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Introduzione |
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L'Italia della cultura è in ansia per le sorti del Teatro alla Scala di Milano. Il grande tempio della lirica è sottoposto a radicali lavori di ristrutturazione, volti ad adeguare la struttura alle esigenze del giorno d'oggi. L'intervento coinvolge l'intero teatro, ma riguarda alcuni settori in particolare.
A scatenare le polemiche è stata la decisione di demolire lo storico palcoscenico e gran parte degli spazi retrostanti. Di essi, infatti, sono rimaste in piedi solo le mura perimetrali.
Era proprio necessario demolire tutto? Nel farlo è, forse, andato distrutto qualcosa di interessante dal punto di vista artistico o storico?
Tra i responsabili del progetto di ristrutturazione figura anche il noto architetto ticinese Mario Botta.
Mario Botta è una delle figure di spicco dell'architettura mondiale. Ha firmato edifici privati e pubblici in ogni angolo del mondo. In campo culturale la sua ultima realizzazione è la nuova sede del MART di Rovereto.
È stato un progetto piuttosto complesso. Si è trattato, infatti, di coniugare le esigenze funzionali alla necessità di integrare armonicamente la nuova struttura con gli edifici del '700 circostanti. L'obiettivo ci sembra molto centrato.
Chissà che il successo del MART non riesca ad aumentare la fiducia nelle capacità e nel senso di responsabilità di Mario Botta? E chissà, anche, che non contribuisca in parte a tranquillizzare gli animi rispetto alla scottante questione "Teatro alla Scala"! |
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La notizia: Il MART apre la sede di Rovereto |
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Lo avevamo già annunciato nell'ultima Newsletter del 2002. Dopo tanti anni di attesa, il 15 Dicembre 2002 ha aperto il nuovo MART di Rovereto.
"MART" sta per "Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto". Come tale esisteva già da lungo tempo, ma non nella sistemazione attuale.
Il nuovo edificio è stato progettato da Mario Botta e Giulio Andreolli. Si caratterizza per il bel rivestimento esterno in pietra gialla, per il cortile sormontato da una cupola in vetro e acciaio e per la funzionalità degli spazi. Ma ciò che sorprende maggiormente i visitatori è la sua capacità di armonizzarsi alla perfezione con gli altri edifici di epoca settecentesca adiacenti.
Per saperne di più, visita la pagina di Artdreamguide
che parla dell'avvenimento. |
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Il museo: Il MART di Trento e Rovereto |
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Il MART, Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, è uno dei musei più interessanti in Italia nel campo dell'arte moderna.
È una realtà piuttosto complessa. Infatti riunisce diverse istituzioni sparse tra Trento e Rovereto. La sede centrale è il nuovo edificio, da poco inaugurato a Rovereto. Una sede staccata è Palazzo delle Albere a Trento, specializzato nell'arte dell'800. Altra sede staccata è Casa Museo Depero a Rovereto, attualmente chiusa per restauri.
Il MART vale una visita non solo per il nuovo edificio di Botta e Andreolli, ma anche per la bella collezione permanente. Principali attrazioni sono la sezione del futurismo italiano e il magico insieme di opere di Fortunato Depero. A proposito di queste ultime, chi dubitasse che un artista possa ricreare un mondo a sua misura, dovrà ricredersi al cospetto del multiforme ingegno di Depero, grande esponente del secondo futurismo.
Per conoscere il museo più in dettaglio, visita la pagina di presentazione del MART, con le caratteristiche principali. |
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Grandi musei di Mario Botta nel mondo |
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Mario Botta è senz'altro uno dei più famosi architetti svizzeri contemporanei. È autore del progetto di innumerevoli sedi di banche e grandi compagnie. Sua è la firma anche di importanti progetti per edifici pubblici, civili e religiosi.
La notorietà di Botta è però legata soprattutto ad alcuni edifici culturali, tra cui grandi musei d'arte moderna e contemporanea. Oltre al già citato MART di Rovereto e alla ristrutturazione del Teatro alla Scala di Milano, ricordiamo i due più famosi: il San Francisco Museum of Modern Art, a San Francisco, e il Museum Jean Tinguely, a Basilea.
Caratteristiche dello stile di Mario Botta sono:
- integrazione in uno stesso complesso architettonico di elementi derivati da solidi geometrici (cubo, parallelepipedo, cilindro, tronco di cono, ecc.)
- impiego di rivestimenti esterni ed interni svariati, in grado di armonizzare le parti tra di loro, e il tutto con l'ambiente esterno
- grande attenzione agli effetti di superficie (ad esempio, l'effetto prodotto dalla disposizione dei mattoni nei rivestimenti esterni).
Per avere un'idea delle architetture di Mario Botta, puoi visitare le pagine di Artdreamguide che presentano:
- il San Francisco Museum of Modern Art di San Francisco
- il Museum Jean Tinguely di Basilea. |
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La mostra: "Mario Radice", a Como |
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Quando si parla di astrattismo si pensa quasi sempre a pochi grandi nomi: Kandinsky, Klee, Mondrian, Malevich. In realtà, una corrente astrattista importante si sviluppò tra le due guerre anche in Italia. Como e Milano ne erano i centri focali. Tra i protagonisti figuravano personaggi del calibro di Atanasio Soldati, Mauro Reggiani, Carla Badiali, Manlio Rho e Mauro Radice.
Una bella retrospettiva è stata dedicata a Mario Radice in occasione dell'uscita del catalogo ragionato. È allestita a Como, in due sedi separate: la Casa del Fascio e il Palazzo del Broletto. Purtroppo termina alla fine di questa settimana. Invitiamo gli appassionati a non lasciarsela sfuggire.
In Artdreamguide puoi trovare una descrizione della mostra. |
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Fiere d'arte: "Arte Fiera", a Bologna |
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Le fiere d'arte esercitano una grande attrattiva sugli appassionati. Consentono di visitare centinaia di stand di gallerie tutti assieme. Fanno vedere in una volta migliaia di opere d'arte di grandi artisti. Si è liberi di curiosare, di chiedere i prezzi delle opere. Si può persino comprarle. E se non si torna a casa con un quadro sotto braccio, perlomeno ci si porta dietro una miriade di informazioni e impressioni.
Le fiere danno un po' la sensazione di avere il mondo in una mano, sotto controllo.
Quasi ogni mese ci troviamo a parlare di una nuova fiera d'arte, aperta in qualche parte d'Italia o del mondo. Meno di frequente ci capita di raccomandarne caldamente la visita, come in questo caso. Si tratta di Arte Fiera 2003 a Bologna.
Arte Fiera è la più importante fiera italiana. L'edizione del 2003 è la numero 27. Presenta 220 gallerie italiane e straniere su una superficie di 25.000 mq. In pratica c'è di che girare una giornata intera.
Puoi trovare informazioni più dettagliate su Arte Fiera nell'ampia pagina di presentazione in Artdreamguide. |
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Musei e centri espositivi a Bologna |
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Arte Fiera è così grande e ricca di stimoli da lasciare poco tempo per altre scoperte. In ogni caso val la pena ricordare che Bologna è uno dei luoghi più importanti in Italia per l'arte moderna e contemporanea.
La città non è grande, ma è comunque molto viva e ben organizzata. La dimensione più provinciale rispetto a Milano o Roma non impedisce che tanti giovani artisti la scelgano come luogo di vita e di scambio. Per gli appassionati d'arte un manipolo di gallerie dinamiche propone programmi che spaziano dal moderno classico alla sperimentazione più attuale.
Oltre a questo, Bologna è una delle poche città italiane dotate di un sistema museale per l'arte moderna e contemporanea valido. Proprio a fianco degli spazi fieristici, dove ha luogo Arte Fiera, sorge la Galleria d'Arte Moderna. Ma per molti la vera perla cittadina è il bellissimo Museo Morandi. Si trova in pieno centro, a pochi passi da San Petronio.
Per avere un quadro più completo dell'arte moderna e contemporanea a Bologna, visita la pagina di Artdreamguide con i musei e centri espositivi di Bologna. |
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Mappa di Bologna |
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Bologna non è Los Angeles o Città del Messico. Questo è vero! Ma è un nodo cruciale nel sistema di comunicazione italiano. La confluenza di molte autostrade e ferrovie può generare confusione e far perdere la trebisonda.
Per visitare Arte Fiera basta avere poche idee chiare nella testa. Arte Fiera ha luogo nel Quartiere Fieristico di Bologna. Il complesso si trova nella periferia Nord della città. A brevissima distanza scorre il flusso di traffico dell'autostrada Milano-Ancona-Bari, o Tangenziale Nord che dir si voglia. Percorrendo quest'ultima, un'uscita apposita consente di arrivare a destinazione senza troppe ansie.
Le ansie, d'altra parte, vengono prima di giungere in vista di Bologna: percorrendo il tratto appenninico, o sfidando le nebbie padane. E per chi non ne avesse troppa voglia ci sono il treno e diverse linee di autobus che collegano la stazione alla fiera.
Per individuare la localizzazione del Quartiere Fieristico di Bologna e dei musei principali, consulta le piante di Bologna. |
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Web-Art: The Most Wanted Paintings, di Komar & Melamid |
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È luogo comune che ancora oggi, nel cosiddetto "villaggio globale", abitudini culturali diverse favoriscano atteggiamenti diversi nei confronti di una cosa o di un avvenimento. Per fare un banale esempio, basta pensare alle abitudini diverse sul modo di mangiare l'insalata: ad inizio pasto per alcuni popoli, dopo il secondo da noi.
Guardando allo specifico dell'arte contemporanea, a qualcuno è sicuramente capitato di domandarsi se esista o meno una tipologia di quadro che la gente comune preferisce alle altre.
Qualcuno, però, è andato più in là. Si è domandato, infatti, quale sia il tipo di quadro preferito e quello aborrito dagli abitanti di una determinata nazione. È la coppia di artisti russi Komar & Melamid.
Nel 1994 Komar & Melamid effettuarono un sondaggio negli USA. Obiettivo era quello di scoprire quale fosse il reale prototipo di "arte del popolo". Titolo dell'operazione fu The Most Wanted Painting (Il quadro preferito). Il risultato dell'esperimento fu talmente interessante da indurre gli autori a sondare anche The Least Wanted Painting (Il quadro meno gradito), e allargare l'indagine ad altri popoli. Con il supporto di Dia Center for the Arts il sondaggio ha incluso anche le preferenze del popolo del Web. Ne è nato così The Most Wanted Painting on the Web (Il quadro preferito sul Web).
Per conoscere il progetto e consultare i risultati del sondaggio, visita The Most Wanted Paintings di Komar & Melamid. |
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Partecipa ad un progetto di Web-Art:
Videonet, di Andrea Biavati |
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Produrre un video per internet con il libero contributo creativo di più persone, artisti o gente qualunque... È possibile?
A provarci è Andrea Biavati, giovane artista romano. Il suo progetto si chiama Videonet.
A coloro che intendono partecipare è richiesto di visitare il sito del progetto e seguire le istruzioni indicate. In pratica, si tratta di scaricare una particolare immagine, di modificarla a proprio piacimento e rispedirla all'indirizzo indicato. Ogni singola immagine pervenuta andrà a costituire un singolo "frame" di Videonet.
Secondo l'ideatore del progetto, il video dovrebbe essere costituito da ca 7500 "frames" e dovrebbe essere pronto per il mese di Marzo 2003. Sarebbe necessaria quindi la partecipazione di molti. Da qui il nostro caloroso invito a dare il proprio contributo. È solo questione di poco, pochissimo tempo, e di un po' di immaginazione.
Se trovi l'idea interessante, visita il sito di Videonet. |
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Notizie in breve |
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- Conti in rosso per la Fondazione Guggenheim. La sua spregiudicata politica di espansione museale, additata per anni come un modello da imitare, comincia a fare acqua. L'insuccesso della sede di Las Vegas e i problemi finanziari del Guggenheim di Berlino sono soltanto alcuni sintomi di un fenomeno di più vasta portata. Per questo, sono stati bloccati tutti i progetti: dalla filiale di Salisburgo a quella di Tokyo, fino alla nuova sede di New York. I lavori di quest'ultima dovevano iniziare a breve su progetto di Frank O. Gehry. Nelle intenzioni dovrebbe servire a risolvere gli annosi problemi di spazio dello storico edificio di Frank Lloyd Wright.
- Nasce a Suzzara un nuovo museo d'arte contemporanea. È destinato a contenere le opere acquisite in occasione del Premio Suzzara. Curatore dell'allestimento è Antonello Negri. Le opere esposte sono il frutto di una selezione su un totale di ca 850. Nell'elenco degli artisti presenti figurano i nomi di Renato Birolli, Renato Gattuso, Antonio Ligabue, Aligi Sassu, Agenore Fabbri, Emilio Tadini e Concetto Pozzati.
- Lutto nel mondo della fotografia e dello spettacolo. Il 26 dicembre 2002 è morto a Los Angeles il fotografo americano Herb Ritts. Nato in California nel 1952, aveva iniziato a fare fotografie per hobby. Scoperto da Richard Gere negli anni '70, diventò in breve tempo uno dei beniamini dello star-system.
- Il 4 febbraio si terrŕ la prossima asta londinese di arte impressionista e moderna di Sotheby's. Punto di forza della vendita un dipinto di Bonnard del 1932, intitolato La porte fenętre. In catalogo spiccano anche un dipinto erotico del 1954 di Salvador Dalí e un Sujet mécanique di Fernand Léger. Inoltre, opere espressioniste di Emil Nolde e Kirchner, lavori di Klee e Magritte. |
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Note |
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Newsletter del 22 Gennaio 2003 |
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