Mostre di arte moderna e contemporanea

Amedeo Modigliani. Retrospettiva

24 febbraio - 25 giugno 2006

Complesso del Vittoriano
Via San Pietro in Carcere - Fori Imperiali, Roma
Tel. 06-6780664
Orari: lun-gio 9:30-19:30, ven-sab 9:30-23:30, dom 9:30-20:30

Dopo le grandi mostre di Parigi (2002) e Milano (2003), anche Roma ha deciso di ricordare Amedeo Modigliani, uno dei principali protagonisti del '900.
La retrospettiva, curata da Rudy Chiappini, direttore del Museo Cantonale d'Arte di Lugano, offre al pubblico numerosi capolavori di questo artista anticonformista e geniale, irrequieto e affascinante, che Paul Guillamume definiva "tutto grazia, tutto collera, tutto sprezzo".

Nato a Livorno nel 1884, Modigliani studia a Firenze e a Venezia prima di trasferirsi a Parigi, attratto dal clima artistico e culturale di questa città, culla delle avanguardie e meta di tutti gli artisti desiderosi di successo.
L'Italia gli sta stretta. E non potrebbe essere diversamente. È troppo provinciale e borghese per lui, che sente di essere destinato a realizzare qualcosa di grande.

Arrivato nella capitale francese nel 1906, trova casa a Montmartre, dove abitano e lavorano altri giovani di talento, come Picasso, Derain, Braque, Gris, de Vlaminck, Utrillo ecc.
La vita è dura per tutti, ma Modigliani, cagionevole di salute, sta sicuramente peggio degli altri. Questo comunque non lo dissuade dal condurre un'esistenza sregolata e "bohemienne".
All'epoca, il suo modo di esprimersi è ancora acerbo. Abbandonati i riferimenti a Klimt e Toulouse-Lautrec, si è avvicinato all'arte di Cézanne, ma non ha ancora sviluppato uno stile personale.

Il primo segno di un cambiamento si ha nel 1909. In quell'anno, infatti, grazie al collezionista Paul Alexandre, conosce Constantin Brancusi, che lo invita a trasferirsi a Montparnasse e lo introduce all'arte plastica.
Questo incontro sarà per lui di estrema importanza e costituirà il punto di partenza per lo sviluppo di uno stile maturo e originale.
Per qualche anno Modigliani mette da parte la pittura e si dedica al disegno e alla scultura in pietra, ma è soprattutto questa a dargli grandi soddisfazioni. È in questo periodo, infatti, che prendono vita le "cariatidi" e le teste di donna, che mostrano chiari riferimenti all'arte egizia e africana.

Nel 1914 il destino gli sbarra la strada e lo obbliga a lasciare la scultura. Alla salute non si comanda e la sua è davvero cagionevole. Modigliani riprende a dipingere, ma porta con sé l'esperienza acquisita nelle ricerche plastiche e il gusto per la semplificazione delle forme.
È il momento dei ritratti, che dedica principalmente agli amici - pittori, letterati, mercanti, collezionisti - e alle sue compagne. I protagonisti della vita intellettuale e artistica della Parigi degli anni '10.

Osservando questi quadri, dipinti in modo approssimativo e con colori spenti, è quasi impossibile capire il contesto. Quella che conta è la figura, ma gli occhi dei personaggi ritratti sono vuoti, inespressivi, privi di vita, e la stessa indolenza si riscontra nei gesti, che sono bloccati e non comunicano nessun movimento.
Privati delle loro peculiarità, i soggetti delle opere di Modigliani si trasformano in entità astratte, fuori dal tempo. Immagini affascinanti ed enigmatiche, icone della bellezza ideale.
A salvarsi dall'immobilità sono soltanto i nudi di donna, sensuali e sinuosi, che l'artista realizza a partire dal 1916 guardando a Matisse e Picasso. Altri piccoli segni di vitalità si possono riscontrare in quei colli sottili e allungati, memori della tradizione italiana, che sono la caratteristica principale della sua produzione artistica, il suo segno distintivo.

La mostra allestita al Complesso del Vittoriano offre al pubblico un centinaio di opere di Modigliani. Si tratta di dipinti, sculture, disegni, acquerelli e schizzi, realizzati tra il 1906, anno del trasferimento a Parigi, e il 1920, anno della sua scomparsa.
Molti dipinti arrivano da collezioni italiane, pubbliche (Pinacoteca di Brera, GNAM di Roma, GAM di Torino ecc) e private (Pinacoteca Agnelli). Altri, come il Nudo sdraiato con le mani dietro la testa (1916) della Collezione Bührle di Zurigo, non sono mai stati esposti nel nostro Paese e rappresentano quindi una novità assoluta.
Un'altra opera molo attesa è Testa IV (1911-12) della Latner Family Art Collection di Toronto. Una vera rarità. Non sono molte, infatti, le sculture di Modigliani in circolazione.
Tra i ritratti, si segnalano quelli di Monsieur Chéron, Paul Guillaume, Jean Cocteau, Max Jacob, Léopold Zborowski, Béatrice Hastings e Jeanne Hébuterne, la donna che non esitò a uccidersi dopo aver saputo della sua morte.
Documenti originali e foto d'epoca ricostruiscono la vita parigina degli anni '10. Un mondo in bilico, che cerca disperatamente di ritrovare l'armonia perduta ma finisce per scontrarsi con la drammatica esperienza della guerra.

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