Pinakothek der Moderne, Monaco (München)

Collezioni:
Collezioni di arte moderna e contemporanea

Franz Marc, "Tirol", 1913-14, Pinakothek der Moderne di Monaco (München)

Franz Marc, Tirol, 1913-14
Pinakothek der Moderne di Monaco (München)

La Pinakothek der Moderne di Monaco dispone di una delle collezioni di arte moderna e contemporanea più importanti d'Europa. La sua visita è un "must" per tutti coloro che desiderano conoscere il lavoro di grandi artisti come Max Beckmann, Ernst Ludwig Kirchner, Paul Klee, Franz Marc e August Macke. Inoltre, la doppia donazione di opere di Marino Marini (1976 e 1981) consente una conoscenza approfondita del lavoro del grande scultore italiano, come altrimenti solo a Firenze e Milano è possibile.
Allargando il discorso, bisogna prendere atto della grande completezza del museo, che tocca quasi tutti i principali aspetti dell'arte del '900 e del nuovo millennio.

Parlando di movimenti e correnti, i veri punti di forza della collezione sono la "Brücke", il "Blauer Reiter", il surrealismo e l'informale.
Il gruppo della "Brücke" è rappresentato da innumerevoli opere di Ernst Ludwig Kirchner (Rotes Elisabethufer, Berlin del 1912, Eisenbahn im Taunus), Erich Heckel (Der gläserne Tag, 1913), Karl Schmidt-Rottluff (Wasserträgerin, 1919), Otto Müller, Emil Nolde, Max Pechstein. Splendide anche le opere di altri artisti espressionisti, come Christian Rohlfs, Wilhelm Lehmbruck, Hans Barlach e Oskar Kokoschka (Die Auswanderer del 1916-17).
Il "Blauer Reiter" è originato proprio a Monaco. La vicenda è documentata da opere di Wassily Kandinsky, Fraz Marc (Tirol, 1913-14), August Macke (Badende Mädchen del 1913, Mädchen unter Bäumen del 1914), Alexej Jawlensky, Gabriele Münter, Adolf Erbslöh.
Altre opere di Kandinsky risalgono al periodo del suo insegnamento al Bauhaus, cui si riferiscono anche opere di Lyonel Feininger (Marktkirche in Halle, 1930), Lazlo Moholy-Nagy, Oskar Schlemmer e César Domela.

Di Paul Klee si possono ammirare capolavori come Landschaft mit dem gelben Kirchturm (1920), Grenzen des Verstandes (1927) e la grande tela Das Licht und Etliches (1931).
A Max Beckmann è dedicata una sala intera di autentici capolavori: tra cui Tanzbar Baden-Baden (1923), Grosses Stilleben mit Fernrohr (1927) e il trittico Die Versuchung del 1936-37. Dell'ambito della Della "Neue Sachlichkeit" sono presenti Otto Dix, H.M. Davringhausen, Karl Hubbuch, Georg Schrimpf, Alexander Kanoldt, mentre manca Georg Grosz.

La grandezza della Pinakothek der Moderne di Monaco dipende dal fatto di rappresentare al meglio non solo l'arte tedesca, ma tutta l'arte europea del primo '900 nel suo complesso.
Accanto alle tele di Henri Matisse (Stilleben mit Geranien, 1910) e Marc Chagall (Das russische Dorf vom Mond, 1911), spicca il cubismo: Picasso, Georges Braque (Femme avec violon, 1910), Juan Gris, Fernand Léger, Alexander Archipenko, Jacques Lipchitz e Robert Delaunay. Di Picasso si possono ammirare opere di diversi periodi (Madame Soler del 1905, Maternité del 1921, Femme assise del 1941).

Umberto Boccioni, "Volumi orizzontali", 1911-12, Pinakothek der Moderne, Monaco (München)

Umberto Boccioni, Volumi orizzontali, 1911-12
Pinakothek der Moderne, Monaco (München)

La panoramica sull'arte italiana si apre con una tela futurista di Umberto Boccioni (Costruzione orizzontale, 1912). Continua con Gino Severini, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico (Le muse inquietanti, 1916), Giorgio Morandi, Felice Casorati, Giacomo Manzù, Francesco Messina. Chiude la folta schiera di sculture, dipinti e bozzetti di Marino Marini.
Un altro argomento, rispetto al quale la galleria è ricca di sorprese, è il surrealismo. Max Ernst, René Magritte, Yves Tanguy e Joan Mirò affiancano l'opera più prestigiosa: il famoso L'enigma del desiderio (1929) di Salvador Dalí. In qualche modo collegate, sono le sculture di Alberto Giacometti e Henry Moore.

La Pinakothek der Moderne di Monaco rappresenta l'arte europea del dopoguerra come pochi altri musei al mondo. A farla da padrone è la pittura astratta e informale. Opere di Willi Baumeister, E.W. Nay, Theodor Werner, Fritz Winter, Peter Brüning, Emil Schumacher, K.R.H. Sonderborg, Julius Bissier, K.O. Götz, Gerhard Hoehme, Hans Uhlmann offrono un quadro dell'arte tedesca degli '50 tra astrazione ed informale.
La panoramica si allarga allo scenario europeo con Wols, Hans Hartung, Pierre Soulages, Jean Dubuffet, Jean Fautrier, Antoni Tàpies, Antonio Saura, Manolo Millares, Jean-Paul Riopelle.
Come nel caso del primo '900, la galleria dedica ampio spazio all'arte italiana del dopoguerra: Afro, Alberto Burri (Grande sacco, 1958), Antonio Corpora, Piero Dorazio, Lucio Fontana (molte opere in una sala apposita), Giuseppe Santomaso, Giulio Turcato, Emilio Vedova. Opere di Pierre Alechinsky, Karel Appel e Asger Jorn rappresentano il gruppo COBRA, insieme agli artisti del gruppo "SPUR": Lothar Fischer, Heimrad Prem, Helmut Sturm, Hans-Peter Zimmer. Chiudono alcuni artisti figurativi: Francis Bacon (con il grande trittico Crucifixion, 1965), Graham Sutherland, Renato Guttuso, Fernando Botero.

L'arte americana fa la sua apparizione con alcune opere interessanti di esponenti dell'espressionismo astratto: Robert Motherwell (Elegy to the Spanish Republic, 1975), Franz Kline, Willem de Kooning, Sam Francis, Morris Louis. La Pop Art è rappresentata soprattutto da opere in deposito dalla collezione Ludwig: Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Tom Wesselmann, Edward Kienholz, George Segal.
Per il minimalismo sono presenti pressoché tutti gli artisti più importanti: Carl Andre, Dan Flavin, Donald Judd, Sol LeWitt, Bruce Nauman, Robert Morris, Richard Serra, Fred Sandback, Michael Heizer.

La panoramica sugli anni '60 in Europa si apre con le opere degli artisti più influenti: Lucio Fontana, Piero Manzoni, Yves Klein e Joseph Beuys.
Sfilano di seguito i principali gruppi: "Nouveau Réalisme" (Arman, César, Christo), gruppo "Zero" (Heinz Mack, Otto Piene, Günther Uecker), Op Art, Wiener Aktionismus (Arnulf Rainer, Günther Brus), Arte Povera. Chiudono la Neue Figuration tedesca, la transavanguardia italiana e il neo-espressionismo: Horst Antes, Georg Baselitz, Eugen Schönebeck, Gerhard Richter, Sigmar Polke, Palermo, Gotthard Graubner, Jörg Immendorf, Anselm Kiefer (Nero malt, 1974), Per Kirkeby, Markus Lüpertz, A.R. Penck, Sandro Chia, Enzo Cucchi e Mimmo Paladino.

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