Jackson Pollock

Cenni biografici

Jackson PollockJackson Pollock nasce a Cody, nel Wyoming, il 28 gennaio 1912.

Il padre effettua rilevamenti topografici in Arizona e California. Jackson e il resto della famiglia lo seguono nel corso dei suoi spostamenti. Nel 1928 comincia a studiare pittura presso la Manual Arts High School di Los Angeles. Viene, però, espulso per aver pubblicato un giornaletto satirico.
Nel 1930 lascia la California e si trasferisce a New York, per frequentare i corsi di Thomas Hart Benton presso l'Art Students' League. Benton, pittore regionalista noto per il suo realismo espressivo, influisce sulla sua maturazione artistica. Pollock posa per alcune composizioni con persone di Benton. Il maestro lo incoraggia a intraprendere la carriera di artista.
All'inizio degli anni '30, comincia a interessarsi ai murali messicani, in particolare quelli di José Orozco e Diego Rivera. Pollock si reca a vedere i murali di Orozco presso il Pomona College in California e il Dartmouth College in New Hampshire. L'esperienza contribuisce a inasprire la sua pittura e ad allontanarla dal realismo bentoniano.
Tra il 1930 e il 1935, Pollock compie numerosi viaggi nel West, avendo sempre New York come luogo di riferimento. Nel corso di questi viaggi ha modo di conoscere la cultura degli indigeni americani.
Dal 1935 si stabilisce definitivamente a New York, dove inizialmente divide uno studio col fratello Charles. Dal 1935 comincia a lavorare per il W.P.A. Federal Art Project, collaborando alla divisione di pittura murale. Manterrà l'incarico fino al 1942.
Nel 1936 partecipa al laboratorio sperimentale di Diego Rivera sulla 14th Street a New York. Apprende, così, l'utilizzo di grandi tele stese per terra e di pitture industriali.

Nel 1938 entra in una crisi depressiva. Per superarla si rivolge a uno psicanalista di scuola jungiana. Cominciano a manifestarsi i primi sintomi dell'alcolismo, che complicherà la sua vita e la sua attività lavorativa.
Alla fine degli anni '30, conosce Willem de Kooning, William Baziotes e Robert Motherwell. Con de Kooning e Lee Krasner espone nel 1939-40 presso la McMillan Gallery di New York. È influenzato dalla pittura di Pablo Picasso e dal Surrealismo. È, inoltre, attratto dalla psicologia jungiana, di cui assimila il concetto di inconscio collettivo e l'importanza della mitologia primitiva.
Visita diverse mostre dedicate agli indigeni d'America. Nel 1941, in occasione della mostra "Indian Art of the United States" presso il Museum of Modern Art, è profondamente colpito da una dimostrazione pratica di pittura con la sabbia (sand painting) degli indiani Navaho.
Grazie a queste esperienze, Pollock abbandona definitivamente il realismo espressivo bentoniano. Comincia a introdurre spunti surrealisti e a creare composizioni originali, dove compaiono elementi totemici. Nel 1942, conosce Peggy Guggenheim, che gli commissiona un grande dipinto murale per la sua abitazione di New York.
Nel 1943, Pollock dipinge Guardians of the Secrets, grande tela che costituisce una sintesi di tutte le sue fonti d'ispirazione. Peggy Guggenheim lo inserisce in una collettiva surrealista presso la sua galleria "Art of This Century". Subito dopo gli organizza la sua prima personale e gli offre un contratto, grazie al quale può mettere fine ai suoi problemi economici.
Nel 1944, Sidney Janes lo inserisce nella collettiva "Abstract and Surrealist Art in America", presso la Mortimer Brandt Gallery di New York. Il Museum of Modern Art acquista She-Wolf

Nel 1945 Pollock sposa la pittrice Lee Krasner. Insieme a lei, nel 1946 va a vivere a The Springs, una fattoria situata all'estremità orientale di Long Island. A contatto diretto con la natura e con l'intrico della vegetazione, Pollock sperimenta fitte stesure di colore spremuto sulla tela direttamente dal tubetto. Ne risulta il ciclo di tele, intitolato The Sounds in the Grass (Suoni nell'erba). Partecipa per la prima volta alla Whitney Biennial, dove sarà presente in tutte le edizioni fino al 1954.
Superata una nuova crisi depressiva e il conseguente abuso di alcool, sperimenta una tecnica particolare, consistente nel versare dal barattolo o far sgocciolare dal pennello il colore sulla tela, fissata al pavimento ("drip painting").
Nel 1947, Peggy Guggenheim chiude la galleria. Pollock comincia a collaborare con Betty Parsons, che però non può garantirgli un contratto alle stesse condizioni di Peggy Guggenheim.
Nel 1948 presenta per la prima volta i "drip painting" in una personale da Betty Parsons. Partecipa alla Biennale di Venezia, dove sarà presente anche nel 1950. Nel 1952 ha una personale allo Studio Paul Facchetti di Parigi e la sua prima retrospettiva al Bennington College, Vermont.
La sua fama comincia a crescere, al punto che nel 1949 Time pubblica un articolo intitolato "Is Jackson Pollock the Greatest Living painter in the United States?" (Jackson Pollock è il più grande pittore vivente negli Stati Uniti?).
Nel 1950 il fotografo Hans Namuth scatta numerose foto e gira un filmato che lo riprendono al lavoro. Nel 1951 presenta da Betty Parsons 32 opere nuove, tra cui alcune monumentali, come Autumn Rhythm, One, Number 31 e Number 1 Lavender Mist. Cecil Beaton scatta una foto di moda davanti a una delle tele in mostra, che viene pubblicata su Vogue.
Alla fine del 1950, Pollock riprende a bere. Il suo lavoro si riduce in modo drammatico. Ciononostante, riesce a dipingere alcuni quadri memorabili, come Blue Poles. Nel 1952, a proposito della sua pittura, Harold Rosenberg conia il termine di "Action Painting". Ma oramai Pollock è vittima di continue crisi depressive e ansie. Dal 1954 smette quasi del tutto di dipingere.

L'11 agosto 1956 Jackson Pollock muore a Long Island, uscendo di strada alla guida della sua auto.
Lo stesso anno, il Museum of Modern Art allestisce una grande mostra commerativa. Nel 1957 il Metropolitan Museum of Art acquista dalla vedova Autumn Rhythm al prezzo di 30.000 dollari, una cifra enorme per l'epoca, che ebbe l'effetto di consolidare la fama dell'artista e consacrare tutta la "New York School".

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