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Alberto Giacometti e Max Ernst.
Surrealismo e oltre nella collezione Guggenheim
8 dicembre 2002 - 23 febbraio 2003
Foro Boario
Via Bono da Nonantola, Modena
Info. 059-239888
Orari: 10-19, lunedì chiuso
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Si torna a parlare di Surrealismo. Un movimento che ha scandalizzato il mondo, ma ha avuto anche molti seguaci e sostenitori. Prima tra tutti Peggy Guggenheim, che, nel 1941, ha portato in America le opere surrealiste e le ha esposte nella sua galleria newyorchese, la famosa "Art of This Century", contribuendo alla nascita dell'Espressionismo astratto e alla fortuna di molti artisti americani, come Pollock e Rohtko.
L'interesse di Peggy per l'arte, nato come gioco e capriccio intorno agli anni '20, aveva subito col tempo una trasformazione, era diventato una vera e propria ragione di vita.
Nel dopoguerra, decisa a stabilirsi a Venezia, aveva comprato il Palazzo Venier dei Leoni e aveva aperto la sua casa al pubblico affinché tutti potessero ammirare la sua collezione. Una delle raccolte più ricche e interessanti d'Europa.
Dopo la sua morte, avvenuta nel 1979, le sue opere sono rimaste a Venezia dando vita a uno dei principali musei presenti in Italia, anche se il palazzo e la collezione sono di proprietà della Solomon R. Guggenheim Foundation di New York.
La mostra, realizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena in collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, ha per protagonisti Alberto Giacometti e Max Ernst, ma attorno a loro ruotano altri artisti, che hanno gravitato nell'orbita surrealista: Dalì, Picasso, Arp, Brauner, Masson, Matta, Moore e Tanguy.
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Le opere, dipinti, sculture e incisioni, appartengono alle collezioni dei musei Guggenheim di Venezia e New York. Sono il risultato della passione artistica e del mecenatismo di Peggy Guggenheim, che, tra l'altro, è stata moglie di Ernst.
Di Giacometti si possono vedere Donna cucchiaio (1926), Donna sgozzata (1932), Donna che cammina (1932), Donna in piedi (1947) e alcuni disegni più tardi, che provengono da New York: Vaso e tazza (1952), Teiera I (1954), Interno (1957). Dal museo americano arriva anche il ritratto del fratello Diego (1953), considerato tra i suoi capolavori pittorici.
Di Ernst, che a differenza di Giacometti è sempre rimasto fedele al "credo surrealista", sono in mostra 11 opere, tra cui Il bacio (1927), Mare, sole, terremoto (1931) e il bozzetto per L'Antipapa (1941). Di grande interesse sono anche le 34 incisioni delle Histoire Naturelle, realizzate nel 1926 e raramente esposte al pubblico, e le sculture in bronzo, tra cui Il genio della Bastiglia del 1960.
Oltre a Giacometti ed Ernst si possono ammirare le opere di altri protagonisti della collezione Guggenheim: Dalì, Picasso, Arp, Brauner, Masson, Matta, Moore, Tanguy e Man Ray, di cui sono esposte due fotografie sperimentali degli anni '20. Un confronto stimolante e provocatorio, aperto anche ad autori meno conosciuti, come Hirshfield, Tunnard ed Oelze.
La rassegna, curata da Luca Massimo Barbero, "associate curator" della Collezione Guggenheim di Venezia, fa parte di un progetto volto a far conoscere le opere dei musei Guggenheim al di fuori delle loro sedi naturali. Un'iniziativa che può vantare il precedente della Biennale del 1948, quando Peggy fu invitata a esporre la sua collezione nel padiglione greco. |
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Links ad altre pagine di Artdreamguide correlate |
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- Alberto Giacometti: cenni sulla vita, l'attività artistica e le opere.
- Collezione Peggy Guggenheim/ Venezia. |
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