Giorgio de Chirico
Luoghi dove è documentata l'opera di Giorgio de Chirico.
Musei con gruppi importanti di opere di Giorgio de Chirico
Negli anni '20 e '30 i massimi estimatori delle opere di Giorgio de Chirico erano i Surrealisti e i loro sostenitori. I collezionisti italiani cominciarono ad occuparsene solo in seguito.
In ogni caso, gran parte parte delle opere metafisiche nelle mani dei surrealisti vennero riacquistate negli anni '30 e '40. Ma non dagli italiani, bensì da collezionisti anglosassoni.
Gli americani si dimostrarono particolarmente interessati. Tanto per fare un esempio, nel 1960 venne allestita a Roma una grande mostra dedicata all'arte italiana del XX secolo nelle collezioni americane. Enorme fu l'impressione suscitata dai capolavori metafisici di de Chirico.
Curatore di quella mostra, e principale prestatore dei de Chirico era James Thrall Soby. Critico e collezionista d'arte, negli anni '40 portò l'opera dell'artista all'attenzione di altri critici e collezionisti del suo paese. Alla morte lasciò le opere al Museum of Modern Art di New York.
In Italia di Giorgio de Chirico c'è moltissimo, ma quasi nulla di metafisico. Fanno eccezione i capolavori della famosa collezione di Gianni Mattioli e le tele della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia (dono di un'altra americana...). Poi, pochissime altre opere in musei e fondazioni di Torino, Firenze e Roma.
Tra i collezionisti di tele degli anni '20 figurano anche i coniugi Boschi-Di Stefano. La loro collezione oggi fa parte delle Civiche Raccolte d'Arte di Milano, che, con la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, sono le più ricche di opere di de Chirico in Italia.
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Museum of Modern Art (MoMA) / New York, NY - USA
Il catalogo delle opere di Giorgio de Chirico al MoMA è piuttosto folto. Comprende prevalentemente tele e disegni della fase ritenuta più importante, quella metafisica. Diverse opere sono pervenute con il lascito di James Thrall Soby, grande estimatore dell'arte italiana del '900 e di de Chirico in particolare. Tra le opere su tela figurano L'enigma di un giorno e Melanconia della partenza (Gare Montparnasse), due delle quattro grandi tele dipinte nel 1914, donate appunto da Thrall Soby. Tra le altre opere figurano Nostalgia dell'infinito (1913-14), Canto d'amore (1914), Il cattivo genio di un re (1914-15), L'indovino (1915), I passatempi di una ragazza (1916), Il grande metafisico (1917) e I pesci sacri (1919).
Numerosi anche i disegni, alcuni dei quali sono studi preparatori di opere su tela effettivamente realizzate. -
Galleria Nazionale d'Arte Moderna (GNAM) / Roma - I
La consistente donazione di opere da parte della Fondazione Isa e Giorgio de Chirico avvenuta nei primi anni '80, consente una buona conoscenza dell'attività di de Chirico particolarmente a partire dagli anni '30 in avanti. Non sono presenti grandi opere giovanili e metafisiche, tranne un bell'autoritratto. Alcune opere documentano l'inizio degli anni '20.
Agli anni successivi si riferiscono invece nature morte, allegorie di carattere storico e vedute di città. -
Civico Museo d'Arte Contemporanea (CIMAC) / Milano - I
Le Civiche Raccolte d'Arte di Milano dispongono di un folto nucleo di opere di de Chirico, frutto di acquisti e di donazioni. Tra queste spicca la collezione Boschi-Di Stefano, di cui fanno parte diverse delle bellissime opere degli anni '20 del museo.
Non sono presenti opere che risalgono al periodo metafisico vero e proprio, tranne Figliol prodigo, progettata nel 1917 e effettivamente realizzata nel 1922. Agli anni '20 risalgono diverse opere sul tema dei "manichini", Natura morta con brioche e due tele dal titolo Combattimento di gladiatori (1918), la più grande delle quali apparteneva alla serie di grandi pannelli decorativi della sala da pranzo del mercante Rosenberg a Parigi. Assente invece il tema dei "cavalli sulla spiaggia". Svariate anche le opere degli anni '30: ritratti, nature morte e tele di soggetto baroccheggiante.