Santa Giulia Museo della Città, Brescia
Veduta dell'ingresso al complesso di Santa Giulia Museo della Città a Brescia
Il Santa Giulia Museo della Città è il grande museo di archeologia, arte medievale e arti applicate della città di Brescia. È anche uno dei maggiori centri espositivi d'Italia.
Il Santa Giulia Museo della Città trae il nome dal monastico benedettino femminile di Santa Giulia, in cui è ospitato. Il monastero è per vastità uno dei più imponenti del Nord Italia, e tra i monumenti simbolo di Brescia.
Il monastero venne fondato nel 753 d.C. per volere di Desiderio, re dei Longobardi e padre di Ermengarda, l'infelice moglie di Carlo Magno, protagonista dell'Adelchi di Alessandro Manzoni. In origine era dedicato a San Salvatore. Sull'area in precedenza sorgeva un quartiere di epoca romana, oggi in parte recuperato e integrato nel percorso espositivo. In seguito è stato sempre abitato da una comunità di monache benedettine. Nel 1798 il dominio napoleonico decretò la chiusura del monastero e il passaggio del complesso alla città.
Nel 1976, il Comune ha deciso di recuperare il fabbricato e trasformarlo in Museo della Città. Ad affiancarlo nell'operazione è intervenuta la Fondazione CAB - Banco di Brescia. Il progetto di Andrea Emiliani ha comportato il restauro delle strutture esistenti, il loro collegamento e la loro integrazione con parti di nuova costruzione. Ne è risultato un insieme con circa 14.000 mq di superficie, in cui si alternano aree di interesse architettonico e archeologico ad aree di carattere espositivo e documentario.
Il Museo di Santa Giulia si trova nella parte romana della città, a Nord-Est di piazza della Loggia e del duomo. Nelle vicinanze sorgono importanti vestigia di epoca romana, come il Teatro e il Tempio Capitolino, eretto da Vespasiano nel 73 d.C.
Il complesso architettonico si articola in vari edifici collegati tra loro. Tra essi figurano edifici monastici, edifici esterni inglobati in epoche diverse e tre chiese: la Basilica di San Salvatore, la Chiesa romanica di Santa Maria in Solario e la Chiesa rinascimentale di Santa Giulia. Incrociandosi in maniera ortogonale tra loro, i vari edifici delimitano eleganti chiostri, cortili e giardini.
Ne deriva, così, una fisionomia composita, ma suggestiva e funzionale.
Il Museo di Santa Giulia dal punto di vista museale è organizzato in due percorsi.
- Il primo percorso è dedicato alla storia del monastero e alla visita delle strutture di interesse archeologico e architettonico che lo compongono. Tra esse, la chiesa di San Salvatore, l'oratorio romanico di Santa Maria in Solario, il coro delle monache, la chiesa di Santa Giulia e i vari chiostri.
- Il secondo percorso è dedicato alla presentazione di oggetti, reperti e opere d'arte di varie epoche: preistorica, romana, medievale, barocca. Tra essi: elementi architettonici, sculture, affreschi, oggetti di arredo e di arti applicate.
Sin dall'inaugurazione del museo ha goduto di grande risalto l'attività espositiva.
Tra le mostre di maggior spicco si ricordano, ad esempio, quelle dedicate al Moretto e a Savoldo.
Nel 2004 il Comune ha promosso la creazione di una società di gestione mista, Brescia Musei SpA, con lo scopo di potenziare questo settore. Partecipano alla sua compagine il Comune di Brescia e partner privati, come la Fondazione CAB, la Fondazione ASM e la Camera di Commercio.
Per dare ulteriore impulso al settore mostre del Museo di Santa Giulia è stata avviata, inoltre, la collaborazione con Linea d'Ombra e il noto curatore Marco Goldin. Da questo accordo è scaturito il progetto Brescia, lo splendore dell'arte, in base al quale Goldin programmerà le grandi mostre dei musei bresciani fino al 2008. È grazie ad esso che Brescia si sta trasformando in uno dei centri espositivi più importanti d'Italia, rinomato soprattutto per alcune grandi mostre incentrate sull'Impressionismo francese.
Informazioni generali
giugno-settembre: mar-sab 10-18
durante le mostre: lun-gio 9-19, ven-sab 9-21, dom 9-20