Mostre di arte moderna e contemporanea
España 1957-2007. L'Arte Spagnola da Picasso, Miró,
Dalí e Tàpies ai nostri giorni
18 maggio - 14 settembre 2008
Palazzo Sant'Elia
Via Maqueda 81, Palermo
Info. 091-87630898
Orari: mar-mer-gio e dom 10-13 17-20, ven e sab 10-13 17-23, lunedì chiuso
Gli spagnoli che hanno lasciato il segno in campo artistico non sono tantissimi, ma quelli che ci sono riusciti sono stati davvero grandi. Basti pensare a Velàzquez, Goya, Picasso, Miró, Dalí, Tàpies, Chillida ecc.
La mostra che Demetrio Paparoni ha allestito a Palazzo Sant'Elia non li considera tutti. Lasciati da parte i maestri storici, si concentra sugli ultimi 50 anni della produzione artistica spagnola e prende le mosse dal 1957 quando Manuel Millares, Antonio Saura, Rafael Canogar, Luis Feito, Manuel Rivera, Juana Francés, Antonio Suárez e Pablo Serrano danno vita al Grupo El Paso, che ha avuto il merito di traghettare la cultura di questo paese dalla modernità alla contemporaneità.
Gli artisti selezionati, di diversa generazione e tendenza, sono una settantina e le loro opere arrivano da importanti musei spagnoli e prestigiose collezioni pubbliche e private.
Data la varietà delle proposte, si è preferito evitare l'ordine cronologico e strutturare il percorso espositivo per affinità e rimandi. Così facendo si è riusciti infatti a sottolineare la presenza di alcune linee tematiche, che attraversano buona parte dell'arte spagnola, e soprattutto, quella degli ultimi anni.
Questo ha portato alla realizzazione di 5 sezioni diverse, "Quijotismo tràgico", "Misticismo pagano", "Existencialismo barrocco", "Tenebrismo hispànico", "Astrazione simbolico formale", che rispecchiano sentimenti e tendenze molto diffusi nella cultura iberica.
Al pari di Don Chisciotte, il protagonista del celebre romanzo di Cervantes, gli spagnoli hanno impresso nel loro DNA il desiderio di realizzare imprese gloriose, al di là dei propri limiti, e questo implica ovviamente, la possibilità, se non la certezza, del fallimento. Gli artisti, che sono dotati di una sensibilità particolare, si rendono conto della vanità di queste tensioni e cercano di rendere nelle loro opere quell'ironia tragica, che è il risultanto di ambizioni spropositate rispetto alle forze.
Di questo sentimento di grandezza fa parte anche l'anelito verso il divino, che si traduce in un atteggiamento di profonda spiritualità e nella realizzazione di opere misticheggianti, spesso connotate da una forte carica sensuale.
La consapevolezza di sé e dei propri limiti, fa comparire invece una sensazione di panico, di horror vacui, che gli artisti "curano" inserendo nei loro lavori una sovrabbondanza di elementi, che li rende decisamente un po' barocchi.
Una visione così amara della vita può essere il punto di partenza anche di un'arte molto diversa e più pessimistica, quella che privilegia il nero, il chiaroscuro, i contrasti netti, il cosiddetto "tenebrismo".
Un'altra tendenza molto diffusa in Spagna è quella legata alla realizzazione di opere astratte, o meglio, non descrittive. I risultati comunque non sono univoci. Esistono infatti due orientamenti molto diversi. Uno porta alla realizzazione di opere di tipo surrealista, legate all'espressione dell'inconscio, l'altro alla creazione di lavori più rigorosi e controllati, che traggono ispirazione dalle forme geometriche presenti in natura.
Tra gli artisti esposti figurano: Fermin Aguayo, Manu Arregui, Eduardo Arroyo, Txomin Badiola, José Manuel Ballester, Jorge Barbi, Miquel Barcelò, Jordi Bernadò, Joan Brossa, Luis Buñuel, Carmen Calvo, Daniel Canogar, Rafael Canogar, Jacobo Castellano, Eduardo Chillida, Jordi Colomer, Nacho Criado, Equipo Cronica, Equipo 57, Pepe Espaliù, Esther Ferrer, Dionisio Gonzalez, Luis Gordillo, Juan Hidalgo, Cristina Iglesias, Pello Irazu, Francisco Leiro, Eva Lootz, Antonio Lopez, Alicia Martín, Enrique Marty, Ramon Masats, Mateo Maté, Manuel Millares, Antoni Miralda, Juan Luis Moraza, Juan Muñoz, Antoni Muntadas, Miquel Navarro, Aitor Ortiz, Jorge Oteiza, Pablo Palazuelo, Carlos Pazos, Perejaume, Javier Pérez, Joan Hernàndez Pijuan, Jaume Plensa, Sergio Prego, Manuel Rivera, Bernardì Roig, MP & MP Rosado, Fernando Sànchez Castillo, Antonio Saura, Adolfo Schlosser, Eusebio Sempere, José Maria Sicilia, Santiago Sierra, Susana Solano, José Suarez, Antoni Tàpies, Francesc Torres, Juan Uslé, Isidoro Valcárcel Medina, Eulalia Valldosera, Manuel Vilariño, Daniel Verbis, Zush Evru.
Molti di loro sono pressoché sconosciuti in Italia, e questo dona un valore aggiunto a questa esposizione, che si preannuncia di grande interesse.
Anche se la mostra focalizza l'attenzione sulla seconda metà del '900, non mancano Picasso, Miró e Dalí. Questi artisti, che sono stati tra i grandi protagonisti di inizio secolo, hanno continuato infatti a essere attivi e propositivi anche in seguito e sono tutt'oggi un importante punto di riferimento per le nuove generazioni.