Nel 1945 Fernand Léger fa ritorno in Francia dal suo volontario esilio in America. Con sé porta una ritrovata fiducia nel futuro.
Sin dalle prime opere manifesta un rinnovato interesse per la figura umana e le tematiche sociali.
Crea vaste composizioni che esaltano la ricostruzione del dopoguerra e la voglia di divertirsi dei ceti popolari. Al centro sono figure di persone, stilizzate e imponenti, alle prese con attività positive e circondate dai segni della pace ritrovata. Come in passato, l'artista ricorre a un marcato chiaroscuro per suggerire una sensazione di solidità. Ma l'uso di colori vivaci e brillanti conferisce un senso di spensierata serenità: Les Loisirs (1948-49), La partie de campagne (1954).
Riprende il tema dei "Ciclisti" e degli "Acrobati". Introduce quello dei "Costruttori": Les Constructeurs (1950-52).
Momento culminante e finale dell'ultima fase è l'enorme tela La grande Parade (1954). In essa tutto l'universo creativo di Léger sembra mostrarsi sulla scena al pubblico, prima del congedo definitivo.
Infaticabile, torna a occuparsi di illustrazioni di libri e di teatro. Realizza anche mosaici e vetrate. |