Henri Rousseau Le Douanier (Il doganiere)

Cenni biografici su
Henri Rousseau Le Douanier (Il doganiere)

Henri Rousseau "il Doganiere"Henri Rousseau, detto il Doganiere, nasce a Laval nel 1844.

Nel 1861 si trasferisce con la famiglia ad Angers.
Dopo un primo impiego presso un avvocato e alcuni anni di vita militare nella caserma locale, nel 1871 comincia a lavorare per gli uffici daziari di Parigi, incarico cui deve il soprannome. Resterà lì fino al 1893, alternando questa attività con quella artistica.

Completamente autodidatta, inizia a disegnare per hobby.
Nel 1884 ottiene il permesso di copiare i dipinti del Louvre. L'anno successivo, decide di dedicarsi seriamente all'arte.
Esordisce immediatamente al Salon des Refusés, dove viene notato da Signac, che lo invita a esporre al Salon des Indépendants del 1886. A questo appuntamento Rousseau sarà presente spesso negli anni a venire.

Nel 1889 Rousseau si cimenta in un'opera letteraria, scrivendo Una visita all'Esposizione del 1889. L'anno successivo conosce Toulouse-Lautrec, Paul Gauguin, Odilon Redon e Georges Seurat. Disprezzato dai critici e dal pubblico, saranno proprio costoro a divenire i suoi principali estimatori.
Nel 1891 Vallotton scrive un articolo su di lui per il "Journal Suisse". Nello stesso anno Rousseau realizza il primo di una lunga serie di dipinti ambientati in giungle rigogliose e irreali, abitate da animali (Tempesta tropicale con tigre, 1891).
Nel 1893 lascia definitivamente il lavoro di doganiere per dedicarsi completamente alla pittura.
Non riuscendo a vivere coi soldi della pensione, dà anche lezioni di solfeggio e violino. La musica è in effetti una sua antica passione: anni prima aveva perfino composto un walzer per la moglie Clémence.
Conosce Alfred Jarry, che parla di lui sulla rivista "L'Art littéraire".
Nel 1894 Rousseau dipinge La guerra.
Tra il 1898 e il 1899 riprende a scrivere. Porta a compimento un melodramma, La vendetta di un'orfana russa, che però non sarà mai rappresentato.

Henri Rousseau "il Doganiere", "Io stesso, autoritratto paesaggio", 1890, (partic.)Il nuovo secolo per Henri Rousseau comporta importanti novità.
A partire dal 1905 espone al Salon d'Automne e si dedica ad alcuni lavori ambientati nei parchi parigini. L'anno successivo conosce Delaunay, Picasso, Braque e Apollinaire, gli astri nascenti dell'avanguardia parigina. Nel 1907 diventa amico di Wilhelm Uhde, che nel 1911 pubblicherà la prima monografia su di lui.
Negli stessi anni dipinge opere di grande impegno. Del 1907 sono L'incantatrice di serpenti e Foresta vergine al tramonto. Del 1908 è invece I Giocatori di pallone.
Come nel passato, i maggiori ammiratori di Henri Rousseau sono gli artisti più giovani.
Pablo Picasso, in particolare ne subisce il fascino, e ne rimane anche influenzato. In suo onore organizza un banchetto al Bateau-Lavoir, divenuto famoso. L'apprezzamento del giovane artista spagnolo induce Apollinaire a parlare favorevolmente del Doganiere. Anche Ardengo Soffici scrive di lui su "La Voce", facendo un parallelismo tra la sua opera e quella di Paolo Uccello.
Alla fine del primo decennio del '900 la fama di Rousseau oltrepassa oramai l'Oceano. L'artista americano Max Weber, vissuto a Parigi tra il 1905 e il 1907, è fortemente impressionato dal suo lavoro. Verso il 1910 manifesta l'intenzione di organizzare una mostra personale di Rousseau in America. Per l'artista la proposta rappresenta una straordinaria opportunità. Purtroppo il destino si beffa di lui.

Henri Rousseau muore a Parigi nel 1910, poco prima della mostra newyorkese.
L'ultima opera, Il sogno, però, si trova oggi in America, presso il Museum of Modern Art di New York.
Rousseau viene sepolto a Parigi, in una tomba scolpita da Brancusi.

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