Mostre di arte moderna e contemporanea
Pontus Hulten. Artisti da una collezione
5 marzo - 9 luglio 2006
Palazzo Franchetti
Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti
Campo S. Stefano 2842 (Fermata Accademia), Venezia
Info. 041-
Orari: 10-19
La maggior parte della gente non conosce Pontus Hulten, ma chi frequenta il mondo dell'arte ne ha sicuramente sentito parlare. È stato, infatti, un personaggio molto importante come storico dell'arte, curatore di mostre, direttore di musei.
Questa mostra, curata da Stefano Cecchetto, vuole essere un omaggio alla sua carriera, già ricordata nel 2004 con le rassegne allestite al Moderna Museet di Stoccolma e al Centre Georges Pompidou di Parigi, due musei che ha guidato per diversi anni.
La scelta di Venezia è tutt'altro che casuale dato che anche qui ha diretto, a cavallo tra la metà degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, un'istituzione di prestigio, quel Palazzo Grassi, che, scissi i legami con la FIAT, riaprirà a breve nelle mani di un altro proprietario, il miliardario francese François Pinault.
Una delle doti principali di Pontus Hulten era quella di captare al volo la novità, il talento. Il che gli permetteva di trovarsi sempre al posto giusto nel momento giusto.
Che queste non siano soltanto chiacchiere, semplici parole d'elogio, lo dimostrano i fatti, e ne indicheremo alcuni.
Nel 1946, appena conclusa la guerra era a Parigi. È stato qui che ha scoperto l'arte di Marcel Duchamp, il lavoro di Constantin Brancusi e Jean Tinguely, le prime avvisaglie dell'Informale.
Dieci anni dopo, nel 1957, si trovava negli Stati Uniti. Gli bastò poco per capire che l'Espressionismo astratto era ormai alle corde e che stava emergendo una nuova generazione di artisti, capaci di dare vita a un'arte strettamente legata alla realtà, vicina alla strada. Pochi anni dopo sarebbe scoppiato il caso "Pop Art".
La fama di Pontus Hulten è legata alle vicende dei musei che ha diretto, Moderna Museet di Stoccolma, Centre Georges Pompidou di Parigi (1973-1981), Museum of Contemporary Art di Los Angeles, Palazzo Grassi (1986 -1993), Kunst-und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland di Bonn, Museum Tinguely di Basilea, ma soprattutto alla realizzazione di mostre memorabili, tra cui "Movement in Art", "American Pop Art", la prima monografica di Andy Warhol, "Futurismo & Futurismi".
La mostra allestita a Palazzo Franchetti offre al pubblico una selezione di cento opere tratte dalla collezione Pontus Hulten. Una raccolta che molto deve alla generosità degli artisti e che ci permette di affondare lo sguardo su un secolo, il '900, segnato da profondi rinnovamenti artistici.
Il percorso espositivo è suddiviso in tre parti, che tengono conto del modo in cui le opere sono entrate in collezione.
La prima sezione, intitolata "Gli amici di Hulten", è sicuramente la più intima. E, infatti, prende in considerazione le opere realizzate da quegli artisti coi quali Hulten è riuscito a stringere un vero rapporto di stima e amicizia. Un rapporto fatto di frequentazioni, ma anche di consigli, suggerimenti, sollecitazioni, conferme e scambi reciproci.
Si trovano qui i lavori di Sam Francis, Claes Oldenburg e Coosje Van Bruggen, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Niki de Saint-Phalle, Jasper Johns, Jean Tinguely, Ed Ruscha e Rebecca Horn. Quadri, installazioni e fotografie.
La seconda, "Hulten allo specchio (par lui même)", è senz'altro la più curiosa. Siamo, infatti, in presenza di una serie di ritratti di Hulten, realizzati in tecniche e stili diversi da artisti come Sébastian Matta, Arne Jones, Piotr Kowalski, Walter De Maria, Giuseppe Santomaso e tanti altri.
Il soggetto è sempre lo stesso, ma come il pirandelliano Vitangelo Moscarda di Uno, nessuno e centomila, appare diverso secondo lo sguardo, la sensibilità e, in questo caso, anche l'espressione artistica, di chi lo ha osservato e rappresentato.
L'ultima parte della rassegna, "Tra segno e disegno" è la più personale. In essa, infatti, vengono esposti disegni e opere su carta che lo storico dell'arte svedese ha voluto e acquistato per sé. Sono pezzi poco appariscenti, ma significativi, che rendono conto dei gusti e delle passioni di questo personaggio, che sicuramente aveva un occhio sopraffino. Si trovano qui, infatti, alcuni tra i principali protagonisti del '900 artistico internazionale: Kazimir Malevic, Marcel Duchamp, Francis Picabia, Max Ernst, Constantin Brancusi, Emilio Vedova, Daniel Buren.
Per conoscere più da vicino "La strada percorsa da Pontus", la mostra è arricchita da numerose immagini fotografiche, che ritraggono lo storico dell'arte insieme agli artisti, ai capi di stato, alle personalità del mondo artistico e culturale che ha incontrato in diversi momenti della sua vita personale e artistica. Sembra di avere davanti agli occhi la storia dell'arte del '900...