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La crisi del blocco sovietico ha colto di sorpresa tutto il mondo, tedeschi compresi. L'incalzare degli avvenimenti ha sopraffatto ogni tentativo di frenarne l'epilogo inesorabile: la caduta del muro e lo sfacelo della DDR, nel 1989.
La tanto attesa "Wiedervereinigung" (riunificazione) del popolo tedesco ha avuto effetti dirompenti. Da una parte, ha generato una nuova potenza di livello mondiale, resuscitando anche ricordi e timori mai sopiti. Dall'altra, ha determinato nuovi scenari interni e problemi per i tedeschi:
- integrazione di due popolazioni separate da oltre quarant'anni
- ricostruzione dell'economia disastrata dell'Est
- disoccupazione nei nuovi "Länder orientali".
Con il 2000 Berlino è divenuta la nuova capitale della Germania riunificata. La grande città si è seriamente prepara all'evento rifacendosi il look.
Ma dietro all'apparenza si agitano molti problemi. Problemi interni, legati alla gigantesca opera di ricostruzione in atto nella ex-Germania Est, e problemi esterni, legati al processo di unificazione europea.
A livello interno i bisogni, ma anche le opportunità, affiorate nei nuovi Länder orientali hanno dirottato su di essi gli investimenti, causando nelle regioni occidentali una situazione di crisi finanziaria finora sconosciuta. Nel contempo però la ristrutturazione in atto all'Est ha inasprito il problema della disoccupazione, che sta oramai contagiando anche l'Ovest.
Sono queste, in sintesi, le questioni con le quali deve cimentarsi il parlamento di Berlino. |