Umberto Boccioni:
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Civico Museo d'Arte Contemporanea (CIMAC) / Milano - I Nel 1934 Ausonio Canavese, grande estimatore del futurismo, e di Boccioni in particolare, fece dono della sua collezione al Comune di Milano. Ne facevano parte innumerevoli opere dell'artista: dipinti, sculture, acquerelli e disegni. Gli acquerelli e i disegni sono confluiti nella Raccolta Bertarelli di disegni e stampe, presso il Castello Sforzesco. I dipinti e le sculture, invece, sono esposti negli spazi provvisori del Museo della Permanente e della Galleria d'Arte Moderna di Milano. Tra essi figurano eccezionali capolavori, come le tre tele della prima versione sul tema degli Stati d'animo del 1911, Scomposizione di figura di donna a tavola del 1912, Dinamismo di un corpo umano del 1913, Costruzione spiralica del 1914, e le sculture Sviluppo di una bottiglia nello spazio del 1912 e Forme uniche della continuità nello spazio del 1913. Alcuni acquisti e la donazione Boschi-Di Stefano hanno in seguito ulteriormente infoltito la schiera. |
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Museum of Modern Art (MoMA) / New York, NY - USA Per quanto riguarda Umberto Boccioni, le collezioni del MoMA non sono in grado di rivaleggiare numericamente con quelle del CIMAC di Milano. Di certo però nulla hanno da invidiare sul piano della qualità. E a provarlo bastano da soli 4 grandi capolavori dell'artista. La città che sale (1910-11) è l'opera cardine dell'artista, che segna il passaggio verso il futurismo. Di poco successivi (1911) sono i disegni della prima versione e le tele della seconda versione del trittico Stati d'animo, affiancati dall'altra grande tela La risata. Dinamismo di un foot-baller è invece un capolavoro del 1914. |
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Civico Gabinetto dei disegni e delle stampe / Milano - I La famosa collezione di Ausonio Canavese è pervenuta in dono al Comune di Milano nel 1936. Le opere su carta di Umberto Boccioni sono confluiti nel Civico Gabinetto dei disegni e delle stampe. Ne fanno parte molti disegni e un folto gruppo di acquerelli. Particolarmente rilevanti gli studi a matita, carboncino e acquerello sul tema del Dinamismo di un corpo umano. |
Musei e istituzioni con varie opere fondamentali |
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Un piccolo numero di altri musei internazionali può vantare la presenza nelle rispettive collezioni di diverse opere di Umberto Boccioni. |
Pinacoteca di Brera / Milano - I Poche ma molto scelte le opere di Boccioni presenti a Brera. Risalgono tutte alla fase pre-futurista. Di impianto prettamente divisionista è l'autoritratto del 1908, che in realtà sul retro riporta un secondo autoritratto dipinto l'anno precedente. Caratteristiche della fase di passaggio al futurismo sono, invece, la famosa Rissa in galleria ed il bozzetto per La città che sale, entrambe del 1910 e donate da Emilio e Maria Jesi. |
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Museu de Arte Contemporaneo / San Paolo (Saõ Paulo) - BRA Tra il 1912 e il 1913 Boccioni si dedicò con grande impegno alla scultura. Partendo da strutture polimateriche, in cui sperimentava la fusione della figura con la finestra, passò alla ricerca sul dinamismo della bottiglia e del corpo umano. Degli originali in gesso purtroppo ben poco è rimasto, e quasi tutto si trova a San Paolo. Sviluppo di una bottiglia nello spazio (1912) e Forme uniche della continuità nello spazio (1913) sono presenti sia con i gessi originali che con le rispettive fusioni in bronzo. |
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Galleria Nazionale d'Arte Moderna (GNAM) / Roma - I Boccioni purtroppo non è presente come dovrebbe nelle collezioni della GNAM. Perduta nel 1951 l'occasione di acquistare La città che sale, manca oggi la fase pre-futurista e sono poche le opere futuriste vere e proprie. In ogni caso val la pena citare la bellissima scultura originale in gesso Antigrazioso del 1912, la tela Cavallo + cavaliere + caseggiato del 1914 e il grande Ritratto del maestro Busoni del 1916, una delle ultime opere dell'autore. |
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Collezione Peggy Guggenheim / Venezia - I Peggy Guggenheim in vita collezionò anche opere di artisti futuristi italiani. Tra esse spicca Dinamismo di un cavallo in corsa + case del 1914-1915, di Umberto Boccioni. Si tratta di un'importante scultura, realizzata assemblando elementi in materiali diversi. La scultura, mancante di alcune parti originali, è stata anche un'interessante banco di prova dal punto di vista del restauro delle opere d'arte del '900. |
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