e Dinos Chapman hanno accettato di prendere parte a un'edizione speciale del "Grande Fratello" inglese. La trasmissione si intitola "Big Brother Celebrity Hijack" e riunisce nella stessa casa vari personaggi più o meno famosi del mondo dell'arte, della musica e dello sport. Con Damien Hirst e Tracey Emin, Jake e Dinos Chapman sono tra gli esponenti di punta della scena artistica britannica, che riscuote tanto successo nel mondo.
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