Civico Museo d'Arte Contemporanea (CIMAC), Milano
Capolavori futuristi della collezione Jucker al Civico Museo d'Arte Contemporanea di Milano
Nel panorama italiano dei musei dedicati all'arte moderna e contemporanea il Civico Museo d'Arte Contemporanea (CIMAC) di Milano è una delle istituzioni principali, se non la più importante. E ciò nonostante il fatto di trovarsi sistemato da tempo immemorabile in sedi provvisorie, carenti dal punto di vista dello spazio, della funzionalità e dei servizi.
Titolare del Civico Museo d'Arte Contemporanea è il Comune di Milano. Sotto il profilo sia amministrativo che scientifico dipende dalla direzione delle Civiche Raccolte d'Arte, l'entità che riunisce tutte le collezioni comunali che vanno dall'antichità al contemporaneo. La situazione sembra comunque destinata a cambiare.
Fino ad un anno fa il Civico Museo d'Arte Contemporanea di Milano era ospitato provvisoriamente in alcuni spazi angusti al secondo piano di Palazzo Reale. A causa dei lavori di ristrutturazione del palazzo il museo è stato chiuso.
Una selezione della collezione attualmente è esposta presso il Museo della Permanente. La collezione Jucker è, invece, allestita presso la Galleria d'Arte Moderna, nella Villa Reale di via Palestro.
I programmi prevedono la creazione di due distinti musei: il Museo del Novecento, all'interno di Palazzo Reale, e il Museo del Presente, nei gasometri ristrutturati dell'area Bovisa. Il primo dovrebbe contenere le opere d'arte dall'inizio del '900 al primo dopoguerra. Il secondo sarebbe destinato, invece, all'arte contemporanea.
A dispetto del nome, il Civico Museo d'Arte Contemporanea è un museo dedicato prevalentemente all'arte italiana del primo '900 e dei primi anni del dopoguerra.
Comprende la miglior raccolta italiana sul futurismo. Nel suo ambito spicca il favoloso complesso di opere di Umberto Boccioni.
Vasta e oltremodo completa la panoramica sulla produzione artistica italiana prima del 1945, con molte opere di Giorgio de Chirico, Carlo Carrà, Mario Sironi, Giorgio Morandi, Filippo de Pisis. Quanto al dopoguerra, svettano i nuclei di opere di Lucio Fontana e Fausto Melotti, affiancati da una ricca collezione di pittura astratta e informale.
La documentazione sulle correnti artistiche dagli anni '70 in avanti risulta più carente, anche se alcuni acquisti evocano l'intenzione di una apertura più convinta verso la produzione artistica attuale.
Informazioni generali
mar-dom 9-13 15-19, gio 15-20 presso la Permanente, Via Turati 34
