Milano. Ambiente artistico di Milano

Eventi e fiere di arte contemporanea a Milano: il "MIART"

Milano è una città ricca di risorse umane, mezzi finaziari e intraprendenza. Ci si attenderebbe un grande fervore di iniziative e proposte.
Questi fatti, unitamente alla forza del mercato dell'arte a livello locale, potrebbero offrire condizioni ideali al successo di una grande fiera dell'arte contemporanea.
Come è possibile che Milano non debba avere una propria fiera, quando altre fiere in centri molto meno indicati riescono a spuntare un loro successo?

Il problema di una fiera dell'arte a Milano è una questione a lungo dibattuta.
Dal 1987 in poi c'è stato sempre qualcuno che ha cercato di soddisfare questa ipotetica esigenza. Nel 1987 ebbe luogo la prima edizione della "Internazionale d'Arte Contemporanea", ma dopo tre edizioni il tentativo fallì.
Dal 1994 gli subentrò "MIART". L'esordio fu piuttosto alla chetichella, nei padiglioni fieristici di Novegro. Con l'edizione del 1996 avvenne il trasferimento nei padiglioni della Fiera di Milano, ben più prestigiosi. A dispetto delle intenzioni, per varie edizioni il MIART finì per offrire soprattutto opere di artisti del primo '900. Le galleria di arte contemporanea, o d'avanguardia, risultavano presenti solo in minima misura.
MIART visse una crisi alla fine degli anni '90. A pregiudicarne il successo furono vari fattori: i costi troppo alti degli stand, una concorrenza agguerrita, lo scarso interesse dei compratori di arte "giovane", che scoraggiava la partecipazione delle gallerie più di ricerca.
Ma forse, il vero problema era un altro. Infatti, sotterraneo, sembrava serpeggiare una sorta di tacito ostracismo da parte dei galleristi milanesi, timorosi di vedere il proprio territorio di caccia invaso da altri.
Stando così le cose non c'era da farsi grandi illusioni sul futuro di una fiera d'arte contemporanea a Milano, qualunque essa fosse.

Con le ultime 3 edizioni di MIART molto è cambiato. L'assetto organizzativo è diverso. Sono state create aree ben definite, che connotano in maniera più netta il tipo di opere che vengono proposte. Sono stati fissati prezzi per gli stand che tengono conto (almeno in parte) dell'esigenza di risparmio delle gallerie di ricerca. Inoltre, si è modificato l'atteggiamento dei galleristi milanesi stessi.
Questo ha contribuito al nuovo volto di MIART, una fiera più solida, che vede la partecipazione anche delle gallerie più giovani. E chissà che, col tempo, anche la grande Arte Fiera di Bologna non debba averne un po' paura.

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