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La Wiener Secession si costituisce a Vienna nel 1897.
Gustav Klimt è uno dei fondatori e il primo presidente. Fa parte anche del comitato di redazione della rivista del gruppo, "Ver Sacrum". Si dedica con impegno alle attività promozionali e all'organizzazione delle mostre della Secession. Tra l'altro, è autore del manifesto della prima mostra.
Nell'ambito della Secession Klimt incarna la corrente più stilizzante.
Nelle opere del 1897-1900 si avverte un'accentuazione di quegli aspetti che avevano caratterizzato gli anni precedenti: stilizzazione delle figure, appiattimento della scena, abbondante ricorso ad elementi decorativi e floreali.
La donna diviene il soggetto dominante. L'artista lo spoglia di elementi mondani e letterari, per farne qualcosa di molto complesso. Lo investe di allusioni simboliche: Pallade Atena, Ritratto di Sonja Knips (1898).
Nel 1899 Klimt presenta Nuda Veritas. Per la prima volta la cultura viennese si trova alle prese con un nudo di donna, frontale. È la vittoria dell'antichità più arcaica sull'antichità classica, dell'arte nuova sulla cultura tradizionale. |
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Tra la fine dell'800 e l'inizio del '900 Klimt si dedica a diversi grandi progetti. Spiccano per complessità i pannelli decorativi per l'Aula Magna dell'Università di Vienna.
In questi, come nelle principali tele dei primi anni del '900, si nota un ulteriore passaggio. Le composizioni di figure acquistano un'impronta inquietante, piena di contraddizioni. Nelle figure femminili, la dolcezza dei contorni e l'eleganza delle vesti contrasta con le pose e i lineamenti del volto, aspri, da "femme fatale", donna castratrice e distruttrice di uomini: Giuditta I (1901), Pesci d'oro (1901-02), Igea. Dolci figure femminili sono spesso affiancate a presenze inquietanti (presagi o minaccia di morte): Medicina (1900-1907), La speranza I (1903). Curve sinuose e morbide tondità sono accompagnate da sfondi scuri e linee verticali, più aspre. Elementi decorativi eleganti sono associati a simboli di paura, di morte.
In queste opere comincia a trasparire quella sottile inquietudine che permea ogni opera di Klimt, sia essa un ritratto o una composizione allegorica. Sono ricorrenti temi come: l'impotenza dell'uomo di fronte al destino, il mistero della vita, la drammatica coincidenza tra "amore" e "morte", l'ambiguo erotismo insito nella donna. |
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