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Introduzione |
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Alcuni dicono che l'arte è sofferenza. Sofferenza per chi?
Per chi la pratica? Per chi la deve spiegare? Per chi la deve capire?
Diciamo che mettersi in coda pazientemente, cercare di vedere un capolavoro dell'Impressionismo in mezzo ad una selva di teste può a volte trasformarsi in una autentica sofferenza!
Esiste un modo per vedere arte in tranquillità, imparare cose nuove senza annoiarsi, e magari chiudere in bellezza con qualche delizia per il palato?
La risposta è senz'altro positiva e gli esempi numerosi. Quello che vogliamo proporre è la mostra "Fautrier e l'Informale", presso la Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo.
Immaginiamo la ridda di domande che si affollano nella mente di tanti, meno esperti... Chi è Fautrier? Cos'è questo inquietante "Informale"? E cosa sarebbe, poi, la Fondazione Magnani-Rocca? Dove si trova quell'oscuro Traversetolo?
Per chi non è addentro alle cose dell'arte diciamo questo. L'Informale è una delle correnti artistiche principali del dopoguerra in Europa. Jean Fautrier ne fu un interprete fondamentale. La Fondazione Magnani-Rocca è un luogo splendido da visitare, con i suoi ambienti, il suo parco, la meravigliosa collezione che ospita e tutto il resto. Quanto a Traversetolo, basti dire che si trova a pochi chilometri da Parma, Langhirano, Felino, nel cuore del Parmigiano Reggiano. Che dire ancora... |
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La mostra: "Fautrier e l'Informale in Europa" |
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Il grande pubblico ama gli Impressionisti. Ritiene di capire la bellezza dell'arte antica. Afferma di apprezzare gli artisti più grandi dell'arte moderna. Dichiara però di non capire l'arte del dopoguerra. Troppo strana e avara di forme riconoscibili. Parole come "Informale" suonano aliene, incutono soggezione, suscitano paura.
Per molti vale l'equazione: "Informale" = astruso, incomprensibile. Roba da cui stare alla larga, insomma!
Non sanno, però, quello che perdono...
Un grande artista di nome Wols scriveva: "... Voglio mostrare l'universo in un granello di polvere..."
Provare a guardare in un granello di polvere. Frugare nelle crepe della pittura. Scoprire così la magia di sensazioni racchiuse in un'immagine solo all'apparenza priva di forma.
L'occasione ci viene offerta da una bellissima mostra alla Fondazione Magnani-Rocca. Di scena è Jean Fautrier, una delle figure di spicco dell'Informale. Ad affiancarlo sono le opere di altri grandi artisti della sua epoca.
In Artdreamguide puoi trovare una presentazione della mostra. |
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L'artista: Jean Fautrier |
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Una delle maniere più comuni per definire un quadro in senso dispregiativo è chiamarlo "crosta". Dire "quel quadro è una crosta", significa indicare che è privo di qualità estetiche. Non è altro che una stratificazione grumosa di colore, brutta, senza significato, o addirittura del tutto sgradevole.
Ma questo non vale per tutte le "croste". Portando un banale esempio di genere gastronomico, alcuni formaggi famosi hanno proprio nella crosta la loro parte più nobile. Lo stesso si può dire di molti grandi quadri.
È il caso dei quadri di Jean Fautrier. I suoi famosi Otage (Ostaggi) costituiscono la quintessenza della "crosta", nella sua versione nobile. Stratificazioni di colore vive e vitali. Materia che parla all'osservatore e racconta ansie ed emozioni.
Artdreamguide ha preparato un profilo di Jean Fautrier, con cenni biografici, la presentazione del lavoro e i luoghi in cui si trovano le sue opere. |
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Cos'è l'Informale |
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Con il suo seguito di lutti e devastazioni, la seconda guerra mondiale inflisse ferite difficili da guarire. Gli artisti, d'altro canto, vissero una condizione di profonda crisi. La guerra aveva minato in loro la fiducia nella capacità dell'uomo di dominare i propri istinti irrazionali, di essere autore di autentico progresso.
Avendo negli occhi il terrore e la sofferenza della gente, l'artista del dopoguerra non poteva continuare a riempire le tele con vasi di fiori o rigorose composizioni astratte. Non se la sentiva di raccontare i sogni e gli incubi della borghesia (come i surrealisti).
Era più urgente raccontare le ansie, il desiderio di esistere. Era importante cercare di arrivare nel profondo della natura umana, di comprenderla.
Per assolvere ad un compito così impegnativo ogni forma tradizionale era insufficiente. Meglio lasciar parlare forze più primitive, ma proprio per questo più efficaci: l'istinto, la propria energia motoria, la materia. Sono questi alcuni degli aspetti che caratterizzano il vasto fenomeno denominato "Informale".
In Artdreamguide puoi trovare una presentazione dell' Informale e i suoi principali esponenti. |
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Il museo: la Fondazione Magnani-Rocca |
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L'arte può andare a braccetto con la natura e la gastronomia?
Basta una gita alla Fondazione Magnani-Rocca, a Mamiano di Traversetolo (PR), per toccare con mano questo suggestivo connubio.
Una elegante villa in stile neoclassico. Capolavori di Dürer, Goya, Morandi e de Chirico. Tutt'attorno un grande parco, con alberi pregiati e sculture. Una produzione locale di parmigiano, prosciutto, lambrusco e altre ghiottonerie da gustare sul posto.
Il tutto all'insegna di un grande amore per l'arte, l'armonia e il bello, che fu l'ideale di Luigi Magnani, il grande fondatore.
Per saperne di più, visita la pagina di Artdreamguide che presenta la Fondazione Magnani-Rocca. |
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"Art Cologne 2002" |
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Le Fiere d'arte contemporanea sono appuntamenti consueti per tutti gli appassionati. Imperdibili per galleristi e collezionisti, rappresentano un buon strumento d'informazione anche per coloro che desiderano tenersi aggiornati sulle ultime tendenze.
Nel 1967 si tenne a Colonia 1.Kölner Kunstmarkt, la prima fiera d'arte contemporanea della storia recente. L'esperimento ebbe successo e si è protratto fino ai giorni nostri.
La fiera di Colonia oggi si chiama Art Cologne. È la più importante fiera d'arte contemporanea in Germania, e una delle principali al mondo. Dal 30 Ottobre al 3 Novembre si tiene l'edizione nº36.
In Artdreamguide puoi trovare informazioni più dettagliate su Art Cologne 2002. |
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Il sito Web: "GPS Drawing" |
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GPS: per molti è una delle tante sigle senza senso. Per gli appassionati di auto è, invece, il dispositivo che consente ad un automobilista di localizzare la propria posizione mentre sta guidando, oppure, in caso di furto, quella della propria auto mentre è il ladro a guidarla.
In realtà, il suo uso non è limitato alle auto. GPS significa infatti "Global Position System". Attraverso una fonte di onde e il satellite, il GPS consente di localizzare qualsiasi cosa, anche una persona che cammina.
Ma cosa c'entra con l'arte?
Uno strumento così particolare non poteva sottrarsi alla creatività umana. Due artisti inglesi hanno cercato di sfruttarne le caratteristiche, in modo da farne il proprio mezzo espressivo, alla stregua di pittura, incisione, fotografia o quant'altro. Si chiamano Hugh Pryor e Jeremy Wood.
Si muovono a piedi, in bicicletta, con altri mezzi. Seguono un percorso prefissato, rilevando gli spostamenti con il GPS. Trasformando poi i vari tracciati in disegni a 3 dimensioni, li pubblicano su un loro particolarissimo sito web.
Per farti un'idea del loro lavoro, visita il sito GPS Drawing. |
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Web-Art: Grammatron, di Mark Amerika |
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Cosa è cambiato nel modo di raccontare, in seguito all'avvento del cyberspazio?
Certo. È arrivato l'ipertesto, e con lui i collegamenti tra una videata e l'altra. Ma questo non ci dice un granchè. Un'esperienza molto più impressionante è navigare in Grammatron, una sorta di enorme spazio narrativo ideato dall'artista Mark Amerika.
Entrare. Ritrovarsi da subito impossibilitati ad agire, a reagire, ingabbiati in un flusso ininterrotto di frasi, dove l'uso del mouse non serve a niente.
Poi, all'improvviso, la luce!
Il mouse riprende a funzionare. E via con il click frenetico, da un link all'altro.
Pensiamo di aver ripreso il controllo della situazione. Ma è solo un'impressione. È l'autore a guidarci, oppure l'infinita ragnatela dell'informazione, che in pratica non porta da nessuna parte.
È il Web, signori!
Si consiglia di armarsi di pazienza e sangue freddo, prima di immergersi in "Grammatron". |
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Notizie in breve |
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La Galleria internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro, a Venezia, riaprirà al pubblico il 30 novembre. Negli spazi ristrutturati sarà di nuovo visitabile la collezione permanente, dove figurano opere di alto livello (Klimt, Kandinsky, Ernst, Martini). Per l'occasione il museo ospiterà una ampia antologica dell'opera grafica di Emilio Vedova.
- Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha stanziato 2 milioni di Euro per l'acquisto di opere d'arte contemporanea. Tra gli artisti interessati dovrebbero figurare Jannis Kounellis e Giulio Paolini. Le opere sarebbero destinate alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e al nuovo Centro Nazionale per le Arti Contemporanee (in corso di realizzazione a Roma).
- Il momento smagliante per le quotazioni di Alighiero Boetti trova conferma nei recenti esiti d'asta a Londra. Da Sotheby's, Tutto, arazzo del 1988-1989, ha raggiunto la cifra di 292.650 sterline (circa 450.000 Euro). Gli ha fatto eco Christie's, dove un altro arazzo del 1983, A tempo in tempo col tempo, è arrivato fino a 314.650 sterline (circa 498.000 Euro).
- Technogallery: l'arte nell'era digitale è il titolo della mostra allestita all'interno del Pad. 11 di SMAU 2002 a Milano. L'interazione tra arte e tecnologia accomuna i lavori esposti, che appartengono alla collezione di arte contemporanea delle Cartiere Vannucci. Gli autori sono: Matteo Basilè, Paolo Consorti, Alessandro Gianvenuti, Deborah Hirsch, Rafael Pareja, Max Rohr, Silvano Tessarollo e Giuseppe Tubi.
- Il dipinto più grande del mondo misura ben 3300 mq. Per realizzarlo sono stati incollati su tela i disegni realizzati da 1000 bambini austriaci. Il quadro, presentato in diverse sedi, è in vendita a pezzetti da 10 Euro ciascuno. Il ricavato è destinato all'Istituto dei Tumori dei Bambini di Salisburgo. Per maggiori informazioni, si può consultare il sito Web dell'iniziativa. |
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Note |
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Newsletter del 29 Ottobre 2002 |
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