Mostre di arte moderna e contemporanea

Picasso, La joie de vivre, 1945-1948

11 novembre 2006 - 11 marzo 2007

Palazzo Grassi
San Samuele 3231, Venezia
Tel. 041-5231680
Orari: 10-19

Per il suo secondo appuntamento col pubblico, Palazzo Grassi ha scelto uno degli artisti più famosi ed eclettici del '900, che quest'anno è stato ricordato con diverse mostre. Parliamo ovviamente di Pablo Picasso, autore di indimenticabili capolavori come Les demoiselles d'Avignon (1907) e Guernica (1937), ma anche di nuovi stili e tendenze. Nella sua lunga vita, infatti, Picasso ha provato un po' di tutto trovando ogni volta il modo di eccellere e far risaltare l'unicità del suo talento.

Benché il suo percorso artistico sia costellato di successi e riconoscimenti, la mostra si concentra su un arco di tempo breve e ben definito, ma finora poco considerato, quello che nel dopoguerra l'artista passa nel Sud della Francia, a Golfe-Juan, Cannes e Antibes, assieme a Françoise Gilot, la giovane pittrice che ha conosciuto a Parigi nel 1943 e gli è rimasta a fianco per circa 10 anni donandogli due figli, Claude e Paloma.

Per lui, che ha ormai 65 anni, Françoise, che ne ha 25, rappresenta un regalo inaspettanto, una grande gioia, la musa ispiratrice di una nuova stagione creativa.
Immerso in questo clima sereno e "solare", Picasso abbandona le tristi atmosfere dei lavori precedenti e dipinge La joie de vivre (1946), il quadro che dà il titolo alla mostra e testimonia lo stato d'animo dell'artista durante questo felice soggiorno in Costa Azzurra, che è contrassegnato dall'uso di colori chiari e luminosi e dalla scoperta di nuove tecniche e materiali.
La joie de vivre è accompagnata da numerosi altri lavori - dipinti, disegni, litografie, sculture e ceramiche - che provengono per lo più dal Musée Picasso di Antibes, costituito nel 1966 con le opere lasciate in deposito dall'artista. Era proprio qui, infatti, a Palazzo Grimaldi, che Picasso lavorava in quegli anni. A concedergli in uso il secondo piano di quell'edificio sul mare, che allora era semplicemente il museo di Antibes, era stato il suo conservatore, Romuald Dor de la Souchère, che conosceva il suo desiderio di ampi spazi ove dare sfogo alla sua creatività.

A rendere possibile questa mostra, curata da Jean-Louis Andral, direttore del Musée Picasso, è stata la temporanea chiusura di quest'istituzione, che ha permesso di portare qui l'intera collezione, alla quale si sono aggiunte opere di diversa provenienza, ma di ugual periodo, pubbliche e private.
Tra i lavori più interessanti sono da segnalare quelli in ceramica, che l'artista realizzò in gran quantità a Vallauris nei laboratori di Georges e Susanne Ramié, e quelli che l'artista creò utilizzando materiali inconsueti, come il compensato delle barche, il ripolin e il vetrocemento. Molti i soggetti antropomorfi e di derivazione mitologica, ma anche i ritratti di Françoise Gilot.
Il percorso espositivo è arricchito dalle fotografie di Michel Sima, che ritraggono l'artista al lavoro nel Castello di Antibes.

Oltre alla rassegna su Picasso, Palazzo Grassi ospita una mostra di opere d'arte contemporanea. Si tratta di lavori "Post Pop", che fanno parte della ricchissima Collezione Pinault, di cui si è avuto un assaggio lo scorso aprile, quando è stato inaugurato questo spazio d'arte. Alcune opere, tra l'altro, sono proprio le stesse, come quelle di Olafur Eliasson, Jeff Koons e Carl Andre.

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