Oskar Kokoschka
Cenni biografici
Oskar Kokoschka nasce a Pöchlarn, sul Danubio, nel 1886.
In giovane età si trasferisce a Vienna con la famiglia. Nonostante mostri un certo interesse per la chimica, manifesta notevoli capacità nel disegno. I genitori decidono, pertanto, di iscriverlo alla Scuola di Arti Applicate di Vienna (1905).
Nel 1907 Kokoschka viene assunto dalla Wiener Werkstätte, per la quale realizza cartoline, ventagli e altri oggetti decorativi.
Oltre alla pittura, Kokoschka si interessa anche di letteratura. Inizia a scrivere Sphinx und Strohamann (La Sfinge e lo Spaventapasseri) e Die Traumenden Knaben (I ragazzi sognanti), di cui cura anche le illustrazioni e che dedica a Klimt.
Nel 1908 espone alla Wiener Kunstschau. Per la violenza espressiva delle sue opere viene allontanato dalla Scuola di Arti Applicate.
L'amicizia di Kokoschka con l'architetto modernista Adolf Loos gli apre le porte dei circoli intellettuali viennesi. La frequentazione di questi ambienti gli procura la commissione di alcuni ritratti, tra cui quello dello scrittore Karl Kraus, editore del "Die Facket".
Nel 1909 Kokoschka si presenta nuovamente alla Kunstschau. Porta in scena il dramma Mürder, Hoffnung der Frauen (Assassino, speranza delle donne), oggi considerato la prima manifestazione di teatro espressionista. Lo scandalo si rinnova e si interrompono i rapporti anche con la Wiener Werkstätte.
A partire dal 1910 tutto sembra procedere per il meglio. Kokoschka si trasferisce a Berlino e comincia a lavorare per Herwarth Walden, editore della rivista "Der Sturm" e titolare dell'omonima galleria. Stringe accordi anche col gallerista Paul Cassirer.
Nel 1911 torna a Vienna. Espone allo Hagenbund e viene assunto come assistente nella Scuola di Arti Applicate, che lo ha precedentemente espulso. Conosce Alma Mahler, vedova del grande compositore. Ha inizio, così, una tormentata relazione sentimentale.
Nel 1912 espone al Sonderbund di Colonia. Partecipa anche alla mostra organizzata a Berlino da "Der Sturm".
L'anno successivo Kokoschka riprende a insegnare e tiene un corso di disegno in una scuola privata femminile. Il suo rapporto con Alma Mahler mostra segni di crisi. Nonostante questo, partono insieme per l'Italia.
Compone il poema Allos Makar e realizza le litografie per La muraglia cinese di Karl Kraus. Pubblica il libro Oskar Kokoschka, drammi e quadri.
Nel 1914 lascia Alma e parte per la guerra. Completa La Sposa del vento, una delle sue opere più famose.
Nel 1915 Oskar Kokoschka è ferito gravemente sul fronte galiziano e viene ricoverato in ospedale. Inizia il dramma Orfeo ed Euridice, che ha per tema il conflitto tra i sessi.
L'anno seguente, dopo un periodo di convalescenza a Vienna, viene spedito sul fronte dell'Isonzo. Qui la sua salute si aggrava sia psichicamente che fisicamente. Tiene una grande mostra alla galleria Der Sturm di Berlino e pubblica Il colombo incatenato.
Nel 1917 Kokoschka trascorre un periodo di convalescenza a Dresda. Qui entra in contatto con l'ambiente letterario frequentato da Walter Hasenclever, Ivar von Lücken e Fritz Neuberger. Riprende in mano il lavoro teatrale La Sfinge e lo Spaventapasseri, scritto nel 1907. Prende parte alla mostra Dada di Zurigo con Ernst e Kandinsky. Si reca a Stoccolma per sottoporsi a delle cure.
Finita la guerra, la situazione di Dresda e del resto della Germania si fa insostenibile.
Kokoschka cerca di esorcizzare i suoi problemi psicologici ed esistenziali riproducendo nelle sue opere una bambola di dimensioni naturali che ha le fattezze di Alma Mahler (Donna in azzurro, 1919).
Nel 1919 Kokoschka viene nominato professore dell'Accademia di Dresda. Nel 1920, il compositore Paul Hindemith mette in musica il suo testo Assassino, speranza delle donne, che viene rappresentato l'anno successivo a Stoccarda e Francoforte. Kokoschka espone ad Hannover, Monaco e Dresda.
Nel 1922 Kokoschka partecipa alla Biennale di Venezia.
L'anno dopo presenta dei lavori al Salone Wolfsberg di Zurigo. Ma la sua salute peggiora. Decide, così, decide di lasciare l'Accademia di Dresda e anche la città (1924).
Kokoschka comincia a viaggiare, finanziandosi coi soldi che riceve da Cassirer. Gira l'Europa, il Nord Africa, l'Egitto, la Turchia e la Palestina. Tiene mostre a Berlino, Monaco, Vienna (1924) e Zurigo (1927).
Nel 1931 espone alla Kunsthalle di Mannheim e alla Galerie Georges Petit di Parigi. Rompe con Paul Cassirer e la sua condizione finanziaria subisce un tracollo.
Nel 1932 espone nuovamente alla Biennale di Venezia. Ma Mussolini mostra di non gradire il suo lavoro e anche la stampa filonazista lo attacca.
A partire dal 1933 i problemi economici si fanno ancora più seri e Kokoschka si trasferisce a Vienna dalla madre. Espone alla Galleria Feigl di Praga.
Nel frattempo, il governo fascista del Cancelliere Dollfuss lo preoccupa. Per questo, dopo la morte della madre (1934), si trasferisce a Praga e prende la cittadinanza cecoslovacca. Scrive il racconto autobiografico Ferimento.
Nel 1935 conosce Olda Palkowska, che diventerà sua moglie. Ritrae il presidente boemo Thomas Masaryk e inizia la stesura del Comenio.
Nel 1937, il Governo austriaco tenta di farlo tornare in Patria proponendogli la direzione della Scuola di Arti Applicate e allestendogli una grande mostra all'Oesterreichisches Museum für Kunst und Industrie. Ma l'occasione coincide cronologicamente con un evento di segno opposto. In Germania i nazisti confiscano ai musei tedeschi circa 400 sue opere. Nel 1939 alcune di esse vengono esposte alla mostra "Entartete Kunst" (Arte degenerata) a Monaco. Kokoschka reagisce dipingendo l'Autoritratto dell'artista degenerato.
Allo scoppio della guerra civile spagnola, Kokoschka si schiera contro i franchisti. Per l0occasione realizza il manifesto Aiutate i bambini baschi e le opere La pasionaria e García Lorca.
Gli accordi di Monaco del 1938 rendono Praga un posto poco sicuro. Kokoschka si trasferisce allora in Inghilterra, dove però è poco conosciuto e costretto a vivere miseramente.
Nel 1939 soggiorna in Cornovaglia e Scozia, dove realizza diversi acquerelli e opere di carattere politico-allegorico. Nel 1940 torna a Londra. Nel 1942 dipinge Anschluss - Alice nel paese delle meraviglie.
Nel 1943 viene eletto presidente del Free German League of Culture.
Finita la guerra, la vita di Kokoschka sembra migliorare.
Nel 1945 realizza il manifesto Cristo aiuta i bambini affamati, che viene affisso nella metropolitana londinese. Nel 1946 scrive il saggio Artisti tedeschi in Inghilterra.
Nel 1947 chiede la cittadinanza inglese. Tiene due mostre importanti, alla Kunsthalle di Basilea e alla Kunsthaus di Zurigo.
Nel 1948 è in Italia, dove partecipa alla Biennale. Espone anche a Boston.
Nel 1949 compie il suo primo viaggio in America.
Nel 1950 è a Monaco per una grande mostra alla Haus der Kunst. Nel 1951 espone al Wallraf-Richartz Museum di Colonia. Nel 1952 è di nuovo alla Biennale di Venezia con una sala personale.
Nel 1953 Kokoschka tiene un corso alla "Scuola del vedere" dell'Accademia Estiva d'Arte Figurativa di Salisburgo. L'occasione gli permette di ristabilire i contatti col clima culturale austriaco. Si trasferisce a Villeneuve, sul Lago di Ginevra.
Nel 1954 prepara scene e costumi per il Flauto magico di Mozart, che va in scena nel 1955 al Festival di Salisburgo. A Sion, in Svizzera, fonda una nuova "Scuola del vedere". Tiene una personale alla Secessione viennese.
Nel 1956 espone a Salisburgo e Vienna. Nel 1958 la Künstlerhaus di Vienna gli dedica una grande mostra personale. Espone anche a Monaco e all'Aia.
Nel 1960 riceve la Laurea Honoris Causa dall'Università di Oxford e la cittadinanza onoraria di Vienna. Nel 1962 realizza scene e costumi per Il ballo in maschera di Verdi per l'Opera di Firenze. La Tate Gallery a Londra gli dedica un'ampia retrospettiva.
Nel 1963 Kokoschka inizia il ciclo del "King Lear", che viene pubblicato dalla Marlborough Fine Art Gallery di Londra. Nel 1965 parte per il Marocco.
Nel 1966 Kokoschka viene celebrato con diverse mostre a Zurigo, Salisburgo, New York, Karlsruhe. Pubblica i cicli "Odissea" e "Marrakesch", lavora alle illustrazioni per Saul e David.
Nel 1967 inizia la serie di incisioni su Le rane di Aristofane, in segno di protesta contro la dittatura militare in Grecia. L'anno successivo, Kokoschka dipinge ancora Le rane per condannare l'occupazione sovietica della Cecoslovacchia.
Nel 1971 esce l'autobiografia di Oskar Kokoschka, intitolata La mia Vita. A Salisburgo si tiene una grande mostra di disegni, acquerelli e opere grafiche. Altre mostre hanno luogo a Vienna, Roma, Praga, Monaco e Londra. Nel 1972 realizza il primo cartone per il mosaico Ecce homines. Inizia anche a rivedere i suoi scritti.
Nel 1973 realizza le litografie Jerusalem facies e alcuni bozzetti per la versione cinematografica del Comenio. A Pöchlarn viene inaugurato l'Archivio Oskar Kokoschka.
Nel 1954 Kokoschka comincia ad accusare seri problemi alla vista. Espone al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris. L'anno successivo, si fa operare agli occhi ed espone ad Amburgo e Madrid. Riprende la cittadinanza austriaca.
In occasione del novantesimo compleanno di Kokoschka (1976) vengono organizzate mostre un po' ovunque: Graz, Monaco, Linz, Vienna, Atene, Londra. Nel 1977 tiene un'esposizione itinerante di grafiche in Iuguslavia. Ernst Rathenau pubblica il quinto e ultimo libro dedicato ai disegni di Kokoschka. Il primo volume era uscito nel 1935.
Nel 1978 espone a Vienna e Dresda, a Kamakura (Tokyo) e a Kyoto. Una mostra itinerante di grafiche e disegni è ospitata in diversi musei tra Canada e Stati Uniti.
Oskar Kokoschka muore nel 1980, all'ospedale di Montreux, in Svizzera.
La Collezione della Fondazione Kokoschka, creata nel 1987 da Olda Kokoschka si trova oggi al Musée Jenisch di Vevey.