Giacomo Balla

Luoghi dove è documentata l'opera di Giacomo Balla.
Musei con gruppi importanti di opere di Giacomo Balla

L'interesse per le opere di Giacomo Balla ha avuto alterne fortune. Questo ha fatto sì che gruppi molto numerosi di opere si trovassero in collezioni private, da cui sono in seguito passate ad alcuni musei.
In particolare, spicca la collezione delle figlie dell'artista, Elica e Luce Balla, dalla quale è derivato il troncone principale delle opere di Balla alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.

  • Galleria Nazionale d'Arte Moderna  (GNAM) / Roma - I

    Di Giacomo Balla la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma possiede il nucleo più folto e completo esistente in un museo pubblico. Ciò è dovuto specialmente all'imponente insieme di opere donate in due tempi, nel 1980 e 1984, da Elica e Luce Balla, figlie dell'artista.
    Esposto malamente, a causa dei cronici problemi di spazio della galleria, il complesso documenta ogni momento dell'attività del grande artista: gli esordi, la fase divisionista, la lunga parabola futurista, ma soprattutto i dipinti di impianto realista, apparsi timidamente verso la metà degli anni '20 e dilagati nei decenni successivi. Particolmente importanti sono Ritratto all'aperto (1903) e Frecce della vita (1928), con la sua singolare cornice di legno intagliato.
    Gli anni cruciali del futurismo, dal 1911 al 1916, peraltro sono proprio quelli meno rappresentati.

  • Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea  (GAM) / Torino - I

    A criticare la gestione dei musei d'arte moderna in Italia non si sbaglia quasi mai. Ma la presenza di un folto nucleo di opere di Giacomo Balla presso la Galleria Civica d'Arte Moderna di Torino è una delle quelle eccezioni, di fronte alle quali bisogna tacere e godere.
    Sono circa una ventina di dipinti e acquerelli sul tema della Compenetrazione iridescente, uno dei cicli più interessanti dell'autore, sviluppato tra il 1912 e il 1914. Si tratta di composizioni astratte, basate sulla compenetrazione di forme triangolari di diverso colore, secondo una tramatura regolare, che rimanda a quella dell'iride. Acquisite in occasione di una mostra organizzata nel 1968 presso la galleria L'Obelisco di Roma, si trovano riunite in una saletta ad esse appositamente dedicata. Dove si trovano le rimanenti del ciclo? Perlopiù in collezioni private svizzere.

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