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Introduzione |
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Nelle serate in compagnia di amici si scherza, si parla di cose futili, ma capita di parlare anche di cose serie.
Tra adulti, oggetto di grandi diatribe sono gli adolescenti: il tempo che trascorrono davanti alla televisione, il loro modo di leggere e studiare, il loro rapporto nei confronti di ciò che costa sacrificio e applicazione. Alla fine, presi da sbigottimento, viene da chiedersi: "Ma gli adolescenti pensano?..."
La risposta non è semplice. O forse è la domanda stessa a non reggere.
In effetti il problema non riguarda solo gli adolescenti, ma un po' tutti: giovani, adulti, anziani. L'impressione è che si pensi poco e si reagisca molto. Che per pensare occorra averne la necessità o il desiderio. Un fatto paradossale, visto che il pensiero, a detta degli esperti, sarebbe la principale prerogativa di noi esseri umani.
Come fare a ritrovare la voglia, il piacere di pensare?
Magari scoprendovi lo spirito del gioco?
Potrebbe in effetti essere la via che ci viene suggerita dal tema di una mostra, di scena in questi giorni ad Aosta: L'arte del gioco. Da Klee a Boetti.
Il gioco come stimolo alla creatività, strumento di conoscenza. Il gioco come risorsa fondamentale per la crescita dei bambini e per la vitalità dell'arte. Perché, allora, non valorizzarlo anche nella nostra vita di giovani e adulti?
Propria degli adulti è la tendenza di concepire il gioco in chiave di evasione. E qui sta la principale differenza rispetto ai bambini. Per loro è una cosa seria, che non ammette evasione. E sembra essere una cosa seria anche per tanti grandi artisti, dal '900 in avanti.
E allora perché non provare ad accogliere questo stimolo? Cioè, cercare di dare spazio al nostro spirito ludico, non per evadere ma per ritrovare freschezza, voglia di pensare e continuare a crescere. |
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La mostra: "L'arte del gioco. Da Klee a Boetti", Aosta |
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Il gioco è freschezza e vitalità. Aiuta a pensare oltre le convenzioni, a superare il conformismo. È un formidabile stimolo alla creatività. Rappresenta uno strumento potente di conoscenza e di crescita.
Se ne sono accorti gli artisti del '900, che ne hanno colto tutta la carica eversiva. Partendo da visuali contrastanti, adottando metodologie di approccio differenti, ne hanno interpretato le principali caratteristiche: il senso di libertà, l'ironia combinata all'agonismo, la provocazione, la casualità, la possibilità di muoversi in uno spazio aperto alla fantasia.
Sotto questa prospettiva le opere d'arte possono essere lette come i giochi. Sono oggetti magici, che aiutano a guardare dietro all'apparenza, a superare le convenzioni. Aprono spazi all'immaginazione. Sono una spinta potente verso il rinnovamento.
A questo tema e alle caratteristiche che hanno reso il gioco uno dei protagonisti dell'arte del '900 è dedicata la mostra "L'arte del gioco. Da Klee a Boetti", al Museo Archeologico Regionale di Aosta.
In Artdreamguide puoi trovare una descrizione della mostra. |
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L'artista: Gustav Klimt |
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La società asburgica di inizio '900 è un ottimo esempio della differenza che passa tra gioco come tattica di vita e atteggiamento ludico come strumento di evasione. Giocare non per agire sulla realtà con maggiore incisività, ma per sfuggire alla realtà, per evadere. Una realtà che, d'altra parte, tradiva grandi presagi di rovina.
Principale interprete di questa epoca e delle sue contraddizioni fu Gustav Klimt.
Il 6 Febbraio di 85 anni fa Klimt moriva colto da ictus, a poche settimane dalla capitolazione dell'Impero Austro-Ungarico.
All'inizio del '900 il suo lavoro era apprezzato da molti, ma incontrava anche forti resistenze. Basta pensare allo scandalo che suscitarono i suoi pannelli per l'Aula Magna dell'Università di Vienna. Esasperato dalle continue proteste, preferì riprenderseli, restituendo il compenso ricevuto...
Alla sua scomparsa, nel 1918, le cose erano molto diverse. Klimt si trovava all'apice del successo. L'ambiente culturale austriaco lo teneva nella massima considerazione. In tutte le mostre il suo lavoro registrava vasti consensi. La borghesia viennese faceva a gara nel farsi ritrarre da lui. Persino i musei cominciavano a collezionare i suoi capolavori.
Artdreamguide ha preparato un ampio profilo di Gustav Klimt, con i cenni biografici, la presentazione del lavoro e i luoghi in cui si trovano le sue opere. |
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I capolavori di Gustav Klimt |
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Gustav Klimt non fu certo il prototipo dell'artista prolifico, che produce tanto. Il suo procedimento esecutivo era lento. Inoltre, dedicava molto tempo a grandi progetti decorativi, come il Fregio di Beethoven o le decorazioni a mosaico di Palazzo Stoclet a Bruxelles. Come se non bastasse, svariate opere andarono distrutte nel 1945, nell'incendio del Castello di Immendorf, dove erano custodite.
Fatto sta che oggi le opere di Klimt sono poche e piacciono tanto. Così i musei e i collezionisti di tutto il mondo se le contendono a svariati milioni di Euro/dollari. Mentre a quelli che non si possono permettere gli originali non rimane che accontentarsi di una buona riproduzione. Quante volte capita di entrare in un appartamento e trovare alle pareti un poster con la Danae o con il celebre Bacio.
Le opere di Klimt risultano eleganti, raffinate, sottilmente erotiche. Danno un tocco di classe alla casa. E poco importa se sotto il loro sofisticato decorativismo sono permeate da un profondo senso di decadenza e caducità della vita.
Resta il fatto che Gustav Klimt è un artista poco conosciuto. Può essere interessante, allora, seguire l'evoluzione del suo lavoro e conoscerne i soggetti preferiti attraverso una panoramica delle opere migliori.
In Artdreamguide puoi trovare un'ampia presentazione delle opere più significative di Gustav Klimt, organizzate per periodi, soggetti e musei che le conservano. |
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La notizia: apre la Casa Museo Boschi-Di Stefano |
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Spesso si lamenta la carenza dei musei italiani nel campo dell'arte moderna e contemporanea. Ma il problema sarebbe enormemente più grave senza l'intervento di tanti grandi collezionisti. Per i musei milanesi i collezionisti privati hanno costituito una risorsa veramente basilare. Senza di loro il patrimonio di arte moderna della città si ridurrebbe a ben poca cosa.
Tra coloro che hanno maggiormente contribuito all'incremento delle raccolte civiche, un posto di rilievo spetta a Antonio e Marieda Boschi-Di Stefano. Collezionisti a partire dagli anni '30, dal 1973 in avanti donarono quasi 2000 opere d'arte moderna alle Civiche Raccolte d'Arte di Milano. Famosi, in particolare, i nuclei di opere di alcuni artisti: Mario Sironi, Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Alfredo Chighine.
Dopo vari ritardi, dal 5 Febbraio finalmente è aperta al pubblico a Milano la Casa Museo Boschi-Di Stefano. All'interno il visitatore può ammirare una selezione di 280 opere della loro collezione. Oltre agli artisti già nominati, spiccano anche i nomi di Umberto Boccioni, Gino Severini, Arturo Martini, Filippo De Pisis, Massimo Campigli, Alberto Savinio, Emilio Vedova.
Per saperne di più, visita la pagina di Artdreamguide
che parla dell'avvenimento. |
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Fiere d'arte: "ARCO 2003", a Madrid |
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Ogni mese gli affamati di fiere d'arte trovano il loro nutrimento in qualche angolo sperduto dell'universo. A Febbraio è la volta di Madrid, sede di ARCO 2003.
Come ogni anno, negli spazi fieristici della città si danno appuntamento oltre 250 gallerie. Circa un terzo sono spagnole, mentre le altre provengono principalmente dall'Europa.
Nel panorama delle fiere internazionali d'arte ARCO si caratterizza per il taglio spiccatamente contemporaneo e per il grande rilievo dato ai nuovi media.
Inoltre, ad ogni edizione i riflettori si accendono su una nazione particolare. Quest'anno è di scena la Svizzera. Una selezione di gallerie svizzere è ospitata in una sezione apposita della fiera. Nello stesso tempo, diversi musei madrileni sono coinvolti da vari eventi espositivi, sotto il titolo "Mira Suiza".
Per chi si trovasse di passaggio da Madrid nel weekend, potrebbe essere un'opportunità molto interessante visitare la fiera e le innumerevoli manifestazioni di contorno.
Puoi trovare informazioni più dettagliate su ARCO 2003 nell'ampia pagina di presentazione di Artdreamguide. |
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Mappa di Madrid |
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Madrid è la più grande città della Spagna. Sorge su un altipiano e sembra espandersi in maniera tentacolare su un'area molto vasta.
ARCO 2003 ha luogo nei padiglioni del Parque Ferial Juan Carlos I, il quartiere fieristico di Madrid. Il complesso si trova nella periferia Ovest-Nord Ovest della città, a breve distanza dall'aeroporto. I collegamenti tra l'uno e l'altro sono rapidi ed efficienti.
Se si desidera dare un'occhiata alle altre bellezze di Madrid, occorre oltrepassare l'autostrada 30 e raggiungere il centro. Tutto è concentrato lì: Il Prado, il Centro de Arte Reina Sofía, la Fondazione Thyssen-Bornemisza, ecc.
Per individuare la localizzazione dei musei principali, consulta le piante di Madrid. |
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Il sito Web: "ArtFusion Experiment" |
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Cosa c'entrano i tatuaggi con la "Grande Arte"?
Per tanti c'entra un bel niente.
Non la pensano così alcuni protagonisti del cosidetto "Tattoo World" (il mondo dei tatuaggi). L'elaborazione paziente di un proprio stile, la ricerca incessante di nuove immagini li fa sentire alla stregua degli artisti cosiddetti "ufficiali".
Nei giorni scorsi Milano è stata teatro di Milano Tattoo Convention, kermesse di livello mondiale incentrata sui tatuaggi. Tra gli avvenimenti di punta era ArtFusion Experiment.
Nella galleria Postart si sono dati ritrovo vari "Tattoo Artists" di tutto il mondo. Alle pareti erano appese diverse tele di grande formato. Gli artisti intervenivano su di esse simultaneamente, collettivamente, dando luogo a opere d'arte in collaborazione.
- Lascia il tuo Ego fuori dalla porta.
- Lavora come una squadra, in spirito di cooperazione.
- Comportati da docente e allievo.
Sono alcuni dei comandamenti cui i partecipanti dovevano attenere. In essi è racchiusa l'essenza dell'operazione, frutto dell'iniziativa di due personaggi noti del mondo dei tatuaggi: Paul Booth e Philip Leu.
Ma per l'operazione non si è trattato della prima volta. Vista come stimolo della creatività e come strumento di crescita personale, l'esperienza si ripete periodicamente, in luoghi diversi del mondo. Dal 22 al 26 Febbraio sarà di scena a Genova, nella cornice illustre di Palazzo Ducale.
Un sito internet documenta in maniera sistematica la storia di ArtFusion Experiment. È un sito semplice, senza particolari diavolerie e senza grandi ambizioni dal punto di vista grafico. Ma è un sito ricco, facile da navigare e divertente. Il responsabile Frank Cannava ha in progetto di inserirvi anche un videoclip per mostrare la genesi di un'opera.
Per vedere le opere realizzate e per conoscere le tappe future dell'iniziativa, visita il sito Web di ArtFusion Experiment. |
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Un po' di concorsi... |
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Ogni anno si svolge una miriade di concorsi rivolti a giovani artisti e grafici. Nella sezione Incontri di Artdreamguide, oltre a corsi e conferenze, puoi trovare un elenco di concorsi relativi al campo dell'arte moderna e contemporanea, della Web-Art, del design e della fotografia.
In questo numero della newsletter ti segnaliamo 3 concorsi di genere diverso tra loro.
- Il primo è il bando di concorso che assegna la borsa di studio dell'Italian Studio Program, al P.S.1 Contemporary Art Center di New York. È rivolto a giovani artisti e termine per l'iscrizione è il 14 Marzo 2003.
- Il secondo è "Netizens_webprize 2003", rivolto ai giovani net-artists. Ad organizzarlo è la Galleria Sala 1 di Roma, in collaborazione con la Mediateca del MACRO. Termine per l'iscrizione è il 4 Marzo 2003.
- Il terzo è "Lascia un sogno nella Rete", prima edizione del Concorso internazionale di grafica e creatività on line "Creolo". Il concorso è organizzato da Radio Villafranceschi e dal Comune di Riccione, con il patrocinio della Provincia di Rimini e della regione Emilia Romagna. È rivolto a tutti coloro che intendono parteciparvi. Il termine di iscrizione è fissato per il 21 Febbraio 2003.
In Artdreamguide puoi trovare le presentazioni dei tre concorsi:
- Italian Studio Program
- "Netizens_webprize 2003"
- "Lascia un sogno nella Rete". |
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Notizie in breve |
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- Il 14 dicembre 2002 è stato inaugurato il nuovo Modern Art Museum di Fort Worth (Texas). Con i suoi 50.000 mq di superficie è uno dei più grandi musei d'America. La copertura finanziaria è stata garantita da sponsor privati, mentre il progetto dell'edificio è opera di Tadao Ando. All'interno trovano spazio la collezione permanente, mostre temporanee, un grande auditorium, la biblioteca, ambienti appositi per la didattica e per attività di rappresentanza.
- Chi pensa che il Brasile sia solo Copacabana, samba, Ronaldo e caffè, si sbaglia. Il 22 Novembre è stato inaugurato il NovoMuseua di Curitiba, nello stato del Paranà. È un grande complesso di 52.000 mq, dedicato all'architettura, al design e alle arti figurative. Al suo interno verrà esposta anche la ricca collezione del Paranà. Autore del progetto è il mitico Oscar Niemeyer. Alla veneranda età di 94 anni e in soli sette mesi, ha portato a termine l'incarico, che è consistito nella ricostruzione e ampliamento del precedente edificio del 1967. Dopo questa fatica, anziché riposarsi, l'arzillo vecchietto si è dedicato alla realizzazione del grande Auditorium per concerti e spettacoli di San Paolo.
- Buoni i risultati delle aste di Christie's e Sotheby's, tenutesi a Londra una settimana fa. Il 3 Febbraio, da Christie's, top-lots sono stati Femme dans une fauteil (1932) di Pablo Picasso, battuto a 6,7 milioni di Euro, e Canotiers à Argenteuil (1873) di Pierre-Auguste Renoir, battuto a 4 milioni di Euro. Sono andati bene anche Magritte (3,2 milioni di Euro), Munch (1,6 milioni di Euro) e Ernst (1,5 milioni di Euro). Il giorno dopo, da Sotheby's, La porte fenêtre di Pierre Bonnard ha raggiunto 6,3 milioni di Euro. L'asta ha confermato l'interesse del mercato per impressionisti e surrealisti. Per il resto, ha mostrato un cedimento del comparto degli espressionisti tedeschi: ben 15 dipinti invenduti.
- Qual'è l'artista vivente più caro al mondo? Non è facile dirlo con certezza. Ma uno dei più seri candidati è senza dubbio il tedesco Gerhard Richter. Ad ogni asta di arte contemporanea, da Christie's come da Sotheby's, a Londra come a New York, le sue tele toccano vette strabilianti. A tenere banco sono soprattutto quelle di carattere fotorealista dipinte negli anni '60 e '70 (mari, nubi, montagne, paesaggi, vedute dall'alto) e quelle figurative degli anni '80 (candele, crani, paesaggi). Ultimo successo in ordine di tempo sono i ca 2,4 milioni di Euro, toccati il 6 Febbraio a Sotheby's di Londra, per Wolken (Stimmung), grande tela del 1970 di 200x300 cm. sul tema delle nuvole. |
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Newsletter del 14 Febbraio 2003 |
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