www.Artdreamguide.com
Newsletter del 25 gennaio 2007
Newsletter del 25 gennaio 2007
sommario
- Introduzione
- La mostra: "Mondrian", a Brescia
- L'artista: Piet Mondrian
- Poster di opere di Piet Mondrian
- La mostra: "La Collezione Gian Ferrari", a Varese
- Il museo: Villa Panza di Varese
- Piante di Varese e Brescia
- La notizia: La Triennale ha aperto alla Bovisa
- Il sito Web: "triennale.it"
- Fiere d'arte: "Arte Fiera", a Bologna
- Notizie in breve
Arte Fiera di Bologna è la fiera d'arte moderna e contemporanea più importante d'Italia.
Questa sera s'inaugura la nuova edizione, che rimarrà aperta fino a lunedì prossimo. Ad avvelenarne la gestazione sono intervenuti contrasti tra la direzione della fiera e l'Associazione Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea, tradizionale supporter.
Oggetto del contendere sono stati i criteri di selezione delle gallerie adottati dalla commissione. Criteri che hanno mirato ad avvantaggiare le gallerie di arte contemporanea rispetto a quelle di arte moderna, e a favorire la presenza straniera.
Di sicuro non saranno contenti alcuni espositori tradizionali, esclusi a vantaggio dei nuovi partecipanti. E si può capire l'atteggiamento dell'Associazione delle Gallerie, che ha il compito di difendere gli interessi dei propri associati.
Ma, se è vero che Arte Fiera è sempre stata un evento nazionale, è anche comprensibile la sua ambizione ad assurgere al rango di grande fiera internazionale. E sotto questo aspetto può essere necessario svecchiare il parco espositori e stimolare una maggiore partecipazione di gallerie estere.
Chissà, quindi, che l'insoddisfazione di alcuni esclusi non sia controbilanciata da qualche vantaggio per i visitatori!...
Questa sera s'inaugura la nuova edizione, che rimarrà aperta fino a lunedì prossimo. Ad avvelenarne la gestazione sono intervenuti contrasti tra la direzione della fiera e l'Associazione Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea, tradizionale supporter.
Oggetto del contendere sono stati i criteri di selezione delle gallerie adottati dalla commissione. Criteri che hanno mirato ad avvantaggiare le gallerie di arte contemporanea rispetto a quelle di arte moderna, e a favorire la presenza straniera.
Di sicuro non saranno contenti alcuni espositori tradizionali, esclusi a vantaggio dei nuovi partecipanti. E si può capire l'atteggiamento dell'Associazione delle Gallerie, che ha il compito di difendere gli interessi dei propri associati.
Ma, se è vero che Arte Fiera è sempre stata un evento nazionale, è anche comprensibile la sua ambizione ad assurgere al rango di grande fiera internazionale. E sotto questo aspetto può essere necessario svecchiare il parco espositori e stimolare una maggiore partecipazione di gallerie estere.
Chissà, quindi, che l'insoddisfazione di alcuni esclusi non sia controbilanciata da qualche vantaggio per i visitatori!...
Secondo gli psicologi, reprimere le emozioni è sbagliato. Va contro la natura umana, e prima o poi queste benedette emozioni il loro sfogo se lo trovano comunque.
Non ci è dato sapere se Piet Mondrian fosse un tipo freddo e controllato, uno che non tradiva le proprie emozioni in pubblico. Di sicuro, fece della negazione delle emozioni, della soggettività e della cura dei dettagli i punti chiave della propria ricerca artistica.
Molti conoscono le sue tele astratte, costituite da linee nere e quadrati blu, gialli e rossi, che si intersecano in modo regolare sul fondo bianco. Sono il frutto dello sforzo di Mondrian di rendere la realtà nella sua essenza, depurata di ogni elemento soggettivo.
Taluni non conoscono, invece, il punto da cui l'artista olandese partì per ottenere questo risultato. Quadri naturalistici, paesaggi, vedute. Poi vennero i primi quadri in cui il Nostro si adoperò a semplificare, giorno dopo giorno, pezzettino dopo pezzettino. Prima il chiaro scuro. Poi le linee curve e oblique. Quindi, le tinte. Fino a lasciare solo quei quadratini. Ridurre per arricchire.
Seguire questo percorso attraverso opere rappresentative è il tema della mostra su Mondrian al Museo di Santa Giulia di Brescia.
Su Artdreamguide puoi trovare i dettagli sulla mostra.
Non ci è dato sapere se Piet Mondrian fosse un tipo freddo e controllato, uno che non tradiva le proprie emozioni in pubblico. Di sicuro, fece della negazione delle emozioni, della soggettività e della cura dei dettagli i punti chiave della propria ricerca artistica.
Molti conoscono le sue tele astratte, costituite da linee nere e quadrati blu, gialli e rossi, che si intersecano in modo regolare sul fondo bianco. Sono il frutto dello sforzo di Mondrian di rendere la realtà nella sua essenza, depurata di ogni elemento soggettivo.
Taluni non conoscono, invece, il punto da cui l'artista olandese partì per ottenere questo risultato. Quadri naturalistici, paesaggi, vedute. Poi vennero i primi quadri in cui il Nostro si adoperò a semplificare, giorno dopo giorno, pezzettino dopo pezzettino. Prima il chiaro scuro. Poi le linee curve e oblique. Quindi, le tinte. Fino a lasciare solo quei quadratini. Ridurre per arricchire.
Seguire questo percorso attraverso opere rappresentative è il tema della mostra su Mondrian al Museo di Santa Giulia di Brescia.
Su Artdreamguide puoi trovare i dettagli sulla mostra.
Cosa significa "Neoplasticismo"?
Verrebbe da pensare a qualcosa di sintetico, oppure a qualcosa di solido e tridimensionale. Invece riguarda un nuovo tipo di plasticità.
È un modo di rappresentare la realtà facendo a meno di forme oggettive, elementi organici e di tutto ciò che ha a che fare con la soggettività. Al loro posto si usano le forme elementari e i colori principali. In altre parole, la realtà semplificata e ridotta alla sua essenza.
Apostolo di questa visione fu Piet Mondrian, un uomo che in giovinezza si nutrì di impressionismo, simbolismo e teosofia.
Nella continua ricerca di quella che chiamava "realtà pura", tra il 1911 e il 1920 Mondrian condusse un'operazione sistematica di spoliazione dell'arte da ogni elemento soggettivo. E il risultato fu quella che si può considerare la forma più estrema di arte astratta dell'anteguerra. Un'arte che ebbe adesioni già negli anni '20, quando Mondrian, Van Doesburg, Van der Leck e Vantongerloo diedero vita al gruppo "De Stijl". Un'arte che ebbe seguaci nel dopoguerra, quando ovunque si fecero strada correnti di pittura cosiddetta "concreta".
Di qui una grande lezione per tutti. Dipingere 2 o 3 rettangolini e qualche lineetta, può non essere così semplice come sembra. A chi lo fa con impegno e serietà, infatti, si apre un numero enorme di possibilità e differenze. E a noi il compito di coglierle.
Su Artdreamguide puoi trovare un profilo di Piet Mondrian, con la vita, l'attività artistica, i musei e le opere.
Verrebbe da pensare a qualcosa di sintetico, oppure a qualcosa di solido e tridimensionale. Invece riguarda un nuovo tipo di plasticità.
È un modo di rappresentare la realtà facendo a meno di forme oggettive, elementi organici e di tutto ciò che ha a che fare con la soggettività. Al loro posto si usano le forme elementari e i colori principali. In altre parole, la realtà semplificata e ridotta alla sua essenza.
Apostolo di questa visione fu Piet Mondrian, un uomo che in giovinezza si nutrì di impressionismo, simbolismo e teosofia.
Nella continua ricerca di quella che chiamava "realtà pura", tra il 1911 e il 1920 Mondrian condusse un'operazione sistematica di spoliazione dell'arte da ogni elemento soggettivo. E il risultato fu quella che si può considerare la forma più estrema di arte astratta dell'anteguerra. Un'arte che ebbe adesioni già negli anni '20, quando Mondrian, Van Doesburg, Van der Leck e Vantongerloo diedero vita al gruppo "De Stijl". Un'arte che ebbe seguaci nel dopoguerra, quando ovunque si fecero strada correnti di pittura cosiddetta "concreta".
Di qui una grande lezione per tutti. Dipingere 2 o 3 rettangolini e qualche lineetta, può non essere così semplice come sembra. A chi lo fa con impegno e serietà, infatti, si apre un numero enorme di possibilità e differenze. E a noi il compito di coglierle.
Su Artdreamguide puoi trovare un profilo di Piet Mondrian, con la vita, l'attività artistica, i musei e le opere.
Piet Mondrian morì a New York nel 1944.
Nel 1994 lo Stato Olandese volle celebrare il cinquantenario dalla scomparsa. Forte dello straordinario successo riscosso qualche anno prima dalla grande mostra di Vermeer, organizzò un evento di analoghe dimensioni, da tenersi a L'Aia, Washington e New York.
Vennero riuniti tutti i capolavori più noti. La mostra fu pubblicizzata in lungo e in largo. Furono organizzati pacchetti turistici di ogni tipo. Nella prospettiva di afflussi record, le visite vennero programmate con abbondante anticipo. I risultati, però, disattesero l'aspettativa.
Come mai?
Forse gli organizzatori si lasciarono prendere la mano. Si fidarono dell'importanza dell'artista. Ma, sopravvalutarono il fascino che i quadrati colorati e le sbarre nere possono esercitare sul grande pubblico.
Mondrian non è un artista facile. Il suo lavoro richiede attenzione, riflessione. E, sotto questo profilo, la mostra di Brescia ha il pregio di renderlo più familiare, mostrando le tappe che ne scandiscono la trasformazione.
Chi lo apprezza non sfugge alla voglia di avere uno dei suoi quadri astratti appeso al muro. Quadri che, per la cronaca, costano milioni di euro.
Di qui la possibilità di acquistare qualche poster o riproduzioni di qualità di opere di Mondrian.
Per acquistare poster di opere di Piet Mondrian, consulta su Artdreamguide il catalogo dei poster.
Nel 1994 lo Stato Olandese volle celebrare il cinquantenario dalla scomparsa. Forte dello straordinario successo riscosso qualche anno prima dalla grande mostra di Vermeer, organizzò un evento di analoghe dimensioni, da tenersi a L'Aia, Washington e New York.
Vennero riuniti tutti i capolavori più noti. La mostra fu pubblicizzata in lungo e in largo. Furono organizzati pacchetti turistici di ogni tipo. Nella prospettiva di afflussi record, le visite vennero programmate con abbondante anticipo. I risultati, però, disattesero l'aspettativa.
Come mai?
Forse gli organizzatori si lasciarono prendere la mano. Si fidarono dell'importanza dell'artista. Ma, sopravvalutarono il fascino che i quadrati colorati e le sbarre nere possono esercitare sul grande pubblico.
Mondrian non è un artista facile. Il suo lavoro richiede attenzione, riflessione. E, sotto questo profilo, la mostra di Brescia ha il pregio di renderlo più familiare, mostrando le tappe che ne scandiscono la trasformazione.
Chi lo apprezza non sfugge alla voglia di avere uno dei suoi quadri astratti appeso al muro. Quadri che, per la cronaca, costano milioni di euro.
Di qui la possibilità di acquistare qualche poster o riproduzioni di qualità di opere di Mondrian.
Per acquistare poster di opere di Piet Mondrian, consulta su Artdreamguide il catalogo dei poster.
Ettore Gian Ferrari fu uno dei principali galleristi milanesi, e italiani, a cavallo della seconda guerra mondiale. Tenace assertore del Novecento e membro del comitato per gli acquisti della Biennale di Venezia, si distinse anche come fondatore dell'Associazione Nazionale delle Gallerie d'Arte Moderna. Alla morte, inoltre, lasciò un'eccellente collezione d'arte.
Il suo carisma, affinato da un solido background di storica d'arte, è stato ereditato dalla figlia Claudia, insieme alla professione e alla collezione.
Questo il suo identikit. Negli anni '70-80, è titolare di una importante galleria di arte moderna classica a Milano. Negli anni '90, le affianca uno spazio dedicato all'arte contemporanea internazionale. All'attivo, varie mostre sui grandi del '900, organizzate e curate in importanti spazi espositivi pubblici. Numerosi cataloghi ragionati di grandi interpreti dell'arte italiana del '900. E poi, acquisti di importanti capolavori per la sua collezione. Tra questi, La famiglia del pescatore, una delle tele più importanti di Mario Sironi.
Dopo vari contatti, Claudia Gian Ferrari ha deciso di destinare una parte importante della sua collezione al FAI. Proprio in questi giorni è possibile ammirarla nella sede temporanea di Villa Panza a Varese.
Su Artdreamguide puoi trovare la presentazione della mostra.
Il suo carisma, affinato da un solido background di storica d'arte, è stato ereditato dalla figlia Claudia, insieme alla professione e alla collezione.
Questo il suo identikit. Negli anni '70-80, è titolare di una importante galleria di arte moderna classica a Milano. Negli anni '90, le affianca uno spazio dedicato all'arte contemporanea internazionale. All'attivo, varie mostre sui grandi del '900, organizzate e curate in importanti spazi espositivi pubblici. Numerosi cataloghi ragionati di grandi interpreti dell'arte italiana del '900. E poi, acquisti di importanti capolavori per la sua collezione. Tra questi, La famiglia del pescatore, una delle tele più importanti di Mario Sironi.
Dopo vari contatti, Claudia Gian Ferrari ha deciso di destinare una parte importante della sua collezione al FAI. Proprio in questi giorni è possibile ammirarla nella sede temporanea di Villa Panza a Varese.
Su Artdreamguide puoi trovare la presentazione della mostra.
Villa Menafoglio Litta Panza, FAI, Giuseppe Panza di Biumo, Varese, Biumo Superiore. Tutti questi nomi possono mettere in imbarazzo alcuni di coloro che vorrebbero vedere la collezione Gian Ferrari.
Per fare un po' d'ordine, diciamo subito che Biumo Superiore è un sobborgo nobile di Varese. Una sorta di "Bel Air" nostrano.
Villa Menafoglio Litta Panza è un museo e un centro espositivo. In passato, appartenne al conte Menafoglio Litta. Poi, passò ai Conti Panza di Biumo. Ultimo in ordine di tempo a possederla fu Giuseppe Panza di Biumo, uno dei più famosi collezionisti d'arte contemporanea al mondo. Negli anni '60-70 riempì la villa di capolavori di Tàpies, Fautrier, Rothko, Kline, Rauschenberg, Lichtenstein, Flavin e altri protagonisti dell'arte minimalista e ambientale.
Alla metà degli anni '80 una prima parte della collezione fu ceduta al MOCA di Los Angeles. Una seconda venne data, in seguito, alla Guggenheim Foundation. Un'altra ancora andò al Museo Cantonale di Lugano. Nella villa sono rimaste suggestive installazioni e opere ambientali, cui si sono aggiunti gli ultimi acquisti del collezionista.
rimaneva il problema di cosa fare della villa e del suo contenuto. E qui entra in gioco il FAI!
Nel 1996 Panza di Biumo donò villa e contenuto al Fondo Ambiente Italiano, perché si incaricasse della sua conservazione e gestione. Da allora, la villa è sede di grandi mostre e luogo per ammirare le opere della collezione Panza.
Su Artdreamguide puoi trovare un profilo di Villa Panza a Varese.
Per fare un po' d'ordine, diciamo subito che Biumo Superiore è un sobborgo nobile di Varese. Una sorta di "Bel Air" nostrano.
Villa Menafoglio Litta Panza è un museo e un centro espositivo. In passato, appartenne al conte Menafoglio Litta. Poi, passò ai Conti Panza di Biumo. Ultimo in ordine di tempo a possederla fu Giuseppe Panza di Biumo, uno dei più famosi collezionisti d'arte contemporanea al mondo. Negli anni '60-70 riempì la villa di capolavori di Tàpies, Fautrier, Rothko, Kline, Rauschenberg, Lichtenstein, Flavin e altri protagonisti dell'arte minimalista e ambientale.
Alla metà degli anni '80 una prima parte della collezione fu ceduta al MOCA di Los Angeles. Una seconda venne data, in seguito, alla Guggenheim Foundation. Un'altra ancora andò al Museo Cantonale di Lugano. Nella villa sono rimaste suggestive installazioni e opere ambientali, cui si sono aggiunti gli ultimi acquisti del collezionista.
rimaneva il problema di cosa fare della villa e del suo contenuto. E qui entra in gioco il FAI!
Nel 1996 Panza di Biumo donò villa e contenuto al Fondo Ambiente Italiano, perché si incaricasse della sua conservazione e gestione. Da allora, la villa è sede di grandi mostre e luogo per ammirare le opere della collezione Panza.
Su Artdreamguide puoi trovare un profilo di Villa Panza a Varese.
Varese non è grande quanto Los Angeles e Brescia non è Berlino. A volte, però, trovare una meta di una certa importanza in una città di piccole dimensioni può essere più impegnativo che raggiungerne una di notevole importanza in un centro di grandi dimensioni.
Ad esempio, chi giunge a Varese con l'autostrada può avere difficoltà a capire come raggiungere Villa Panza. E lo stesso dicasi per chi lascia la Milano-Venezia a uno dei due caselli di Brescia per visitare le grandi mostre del Museo di Santa Giulia.
Per questo abbiamo preparato alcune mappe che indicano in modo specifico questi musei e tutte le principali destinazioni culturali delle due città.
Per individuare Villa Panza e il Santa Giulia, consulta su Artdreamguide la:
- pianta di Varese
- pianta di Brescia.
Ad esempio, chi giunge a Varese con l'autostrada può avere difficoltà a capire come raggiungere Villa Panza. E lo stesso dicasi per chi lascia la Milano-Venezia a uno dei due caselli di Brescia per visitare le grandi mostre del Museo di Santa Giulia.
Per questo abbiamo preparato alcune mappe che indicano in modo specifico questi musei e tutte le principali destinazioni culturali delle due città.
Per individuare Villa Panza e il Santa Giulia, consulta su Artdreamguide la:
- pianta di Varese
- pianta di Brescia.
Sperimentazione, architetture effimere, innovazione, flessibilità, arte contemporanea, riqualificazione, arti applicate, arredo urbano, graffiti, writers, performance, cinema, concerti, design, segnaletica, art book, poliedricità, progetto, ricerca digitale, comunicazione, bistrot, identità, giovani, incontri, fotografia, leggerezza, gioco.
Sono una parte delle scritte che appaiono sulla homepage del sito di Triennale Bovisa.
Alludono alla sua apertura alle forme più disparate di creatività ed espressione e al suo indirizzarsi soprattutto ai giovani. Alludono anche all'idea di temporaneità dello spazio. E in effetti è previsto che Triennale Bovisa debba durare quattro anni.
Al centro della homepage, in basso, spicca l'immagine servita alla promozione dello spazio. Raffigura un diafano volto di donna, dalla cui bocca e dalle cui orecchie fuoriescono dei parallelepipedi rossi. Sono, in realtà, le braccia della "T" che costituisce il logo della Triennale. È, cioè, la Triennale che cerca di radicarsi nel quotidiano, coinvolgerlo e influenzarlo.
A novembre, Triennale Bovisa ha aperto i battenti con una grande mostra dedicata a Hans Hartung.
Su Artdreamguide puoi trovare informazioni sulla Triennale Bovisa e sulla mostra di Hartung.
Sono una parte delle scritte che appaiono sulla homepage del sito di Triennale Bovisa.
Alludono alla sua apertura alle forme più disparate di creatività ed espressione e al suo indirizzarsi soprattutto ai giovani. Alludono anche all'idea di temporaneità dello spazio. E in effetti è previsto che Triennale Bovisa debba durare quattro anni.
Al centro della homepage, in basso, spicca l'immagine servita alla promozione dello spazio. Raffigura un diafano volto di donna, dalla cui bocca e dalle cui orecchie fuoriescono dei parallelepipedi rossi. Sono, in realtà, le braccia della "T" che costituisce il logo della Triennale. È, cioè, la Triennale che cerca di radicarsi nel quotidiano, coinvolgerlo e influenzarlo.
A novembre, Triennale Bovisa ha aperto i battenti con una grande mostra dedicata a Hans Hartung.
Su Artdreamguide puoi trovare informazioni sulla Triennale Bovisa e sulla mostra di Hartung.
Nel 1923 il Consorzio Milano-Monza-Umanitaria organizzò presso la Villa Reale di Monza la "Esposizione Internazionale delle Arti Decorative".
L'esperimento venne ripetuto nel '25 e nel '27. Finché, nel 1929, lo Stato Italiano gli conferì riconoscimento giuridico e cadenza triennale. Quindi, nel 1933 avvenne il trasferimento all'interno del Palazzo dell'Arte di Milano, opera di Giovanni Muzio.
È così che ha avuto inizio la storia gloriosa della Triennale di Milano. Una storia che ha visto la manifestazione affermarsi come grande appuntamento dedicato alle arti decorative e industriali e all'architettura moderna.
Nel dopoguerra la Triennale ha vissuto in prima persona i grandi sviluppi nel campo della progettazione. L'architettura, l'urbanistica, il design, la grafica sono stati i suoi cavalli di battaglia. Ma, in un'ottica di unità delle arti, il suo ambito di competenze si è allargato ad abbracciare le arti figurative, la fotografia, la moda, la produzione audiovisiva e digitale.
Testimonianza della storia e delle attività della Triennale è il suo sito web: "triennale.it". Al suo interno, tra l'altro, si può visitare la sezione dedicata alla collezione permanente di design italiano, uno dei grandi tesori italiani.
Per conoscere meglio la Triennale di Milano e Triennale Bovisa, visita triennale.it.
L'esperimento venne ripetuto nel '25 e nel '27. Finché, nel 1929, lo Stato Italiano gli conferì riconoscimento giuridico e cadenza triennale. Quindi, nel 1933 avvenne il trasferimento all'interno del Palazzo dell'Arte di Milano, opera di Giovanni Muzio.
È così che ha avuto inizio la storia gloriosa della Triennale di Milano. Una storia che ha visto la manifestazione affermarsi come grande appuntamento dedicato alle arti decorative e industriali e all'architettura moderna.
Nel dopoguerra la Triennale ha vissuto in prima persona i grandi sviluppi nel campo della progettazione. L'architettura, l'urbanistica, il design, la grafica sono stati i suoi cavalli di battaglia. Ma, in un'ottica di unità delle arti, il suo ambito di competenze si è allargato ad abbracciare le arti figurative, la fotografia, la moda, la produzione audiovisiva e digitale.
Testimonianza della storia e delle attività della Triennale è il suo sito web: "triennale.it". Al suo interno, tra l'altro, si può visitare la sezione dedicata alla collezione permanente di design italiano, uno dei grandi tesori italiani.
Per conoscere meglio la Triennale di Milano e Triennale Bovisa, visita triennale.it.
Le fiere d'arte contemporanea rappresentano un appuntamento importante per galleristi e compratori di opere d'arte. E sotto molti aspetti, Arte Fiera di Bologna è la più importante in Italia.
Quest'anno si celebra l'edizione nº31. Date di apertura: dal 26 al 29 gennaio.
Artisti, galleristi, critici, editori, curatori, collezionisti, semplici appassionati si danno convegno nei vasti spazi del Quartiere Fieristico. Scopo principale è, naturalmente, vendere e comprare opere d'arte. Ma comune a tutti è la voglia di farsi un'idea delle nuove tendenze dell'arte.
Tra le oltre 200 gallerie che vi partecipano ce ne sono di tutti i tipi, da quelle che trattano l'arte più storicizzata a quelle che si occupano dell'arte emergente. Visitarla è un po' come visitare tante mostre singole in tante gallerie di varie città del mondo.
Poi ci sono gli stand delle riviste specializzate, degli editori, delle organizzazioni culturali, delle associazioni per la promozione dell'arte. Per non parlare dei convegni e dei dibattiti.
Visto il buon esito della scorsa edizione, viene riproposto lo stand del famoso critico Achille Bonito Oliva, che quest'anno si chiama "ABO (Art Before Obvious)".
Puoi trovare informazioni più dettagliate su Arte Fiera 2007 nella pagina di presentazione in Artdreamguide.
Quest'anno si celebra l'edizione nº31. Date di apertura: dal 26 al 29 gennaio.
Artisti, galleristi, critici, editori, curatori, collezionisti, semplici appassionati si danno convegno nei vasti spazi del Quartiere Fieristico. Scopo principale è, naturalmente, vendere e comprare opere d'arte. Ma comune a tutti è la voglia di farsi un'idea delle nuove tendenze dell'arte.
Tra le oltre 200 gallerie che vi partecipano ce ne sono di tutti i tipi, da quelle che trattano l'arte più storicizzata a quelle che si occupano dell'arte emergente. Visitarla è un po' come visitare tante mostre singole in tante gallerie di varie città del mondo.
Poi ci sono gli stand delle riviste specializzate, degli editori, delle organizzazioni culturali, delle associazioni per la promozione dell'arte. Per non parlare dei convegni e dei dibattiti.
Visto il buon esito della scorsa edizione, viene riproposto lo stand del famoso critico Achille Bonito Oliva, che quest'anno si chiama "ABO (Art Before Obvious)".
Puoi trovare informazioni più dettagliate su Arte Fiera 2007 nella pagina di presentazione in Artdreamguide.
- Risultati scoraggianti per lo stato di salute del Grido di Edvard Munch. Trafugato dal Munch Museet di Oslo nell'agosto del 2004 e ritrovato di recente, è stato sottoposto ad accertamenti. Dai primi esami il famoso capolavoro risulterebbe irrimediabilmente danneggiato dall'umidità. Sembra in condizioni migliori La Madonna, l'altra opera rubata nella stessa occasione.
- L'Archivio della Scuola Romana troverà posto a Villa Torlonia in Roma. Messo insieme da Miriam Mafai, Maurizio Fagiolo dell'Arco, Antonello Trombadori, Alberto Ziveri e Netta Vespignani a partire dal 1983, risulta costituito da libri, riviste, diari, fotografie e documenti. Col suo ricco patrimonio permetterà di conoscere più da vicino la vita artistica e culturale romana tra le due guerre. Inoltre, permetterà di vedere disegni, dipinti e sculture di autori come Mario Mafai, Fausto Pirandello, Antonietta Raphael, Scipione, Roberto Melli, Pericle Fazzini, Carlo Socrate, Antonio Donghi, Ferruccio Ferrazzi, Francesco Trombadori ecc.
- Sarà il mitico Al Pacino a vestire i panni di Salvador Dalí nel prossimo film del regista neozelandese Andrew Niccol. La pellicola sarà girata in America e in Spagna e si intitolerà Dalí & I: The Surreal Story. Racconterà gli ultimi anni di vita dell'artista spagnolo.
- L'Archivio della Scuola Romana troverà posto a Villa Torlonia in Roma. Messo insieme da Miriam Mafai, Maurizio Fagiolo dell'Arco, Antonello Trombadori, Alberto Ziveri e Netta Vespignani a partire dal 1983, risulta costituito da libri, riviste, diari, fotografie e documenti. Col suo ricco patrimonio permetterà di conoscere più da vicino la vita artistica e culturale romana tra le due guerre. Inoltre, permetterà di vedere disegni, dipinti e sculture di autori come Mario Mafai, Fausto Pirandello, Antonietta Raphael, Scipione, Roberto Melli, Pericle Fazzini, Carlo Socrate, Antonio Donghi, Ferruccio Ferrazzi, Francesco Trombadori ecc.
- Sarà il mitico Al Pacino a vestire i panni di Salvador Dalí nel prossimo film del regista neozelandese Andrew Niccol. La pellicola sarà girata in America e in Spagna e si intitolerà Dalí & I: The Surreal Story. Racconterà gli ultimi anni di vita dell'artista spagnolo.
note