Pablo Picasso
Attività artistica di Pablo Picasso
Pablo Picasso è stato probabilmente uno dei talenti più precoci e multiformi della storia dell'arte.
Nel corso della sua lunga attività artistica sperimenta e inventa di tutto. Si muove in maniera incessante da un'idea ad un'altra, genera nuovi movimenti e tendenze, ne attraversa altre. Impone modelli con i quali molti dei suoi contemporanei e delle generazioni successive devono fare i conti.
All'inizio della carriera Picasso manifesta una spiccata attitudine girovaga. Mentre fa la spola tra Barcellona e Parigi, il suo interesse si sposta da Puvis de Chavannes a Toulouse-Lautrec, da Manet a Rousseau il doganiere.
A partire dal 1901 lo stile si fa più chiaro. Dipinge ritratti e composizioni a contorni netti e nitidi, solidi. Si parla di "periodo blu" per il prevalere del blu, nelle varie tonalità. Il carattere cupo e austero delle opere coincide con una fase di grande difficoltà per Picasso. Nel 1905 lo spartito cromatico si schiarisce, vira verso il rosa e le tinte pastello. Gli storici dell'arte parlano di "periodo rosa". Il soggetto ricorrente è quello della vita del circo, con gli acrobati, i saltimbanchi (La famiglia dell'acrobata del 1905).
Dal 1906, Picasso comincia ad approfondire la lezione di Paul Cézanne, affascinato dalla vasta retrospettiva dedicata all'artista, da poco scomparso. Semplifica le forme e si interessa al modo di rendere i volumi. Studia il modo di Cézanne di scomporre le forme e ricomporle sulla tela. Nel contempo scopre l'arte iberica e la scultura africana. Resta folgorato dalla loro essenzialità e forza espressiva. Picasso cerca di inglobare questi diversi influssi in un nuovo modo di intendere lo spazio, rappresentare le cose. Nascono opere fondamentali, come Les demoiselles d'Avignon (1907), Troi femmes (1908), che costituiscono il punto di partenza del cubismo. Le opere successive sono figure di donna, nature morte, paesaggi (soprattutto del soggiorno a Horta de Ebro). I soggetti raffigurati si presentano come scomposti e ricomposti sotto forma di blocchi geometrici, strutturati e sovrapposti. Il colore è povero, giocato sulle gamme dell'ocra, del marrone e del grigio.
A partire dal 1909 Picasso porta avanti la sua ricerca assieme a Georges Braque. I due realizzano opere che tendono ad assomigliarsi in maniera talora incredibile. I soggetti sono sempre nature morte con frutta, strumenti musicali, figure di donne o uomini (Aficionado), composizioni con tavolini al bar (Ma Jolie, 1911-12). In esse i punti di fuga risultano moltiplicati e le regole prospettiche sovvertite. Gli oggetti, scomposti nei caratteristici blocchi geometrici, appaiono visti da diverse angolature simultaneamente. Lo stile particolare viene definito "cubismo analitico" (1909-1912).
Dopo l'estate del 1912, si verifica un ulteriore, sensibile mutamento, per il quale viene coniato il termine di "cubismo sintetico" (1912-1914). L'ordine geometrico della composizione si semplifica e si perde il senso della profondità. Il motivo del quadro diviene di difficile lettura. Lettere e parole ricorrono sulla tela come veri e propri elementi compositivi. Alle tinte di sempre (ocra, marrone, grigio) si aggiungono il bianco e qualche tinta più accesa. Ma al fianco del colore ad olio fanno la loro comparsa materiali fino ad allora totalmente estranei al mondo dell'arte: sabbia, carta di giornale, carta da parati, paglia, corda. Nascono i primi "papiers collés".
In seguito al viaggio in Italia del 1920, per Picasso inizia una fase classicista. L'artista riprende la figurazione tradizionale, cercando valori di solidità e compostezza classica (Tre donne alla fonte, Arlecchino seduto). Sul finire degli anni '20 si accosta al surrealismo, sperimentando l'uso di forme organiche. Negli anni '30 e '40 trae alcuni spunti persino dalla pittura astratta.
Nonostante gli incessanti cambiamenti di rotta, le opere di Picasso manifestano però una sostanziale coerenza, che le rende assolutamente inconfondibili. Alcuni elementi propongono la loro fondamentale matrice cubista: la semplificazione della composizione, la mancanza della prospettiva e della profondità, la scomposizione della figura. Dagli anni '30 in avanti Picasso dipinge in maniera sempre più sciolta e libera, a volte senza nemmeno bisogno del disegno preparatorio. Nature morte, teste di donna, scene di interni, si inframmezzano a opere più impegnative: grandi composizioni allegoriche (Guernica, Pesca notturna ad Antibes, le pitture murali Guerre e Paix a Vallouris), cicli che rielaborano opere di grandi artisti (Femmes d'Alger da Delacroix, Meniñas da Velasquez, Les demoiselles au bord de la Seine da Courbet). Nel trattare la figura, l'artista opera autentiche deformazioni, che in alcuni casi assumono un accento spiccatamente ironico.
Sul piano teorico-programmatico il cubismo costituisce probabilmente il maggior contributo di Picasso alla storia dell'arte. Un contributo con il quale gran parte degli artisti del suo tempo e anche del dopoguerra devono confrontarsi.