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Verso la metà degli anni '20 Fernand Léger incontra l'architetto razionalista Le Corbusier. L'artista sperimenta forme astratto-geometrica.
Inoltre, lo stimolo di Le Corbusier lo induce a confrontarsi con le grandi superfici, e a provare l'esperienza del murale.
Verso la fine degli anni '30 si conclude la parentesi astratta di Fernand Léger. L'impegno politico riconduce l'artista alla pittura figurativa.
Il modello non è il "realismo socialista", che secondo l'artista non tiene in considerazione il gusto popolare, producendo lavori di scarsa qualità. Léger si propone, invece, di creare opere che abbiano al tempo stesso valori estetici e contenuti sociali: La danse (1929), Contrastes d'objets (1930).
Nel 1940, la guerra porta Léger negli Stati Uniti.
Il periodo americano è caratterizzato dalla frequentazione dei grandi artisti emigrati dall'Europa: Masson, Breton, Tanguy, Matta, Ernst, Mondrian, Ozenfant, Chagall. Nel contempo, Léger vive in modo positivo l'impatto con quel mondo così differente. Rimane soggiogato dalle luci di New York, dalla frenesia della vita cittadina.
Realizza opere in cui il colore si muove liberamente sulla tela, sovrapponendosi casualmente a forme organiche e sagome disegnate: La danse (1942), Les Plongeurs en rouge et bleu (1942-43), Les Plongeurs polychromes (1942-46). |